5 attori eccitanti - Seconda parte
Dopo avervi parlato di interpreti straordinari come Jackie Earle Haley, Maggie Gyllenhaal e Marisa Tomei, scopriamo chi è in testa a questa speciale classifica...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Per chi si fosse perso la prima puntata, può recuperarla qui.2 - David Strathairn
Chi si ricorda di questo final cut, sa bene che adoro il cinema di John Sayles, straordinario autore indipendente americano, che passa agevolmente da sceneggiature di filmoni a opere personalissime a basso costo. Bene, se c'è un attore feticcio di Sayles quello è sicuramente David Strathairn, che iniziò addirittura la collaborazione nel 1980 con Return of the Secaucus Seven (il Grande freddo tre anni prima), per poi proseguire con Fratello di un altro pianeta, Matewan, Otto uomini fuori, La città della speranza e Limbo. Difficile dire quale sia il film più bello o l'interpretazione migliore in questi titoli, di sicuro basterebbe questo elenco per mettere Strathairn nell'olimpo dei migliori attori americani contemporanei. Peccato (si fa proprio per dire) che le sue prove importanti siano ben lungi dall'essere terminate. Penso a ruoli in titoli come Ragazze vincenti, Il socio, The River Wild e L.A. Confidential. Ma mi vengono in mente soprattutto due parti più recenti. Una, scontata, lo vede protagonista di Good Night, and Good Luck di George Clooney, che gli ha dato la nomination all'Oscar e che in generale è probabilmente la sua prova più nota. L'altro, facilmente dimenticabile in una carriera del genere, è un ruolo ricorrente nel telefilm culto I Soprano, in cui era l'amante di Carmela Soprano (Edie Falco) e in cui, nonostante il poco spazio a disposizione, arricchisce in maniera brillante il suo personaggio. Tanto per cambiare...
1 - Samantha Morton
L'aneddoto che sto per raccontare forse è ai limiti del delirio, ma spero aiuterà a capire l'adorazione che ho per questa attrice. Qualche anno fa, mi trovavo a Bruxelles e ho notato che in un cinema proiettavano Morvern Callar, pellicola di cui avevo sentito parlare un gran bene, soprattutto in merito a Samantha Morton. La pellicola era in originale con sottotitoli in fiammingo, ma, mi sono detto, l'inglese almeno lo capirò. Peccato che la pronuncia della Morton fosse così stretta e contorta da rendere il film praticamente incomprensibile e in effetti, anche adesso, ho difficoltà a dire quello che è successo nella pellicola. L'unica cosa sicura è che in quell'ora e mezza ho avuto l'impressione di osservare la maggiore attrice del mondo. E meno male che non la capivo! Ho capito invece benissimo i suoi due ruoli da nomination all'Oscar (e non ha ancora compiuto 33 anni!), Accordi e disaccordi di Woody Allen e In America di Jim Sheridan. La cosa interessante è che se avesse preso qualche altra candidatura non sarebbe certo stato uno scandalo. Per esempio quest'anno, in cui è una vedova impegnata in una prova di bravura con Ben Foster in The Messenger, prova che peraltro vince agevolmente (e non per demerito del collega). Ma vogliamo dire che a livello interpretativo era sicuramente la cosa migliore di Minority Report? E che era bravissima anche in Control - La vita di Ian Curtis e Synecdoche, New York. Anzi, facciamo così: provate voi a dirmi quando non era bravissima. Se ce la fate...