I film per gli Oscar 2011?
Quali sono le pellicole che vedremo nominate agli Academy Awards del 2011? Ci sono già delle certezze o è troppo presto per dirlo? E da chi potrebbe arrivare la sorpresa?
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Dopo i Festival di Venezia e Toronto, è normale cercare di fare il punto della situazione e capire chi potrebbero essere i favoriti agli Oscar del 2011, come tentato da questo articolo di Deadline. Primo paradosso: le pellicole che sembrano più o meno sicure non sono passate a queste rassegne, né a Cannes, ma sono invece uscite da mesi. Infatti, considerando che anche in questa edizione ci saranno dieci titoli nominati, mi viene da pensare che due titoli praticamente certi sono Toy Story 3 e Inception. Sono i classici film che hanno tutto per entrare: ottima accoglienza della stampa e incassi fantastici. In realtà, con la vecchia formula di soli 5 candidati magari non ce l'avrebbero fatta, come quando Il cavaliere oscuro e Wall-E dovettero soccombere a The Reader. Ma così, penso proprio che non avranno problemi.Un altro titolo che non scarterei assolutamente è Shutter Island. Vero, è uscito a febbraio, quindi un anno prima della cerimonia del 2011, ma è stato molto apprezzato e d'altronde si tratta del nuovo lavoro di Martin Scorsese dopo la pioggia di Oscar per The Departed, peraltro con un cast di grandi attori. Ed essendo gli interpreti la categoria più rappresentata tra i membri dell'Academy, questo può essere un parametro importante nelle scelte.
Penso che possa essere anche il caso di una pellicola come The Town, che ha un ensemble strepitoso (sarei molto sorpreso se non venisse almeno nominato ai Sag Awards), composto da Ben Affleck, Jon Hamm, Jeremy Renner, Chris Cooper, Pete Postlethwaite e Rebecca Hall, senza considerare una prova di Blake Lively che funziona benissimo. Dopo essere passato con successo a Venezia fuori concorso (scelta della Warner), ha ottenuto un ottimo risultato al botteghino durante il primo weekend e promette di continuare a far bene nelle prossime settimane.Sempre al Lido è stato mostrato in anteprima mondiale Black Swan, nuova pellicola di Darren Aronofsky, già vincitore a Venezia con The Wrestler. L'accoglienza è stata mista, sia in Italia che all'estero, quindi è probabile che la pellicola ottenga maggiori consensi per i suoi interpreti (Natalie Portman su tutti), ma non si sa mai.
E che dire di The King's Speech, che presenta un cast da urlo, capitanato dal candidato di quest'anno Colin Firth, ma che vede anche la presenza dell'ex vincitore Geoffrey Rush? Peraltro, pellicola d'epoca, cosa che non fa male. Ma se dobbiamo vedere qual è il titolo in pole position al momento (status che non è mai piacevole, perché significa quasi sempre sconfitta quando si arriva in fondo) è indubbio che The Social Network sia la pellicola più acclamata, anche grazie all'apprezzamento generale che David Fincher ottiene da tanti anni (ma senza trionfare ai premi).
Ci sono poi i passati vincitori, che non vanno mai scartati anche quando sembrano avere titoli poco convincenti. Non è comunque il caso di Danny Boyle, che ha raccolto buoni consensi con il suo 127 Hours. L'impressione però è che si tratti di un suo film più personale e meno piacione di The Millionaire (ci vuole poco...), quindi non otterrà gli stessi risultati. C'è poi l'eterno Clint Eastwood e il suo Hereafter. Possibile che la leggenda riesca a far digerire all'Academy una pellicola paranormale, un genere di film poco premiato? Così come sarà dura far digerire (nonostante il caso The Departed) un remake, come avviene con True Grit dei fratelli Coen, recenti trionfatori con Non è un paese per vecchi.
E non dimentichiamo il Leone d'oro Somewhere, anche se la statistica vuole che nessun film (neanche I segreti di Brokeback Mountain!) sia mai riuscito a fare l'accoppiata del premio maggiore al Lido e l'Oscar per il miglior film. In effetti, la pellicola della Coppola va bene per ottenere consensi medi diffusi, ma senza suscitare grande entusiasmo. Altri titoli indipendenti papabili? The Kids are all right e Winter's Bone sembrano i due titoli più forti al momento, ma è probabile che alla fine spunti anche qualcos'altro. Come magari The Fighter, che mette assieme i talentuosi e irascibili David O. Russell, Mark Wahlberg e Christian Bale. E soprattutto The Rabbit Hole, che sembra proprio essere il ritorno di Nicole Kidman alla forma migliore, mentre titoli come Blue Valentine (con Michelle Williams e Ryan Gosling) e What's Wrong With Virginia (del premio Oscar per Milk Dustin Lance Black) potrebbero emergere. Difficile invece pensare che Another Year di Mike Leigh riesca a ripetere i risultati di altri suoi importanti prodotti, così come è improbabile che l'esordio alla regia di Philip Seymour Hoffman, Jack Goes Boating, lo vedrà nuovamente vincitore come in Capote. Ho perplessità anche per The Way Back, del quattro volte candidato agli Academy Awards Peter Weir, ma forse il fatto di non aver ancora generato buzz è utile per non arrivare al traguardo con le gambe molli.
Gli sconfitti
Magari è prematuro parlare di pellicole già uscite fuori dalla corsa ai premi, ma qualche dato interessante Venezia e Toronto lo hanno fornito. Il caso peggiore è probabilmente quello di Miral, accolto maluccio al Lido e che non sembra proprio poter ripetere i risultati de Lo scafandro e la farfalla, il precedente film di Julian Schnabel. Venezia non ha portato bene neanche a The Tempest, che francamente può aspirare al massimo a qualche categoria tecnica. Sembra anche fuori dalla corsa The Conspirator, ma solo perché per la pellicola di Robert Redford si punta a ripetere il caso di The Hurt Locker (un esempio difficile da seguire, comunque).
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