Bad Movie - Trafficanti, di Todd Phillips

Il Bad Movie della settimana è Trafficanti di Todd Phillips, commedia nera sull'amicizia maschile con Miles Teller e Jonah Hill dal regista dei tre Una Notte Da Leoni

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Spoiler Alert

All Our Times Have Come

Un giovane uomo dalla testa rasata attacca la hit (Don't Fear) The Reaper dei Blue Oyster Cult accompagnandosi con la chitarra acustica. Lo sguardo è ispirato mentre il suo pubblico non è lontano dall'essere spirato.
Ci troviamo nella pensione per anziani di Hilldale, Florida del Sud, intorno al 2005.
Il cantante, nipote del proprietario, esegue il concerto davanti a un gruppo di pensionati la cui età media è 82 anni (in edizione italiana diventa 92 anni; interessante).
Fa molto ridere, ed è in linea con il senso dell'umorismo caustico del regista Todd Phillips, che il cantante inviti a non temere la morte... un pubblico anagraficamente a due passi dalla morte stessa.
Lo stacco al montaggio da performer a pubblico più di là che di qua è assai elegante perché non calca la mano sull'associazione umoristica legata al testo del pezzo.
Chi vuole capire, capisce. Chi non capisce... fa niente.
"Il nostro tempo è finito" (All Our Times Have Come) fa la prima strofa del capolavoro dei Blue Oyster Cult diventato realmente di culto grazie allo sketch del Saturday Night Live con Will Ferrell e Christopher Walken datato 2000 ("More cowbell!") e se pensate che il giovane uomo pelato che canta il pezzo a cinque minuti dall'inizio di Trafficanti di Todd Phillips si riferisca solo ai vecchietti che lo stanno ascoltando... vi sbagliate di grosso.
Perché il concertista pelato è interpretato da David Packouz e Trafficanti racconterà la storia della sua vita e amicizia sbagliata con Efraim Diveroli (Jonah Hill) attraverso un ricordo in voice over affidato all'attore Miles Teller nei panni nel film di Phillips... proprio di Mr. Packouz.
Quindi... ricapitolando: il vero David Packouz canta un pezzo storico del 1976 in un film del 2016 ambientato a metà anni 2000 facendo dell'ironia sulla fine dei sogni e l'esaurimento di un tempo o stagione della nostra vita davanti a dei vecchietti dietro i quali partirà una conversazione tra un finto David Packouz interpretato da Miles Teller e il bravissimo caratterista Eddie Jemison nel ruolo del proprietario del pensionato di Hilldale, nonché anche zio del cantante pelato.
Ma chi era David Packouz? E chi era Efraim Diveroli?

Una Notte Da War Dogs

L'ultimo film dell'autore della trilogia Una Notte Da Leoni ammicca assai a The Wolf Of Wall Street (voice over del protagonista aiutato nel suo incedere da pause ad effetto causate da freeze frame) volendo raccontare la storia di due War Dogs (titolo originale sull'epiteto coniato per questi trafficanti d'armi).
L'uomo dunque... nasce come bestia e rimane tale. Bestiale fu effettivamente l'avventurosa esistenza di David Packouz e Efraim Diveroli, due amiconi ebrei di Miami Beach raccontati dall'articolo per Rolling Stone "The Stoner Arms Dealers: How Two American Kids Became Big-Time Weapons Traders" firmato Guy Lawson e alla base del dodicesimo lungometraggio dell'ex documentarista Todd Phillips, diventato nel tempo un King of Comedy rated R cantore delle comiche ritualità di maschi in preda a irresistibili voglie e rivalse ormonali (Road Trip, Una Notte Da Leoni 1,2,3) o disperate malinconie di cameratismo (Old School, Starsky & Hutch)
Ma attenzione: Phillips è un artista sempre più maturo, vecchio (classe 1970), saggio, stanco e ormai disgustato dal maschio nordamericano ignorante e bestiale.
Ecco che dunque Trafficanti diventa ben presto un bellissimo film noioso, depresso (vuoti sonori autolesionisti nella pista dei sound effect), dagli accostamenti cromatici sgraziati (la Florida è rosa, celeste e gialla; l'Albania ricostruita in Romania antrace; le scene ai poligoni di tiro verde palude), con severe didascalie "godardiane" su fondo nero ad apertura di ogni singolo capitolo ed una colonna sonora firmata Cliff Martinez di desolato minimalismo che ti aspetteresti di trovare più in un film di Soderberg o Winding Refn (collaboratori usuali dell'ex batterista dei Red Hot Chili Peppers) che non in una commediona sconcia testosteronica di Todd Phillips.
E infatti...

war-dogs

I ragazzini con le pistole

Il film è una tragicommedia più tragi che commedia. David e Efraim unirono le loro forze nel 2005 allorquando il primo era un 22enne depresso tra massaggi "masturbatori" a ricconi di Miami (solo in un film hollywoodiano puoi trovare un 22enne già afflitto e deluso dalla vita) e tentativi di vendere lenzuola di cachemire a pensionati dalla pelle di lucertola della Florida del Sud (la scena in cui canta il vero Packouz), mentre il secondo era già nel pieno di una piccola attività imprenditoriale (la società AEY) basata sulla vendita di armi all'esercito americano impegnato nella nuova Guerra in Iraq cominciata da Bush nel 2003. C'era stato lo scandalo legato allo sfacciato lobbismo di Dick Cheney (l'allora Vicepresidente degli Stati Uniti d'America aveva armato l'esercito Usa solo attraverso venditori di armi a lui vicini) e quindi, come Efraim spiega a David in un pranzo di lavoro, il Pentagono aveva deciso di permettere a tutti, grazie a un sito pubblico, di rifornire le truppe Usa di mitra e quant'altro nei fronti aperti dopo l'attentato alle Torri Gemelle.
I due partiranno letteralmente dalle briciole per poi arrivare a occuparsi di contratti da 300 milioni di dollari.
La situazione diventa sempre più folle e delirante (David ed Efraim non sanno nemmeno bene in che parte del globo si trovino i conflitti) con i due ragazzini stoner (molti dettagli sull'uso di droghe psicotrope come in The Wolf Of Wall Street) sempre più ricchi, potenti e fuori controllo. Soprattutto uno.

The Wolf Of Jonah Hill

Jonah Hill può essere cattivo. Ce ne accorgemmo già ai tempi di Cyrus (2010) in quella sequenza in cui guarda in modo estremamente malato e minaccioso John C. Reilly mentre gli sta facendo sentire le sue creazioni musicali elettroniche.
Eccezionale attore sovrappeso capace anche di dimagrire (21 Jump Steet), fece furore come spalla intellettuale di Brad Pitt in L'Arte Di Vincere (2011) e come caratterista comico accanto a Leonardo DiCaprio in The Wolf Of Wall Street (2013). L'attore lanciato da Judd Apatow arriva però qui alla sua prova più complessa e matura.
Nei panni misteriosi di Efraim Diveroli (l'originale si è rifiutato di incontrarlo mentre Packouz -vedi cammeo- ha collaborato attivamente con la produzione), il nostro amatissimo Hill è uno spasso dall'inizio alla fine.
Indimenticabili le sue scene in slowmo in cui lo vediamo sparare a bocca famelica spalancata con occhialoni da sole a goccia e una posa da scultura iperrealista. Lui è il fratello nordamericano dei due ragazzini di Gomorra (2008) che sparano in mutande al Nulla nella famosa sequenza del capolavoro di Matteo Garrone.
Forse innamorato segretamente di David dall'infanzia (come mai quei continui riferimenti ai massaggi masturbatori dell'amico? Come mai non lo vediamo mai e poi mai in un tentativo di relazione con una donna?), complessato per un'obesità mai superata (Diveroli era diventato magro ai tempi dei fattacci; Phillips opta invece per un Hill corpulento), manipolatore, sacrilego (trufferà un ebreo osservante tradendo Dio e la propria comunità) e camaleontico, è lui l'anima nera di un film nerissimo dove Phillips biasima e trova semplicemente repellente, a differenza dello Scorsese di The Wolf Of Wall Street, il maschio ossessionato dalla volontà di potenza fan sfegatato, ovviamente, di Scarface di Brian De Palma.
David Packouz, per il regista, è l'ebreo errante che può e deve essere perdonato. Perché ha fatto quello che ha fatto per la sua famiglia (interessante la prova bidimensionale di Ana de Armas nel ruolo della moglie comprensiva Iz), perché riconosce le sue colpe nel finale (ecco perché canta: "All Our Times Have Come") e perché ha cercato di mantenere comunque un atteggiamento di pietas sia nei confronti degli albanesi che hanno lavorato per lui (notevole lo spazio e lo spessore che Phillips dà ad Andrei Finti nei panni dell'albanese intelligente Yili Pinari), sia nei confronti dell'ambiguo trafficante nella lista nera degli Usa Henry Girard (fantastico Bradley Cooper tutto in sottrazione e con perenne sguardo nauseato).

Conclusioni

È il più bel film di Todd Phillips? Sì. Il finale è magistrale (che farà David con quella valigetta?), Jonah Hill titanico, Miles Teller maturo (prova tutt'altro che facile la sua), il tono continuamente in bilico tra farsa e tragedia.
L'avventura di Packouz e Diveroli fu di una comicità altamente grottesca figlia di un contesto storico imbarazzante.
E per Todd Phillips, giustamente, non c'è poi molto da ridere.

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