I cinema saranno presto vuoti?

Lo ha detto Enrico Ruggeri, che sostiene che la pirateria in breve tempo farà scappare il pubblico dalle sale. Questa e altre castronerie nel nuovo Quinto potere...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

La frase migliore di oggi ce l'ha regalata Enrico Ruggeri, intervistato da Paolo Giordano sul Giornale:

E poi c’è la pirateria, che devasta sia musica sia cinema. Tra poco i cinema saranno vuoti e la gente si guarderà a casa in Dolby surround i film piratati.

"Tra poco" i cinema saranno vuoti, ma intanto continuano a macinare record su record e a investire nelle nuove tecnologie. Ah, per la cronaca, l'industria musicale in generale va bene, sono le cifre di vendita di dischi e Cd a essere in crisi. Qualcuno avverta l'informatissimo Ruggeri e magari anche Giordano.

Medaglia d'argento di oggi per il regista Renzo Martinelli, che a Fulvia Caprara della Stampa, parlando della defezione del ministro della Cultura a Cannes, ha detto:

"Se il film della Guzzanti contiene delle affermazioni offensive nei confronti del Presidente del Consiglio, mi sembra normale che un rappresentante del governo come Bondi, uomo di cultura e di grande sensibilità, decida di non partecipare al Festival. Se ha preso questa decisione è evidente che avrà avuto le sue buone ragioni".

In pochissime righe, alcune cose notevoli. Sarebbe il caso di ricordare a Martinelli che un ministro della cultura ha una funzione istituzionale e soprattutto che a Cannes vanno diversi titoli italiani. Ammesso (e assolutamente non concesso) che Bondi possa decidere i suoi viaggi di rappresentanza basandosi sulle critiche al governo di Draquila, come si spiega l'assenza per le altre pellicole? E, già che ci siamo, perché Martinelli si lamenta sempre dell'ostracismo nei suoi confronti, ma poi accetta tranquillamente situazioni del genere? Di sicuro, abbiamo capito che questo regista un modo per continuare a fare film lo troverà sempre, nonostante nessuno li vada a vedere...

Sempre la Caprara oggi, in un articolo interessante, parla de Le quattro volte, documentario che verrà presentato a Cannes. Ma era proprio necessario, nel titolo, fare un paragone assurdo con Avatar? Si pensa che in questo modo le folle riempiranno i cinema? 

Consecutio temporum
Annamaria Capozzi su Leggo parla della separazione di Halle Berry. Nello strillo del pezzo si dice "determinanti i 9 anni di differenza tra attrice e modello". Nell'articolo invece:

La differenza d’età? Un’inezia. Gabriel Aubry, 34 anni, nega. La rottura con Halle Berry, avvenuta mesi fa e venuta a galla solo ora, non è colpa dei nove anni che li separano. Sono i media che sguazzano nel torbido

Logica di ferro sopra, frase tirata via sotto:

La Berry, 43 anni, prima star di colore a vincere la statuetta dall’Academy nel 2002 come miglior attrice per Monster’s Ball

Forse la giornalista voleva dire che è stata la prima afroamericana a vincere come miglior attrice protagonista, ma così si fa un bel torto a Hattie McDaniel, che aveva trionfato per Via col vento come non protagonista. Senza contare altre star di colore come Denzel Washington e Sidney Poitier...

Curva sud
Pier Paolo Mocci sul Messaggero si fa notare per quanto è 'cattivo':

il film sulla poetessa-eroina francese di origine italiana, simbolo di una donna coraggiosa ed emancipata in tempi brutali dominati dall’individualismo maschilista (dicono le donne del cast), dopo essere stato applaudito allo scorso Festival Internazionale del Film di Roma, rischia di passare inosservato al grande pubblico.

Il rischio era forte e in effetti si è concretizzato con un incasso ridicolo. Che la pellicola sia stata "applaudita allo scorso Festival Internazionale del Film di Roma", è una frase da tifoso ultras che segue la squadra anche in trasferta...

Spoilerosi...
Un errore del Corriere della Sera lo nota Michele Anselmi sul Riformista. Infatti, il maggiore quotidiano italiano, parlando dell'attore Lorenza Balducci e dei problemi giudiziari del padre, cita Aspettando Godard e Due vite per caso come se fossero pellicole differenti, mentre si tratta dello stesso prodotto, che un tempo aveva il primo titolo. Peccato che parlando proprio di Due vite per caso, Anselmi sembra raccontare troppo della vicenda e far capire tante cose...

Massimo Bertarelli sul Giornale massacra Dear John (e fin lì, probabilmente nulla da dire, anche se il film non l'ho visto). ma facendo l'elenco delle situazioni drammatiche della pellicola, si ha l'impressione che ci racconti veramente tutto il possibile. Insomma, spoiler come se piovesse...

In teoria, La nostra vita (film molto bello, per la cronaca) non va recensito fino al 20 maggio, quando verrà presentato al festival di Cannes. Tuttavia, capitano pezzi di colore/cronaca che svelano alcune delle idee migliori del film, come fa purtroppo Cinzia Romani sul Giornale...

Varie amenità
Ernesto Assante su Repubblica arriva in ritardo di qualche anno (o di un decennio?) con questo pezzo:

Lo star system americano è da sempre costruito a Hollywood attorno al cinema, al grande schermo. Ma l'equilibrio sta cambiando, a favore della televisione.

Da mo' che sta' a cambia, Erne', sveglia! Interessante anche questa successiva frase:

Sono moltissimi anche gli attori hollywoodiani che hanno scelto negli ultimi tempi il piccolo schermo, da Dennis Quaid a Kenneth Branagh, da Steve Buscemi a Wynona Ryder, da Jean Hugues Anglade a Clive Owen.

Magari hanno fatto questa scelta perché la loro carriera al cinema non è che vada granché, chissà. Per ora, non mi pare che Will Smith o Robert Downey jr. stiano abbandonando il grande schermo per la televisione...

Peter Pan sul forum ci fa notare che

Nel Tg5 a pochi giorni di distanza hanno nominato Keira Knightley come la principessa dei Pirati dei Caraibi e Zoe Saldana sempre come la principessa di Avatar...

Forse chi ha fatto il servizio ha visto troppe volte La vita è bella e ormai trova principesse ovunque. Passi per la Saldana, ma la Knightley? Boh...

Straordinario numero della rubrica 'Che fanno', uscito oggi su La Stampa. Sarebbe stato meglio intitolarlo 'che facevano', visto che si parla di "Viggo Mortensen come Sigmud (sic) Freud nel nuovo film di David Cronenberg" (notizia che avevamo dato esattamente due mesi fa), degli attori protagonisti della miniserie dei Kennedy (vecchia di qualche settimana), del nuovo film di Crialese Terraferma (notizia uscita a metà aprile) e delle polemiche in Francia su Hors-la-loi (che sono scoppiate fin dall'annuncio che la pellicola sarà in concorso a Cannes, quindi metà aprile anche per questo). Il bello è che poi i quotidiani si preoccupano di non poter dare le notizie in tempo reale come Internet. Noi ci accontenteremmo dello stesso mese, cosa che evidentemente non è facile...


Promossi

Giusto per non sembrare sempre cattivi contro i giornalisti, segnaliamo oggi tre pezzi molto interessanti. Sul Corriere della Sera, ottimo articolo di Cecilia Zecchinelli su Golshifteh Farahani, attrice iraniana in esilio dopo aver avuto problemi in patria per aver partecipato a Nessuna verità assieme a Leonardo DiCaprio. Fossero tutte così le pagine di spettacolo, si riuscirebbe a parlare di cose serie ma senza essere seriosi, con il risultato di conquistare il lettore senza per forza discutere dell'Isola dei famosi.

Bell'intervista di Alessandro Dell'Orto su Libero a Sydne Rome. Francamente, non mi aspettavo molto, ma invece diventa l'occasione per raccontare degli aneddoti interessanti sulla lavorazione di Che? di Roman Polanski. Complimenti a giornalista e attrice.

In questi giorni, abbiamo detto che Draquila veniva applaudito dai giornali/critici di sinistra e criticato da quelli di destra. Eccezione interessante: sul Giornale, in una recensione di Maurizio Cabona, Draquila si prende 6,5. Insomma, non un panegirico, ma sufficienza piena sul quotidiano della famiglia Berlusconi. Notevole...

Vi ricordo che, per segnalarci articoli interessanti, potete scrivere su questo Discutiamone nel Forum Cinema  

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