Bad School - La Città Verrà Distrutta all'Alba, di George Romero
Questa settimana alla Bad School si studia il padre degli zombi George A. Romero con La Città Verrà Distrutta All'Alba, acre virus movie rifatto nel 2010
Il film cattivello di George A. Romero del 1973 ci presenta Trixie, arma batteriologica che produce una mutazione encefalitica che porta alla follia omicida o, direttamente, alla morte. Trixie è caduta dal cielo dopo che un aereo è precipitato dalle parti di Evans, Pennsylvania. Era stata creata dall'esercito degli Stati Uniti d'America. C'è un aspetto molto interessante che Romero non esplora più di tanto oppure lascia volutamente nebuloso: Trixie su alcune persone ha l'effetto di aumentare vertiginosamente la perizia bellica. Una volta contratto il virus osservate Clank (Harold Wayne Jones), amicone del protagonista David (Will MacMillan), e lo vedrete sparare meglio rispetto al passato. Se ne accorge pure lui, il quale si è sempre considerato nettamente meno bravo dell'amico con le armi da fuoco: "Un tempo ero anch'io nell'esercito" dirà perplesso: "Non sono mai stato capace di sparare. Ora sono il tiratore migliore e ne ho ammazzati cinque in una volta sola!". Quindi la domanda sorge spontanea: forse Trixie è stata inventata per creare dei supersoldati? Un po' come il sogno di Hoskins in Jurassic World di avere velociraptor nella fanteria dell'esercito? Può essere. Di tutt'altra natura ci appare il Necrovirus di Contagious. Per quel poco che sappiamo, stanno provando anche in questo film a debellarlo ma senza grossi risultati. E sempre per quello che ne sappiamo, nell'interessante debutto alla regia di Henry Hobson il virus è arrivato accidentalmente a martoriare la società e le cause sembrano essere puramente naturali come la piaga di Interstellar. Non l'ha inventato l'esercito Usa. Inoltre Trixie -e su questo Romero ci lucra giustamente fino all'ultimo- è un virus veramente subdolo perché non ti fa venire le vene varicose in rilievo (come il Necrovirus in Contagious) e non ti trasforma in uno zombi o creatura rabbiosa con la bava alla bocca e l'andamento caracollante (o velocissimo, a seconda della tradizione di zombi movie cui si appartiene). Il virus dell'originale di Romero (nel 2010 fu realizzato un remake non male affatto) è così subdolo da non lasciare segni sulla tua pelle. In questo modo... è veramente difficile capire chi è contagiato e chi no. Soprattutto quando...
Il Caos Regna SovranoTipico di Romero. Accade una disgrazia e la società moderna reagisce facendosi prendere dal panico. Sono dei momenti di follia collettiva, e anche comici se avete il suo gusto per il cattivo gusto, disseminati ovunque negli zombie movie del padre dello zombie movie moderno (soprattutto in quelli più mediatici come da Zombi in poi) in cui lui si diverte un mondo a far vedere come sia facile per una collettività perdere la ragione di fronte all'innaturale (tipo: i morti escono dalle tombe e vagano per la terra venendoci pure a mordere). Qui ne La Città Verrà Distrutta all'Alba (quarta regia del regista indipendente di Pittsburgh) vedremo all'opera i militari (confusi e goffi), i preti (fiammeggianti... in senso letterale), i dottori (indisciplinati), gli studenti (ignoranti), gli scienziati (geniali ma così presuntuosi da essere incapaci di comunicare, o condividere, le loro scoperte), gli adulti (repressi) e i giovani (edonisti). Quando la situazione degenererà per colpa di Trixie, sarà veramente difficile, soprattutto per noi spettatori, capire chi è stato contagiato dal virus e chi, semplicemente, ha perso la ragione indipendentemente da qual batterio. E' come se Romero fosse andato a vedere M.A.S.H. (1970) di Robert Altman e avesse deciso di realizzare la sua versione più exploitation (budget ridicolo rispetto alla produzione 20th Century Fox di Robert Altman) e più camp (quello che ad alcuni critici non piace del film: è così assurdo da essere chiaramente autoparodico) di quel capolavoro antimilitarista. La Città Verrà Distrutta all'Alba contiene una costante colonna sonora di tamburi battenti e marcette infantili. L'esercito è una massa disordinata bianca assolutamente protagonista e forse padre delle...
StormtrooperTante le somiglianze con l'esercito di Darth Vader nei primi Guerre Stellari di George Lucas. Partiamo dal colore: un bianco e nero esasperato dal fatto che i soldati dell'esercito di Romero indossano tute bianche con corredo di maschera antigas (quindi c'è già uno status fisico "disumano" e da catena di montaggio robotica). Non sanno sparare molto bene, si muovono in modo piuttosto goffo (è l'approccio camp di Romero che arruola praticamente tutti i liceali delle cittadine della Pennsylvania Evans City, Butler County e Zelienople e li fa muovere e sparare come se fossimo in un corto diretto da quindicenni), sono sempre tantissimi (e spuntano da ogni dove), cadono e muoiono in modo sgraziato. I soldati di Romero sono anche più comici, cattivelli e spregevoli rispetto ai più compassati signori delle Stormtrooper. Somigliano di più alle Sturmtruppen di Bonvi. Li vedremo: rubare delle canne da pesca (?), depredare dei pacchetti di Marlboro rosse, farsi infilzare come dei fessi da una vecchietta contagiata da Trixie armata di ferri a maglia, bruciare i corpi dei contagiati con un'ilarità assai fuori luogo, raccogliere i beni personali dei morti per spartirsi collanine e bigliettoni verdi, rimanere terrorizzati dalle avances una giovane arrapata da Trixie (Lynn Lowry: verrà utilizzata da David Cronenberg in un ruolo simile ne Il Demone Sotto la Pelle del 1975), non riconoscere degli scienziati che hanno scoperto il vaccino per Trixie ("Sono uno scienziato!" "E io sono Napoleone"). Il non riconoscimento dell'antipaticissimo Dr. Watts con in mano l'antidoto per Trixie... è sicuramente il capolavoro di questi padri idioti degli Stormtrooper di Guerre Stellari. Un elemento che aggiunge il tocco finale: mentre tutti nel film urlano e sono nervosi, questi signori mugugnano e biascicano a volte parole incomprensibili in "burocratese" con le parole storpiate dalle maschere antigas. Insomma... l'onnipresente altoparlante di M.A.S.H. da cui si propagano nel campo medico comandi e direttive così senza senso che nessuno vi presta più attenzione... viene sostituito nel film di Romero da questo esercito di imbecilli.
Politica
Romero, si sarà capito, amava molto la satira. Mentre il bravo Hobson chiude tutto il suo Contagious sui campi del Midwest, sulle case perse nella campagna, sui salotti e camere da letto, sui boschi e come luoghi e figure istituzionali sceglie di inquadrare al massimo autostrade poco frequentate, distributori di benzina abbandonati, due (di numero) poliziotti trasandati e ospedali fatiscenti... Romero mette in scena il caos più in larga scala anche se con il budget esiguo che aveva fuori da indipendente lontanissimo da Hollywood. La cittadina di Evans conta nel film 3613 abitanti (alla fine del film sentiremo: 201 sopravvissuti) ed abbiamo già citato quali e quante figure sociali La Città Verrà Distrutta all'Alba sceglie di inquadrare e sempre con una ragione ben precisa. E la politica? C'è, c'è. Sono degli uomini angosciati con l'espressione di chi pensa: "Ma proprio a me doveva capitare questa rottura di scatole?" pronti a fare il gioco dello scaricabarile e ansiosi di mettersi in contatto con un distratto Presidente degli Stati Uniti d'America che darà loro le spalle e di cui vedremo, ironicamente, solo la nuca. Indovinate chi è? Proprio quel mattacchione di George A. Romero in cameo. Anche il Colonnello Peckam di Lloyd Hollar (secondo carismatico attore nero in un ruolo di leadership per Romero dopo il Duane Jones de La Notte dei Morti Viventi) terminerà il film con un'aria molto depressa e inerme accingendosi a dirigersi verso Louisville dopo essere stato informato che Trixie potrebbe essersi propagata fino a lì. E' un militare con gradi di ufficiale (e quindi molto vicino alla politica) assolutamente sfiancato dal caos scaturito dall'arrivo di Trixie ad Evans. Lo vedremo nel bellissimo finale svolgere svogliatamente una visita medica e poi spogliarsi velocemente prima di indossare una nuova divisa per evitare possibili contaminazioni. Sui titoli di coda si potrà apprezzare l'agghiacciante ironia del testo della dolcissima Heaven Help Us cantata da Beverly Bremers, utilizzata da Romero come contrappunto beffardo all'amarezza della "soluzione finale" un po' come fece Stanley Kubrick con We'll Meet Again alla fine de Il Dottor Stranamore (1964). E' solo l'ultimo graffio di un vero e proprio genio del cinema, padre dell'horror moderno grazie allo spartiacque La Notte dei Morti Viventi (1968), nato nel 1940 e giusto 6 anni fa in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con il suo ultimo zombie movie Survival of the Dead - L'Isola dei Sopravvissuti.
Il suo nome è George Andrew Romero.