Il padrino... di Brian De Palma?!?

Grandi rivelazioni nel nuovo Quinto Potere: pensavate forse che Il Padrino lo avesse diretto Francis Ford Coppola? Inoltre, altre stranezze su 007 e diverse notizie vecchissime...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Iniziamo subito forte, con la perla del giorno (e che rischia di ottenere anche un riconoscimento settimanale/mensile da parte nostra). Ce la regala Michele Galvani su Leggo (Grazie a RobGallaurese e a Mark che ce l'hanno segnalata), per festeggiare i 70 anni di Al Pacino:

se davanti c’è il ruolo che ti può cambia una carriera, Michael Corleone ne Il Padrino di Brian De Palma (regista con cui poi lavora anche in Scarface), allora al diavolo il resto. [...] Heat - La sfida nel ’95 (il solo film in cui lavora accanto a Robert De Niro).

Sulla prima affermazione evitiamo di commentare, che è meglio. Sulla seconda, a voler essere buoni lo possiamo vedere come un tentativo di dimenticare l'orribile Sfida senza regole - A Righteous Kill. Cosa difficile, considerando che per tanto tempo di hanno fatto due scatole così ricordandoci che evento epocale era avere De Niro e Pacino insieme per tutto un film (e non solo per una sequenza, come in Heat).

Comunque, facciamo anche notare la banalità di tanti giornalisti, che per celebrare i 70 anni di Al Pacino, non hanno mancato di ricordare nei dettagli (ma non sempre con grande precisione) i problemi avuti per il ruolo ne Il padrino e il fatto che l'attore lavorerà in tante pellicole nei prossimi anni. Insomma, un omaggio che non sembri copiato da un'agenzia stampa (come sicuramente è stato), proprio no?

Neanche Balotelli...
Sul Corriere della Sera, intervista al 'modestissimo' Marco Bellocchio, che ci parla dell'invito a Cannes per una lezione di cinema:

«Bella sì. Ne sono ovviamente onorato. Ma forse l’invito è da intendersi anche come una sorta di riparazione...».
Per cosa? «Per il fatto che l’anno scorso Vincere, dopo tanti applausi, uscì dal Festival senza premi. Sarà un caso, ma oltre a me a Cannes ci sarà anche Giovanna Mezzogiorno, nel mio film Ida Dalser, presunta moglie di Mussolini, madre di un loro figlio segreto. La sua interpretazione era in odore di Palmares. Invece... Quest’anno è in giuria. Insomma, per entrambi mi pare sia un attestato di stima. Ci ritroveremo sulla Croisette».

Qualcuno spieghi a Bellocchio che se una giuria adora un film, allora lo premia. E se non lo premia, beh, vuol dire che ha preferito qualcos'altro, a torto o a ragione.

Ancora:

Le 15 candidature ai David dopo un anno sono il segno di un riconoscimento leggermente tardivo.

Qui è proprio incomprensibile: bisognava anticipare i premi dei David? E' un po' come una pellicola che esce a febbraio negli Usa e poi viene nominata agli Oscar quasi un anno dopo: invece di ringraziare che i giurati se ne sono ricordati, ci si lamenta?

Tempo scaduto
Come spesso succede, la rubrica de La Stampa 'Che fanno' ci regala soddisfazioni. Come questa notizia:

Jan [sic] McKellen, 70 anni, ha avuto un incidente con una bicicletta sulle sabbie del deserto di Namibia, dove recitava una scena di The Prisoner.

Domanda semplice: visto che The Prisoner (remake dell'omonima serie degli anni sessanta) è andato in onda nel 2009, spieghi il lettore come è possibile che McKellen si sia fatto male attualmente per una cosa che ha girato più di un anno fa...

Interessante anche questa notizia breve uscita sul Corriere della Sera:

Film bloccato
Gli Emirati Arabi: «No a Sex and the City 2»
Temi troppo osé. Così le autorità di Dubai e Abu Dhabi hanno deciso di boicottare la produzione del nuovo film Sex and the City 2. Gli sceneggiatori avevano pensato di ambientare qualche scena tra i lussi del Golfo Persico: le due attrici Sarah Jessica Parker e Charlotte York-Goldenblatt, entrambe d’origine ebraica (forse anche questo non era gradito), erano già pronte a partire. Ma è arrivato lo stop.

Qualcuno spieghi al Corriere che la pellicola sta per uscire e che il loro 'scoop' è vecchio di qualche secolo...

La frase più enigmatica della settimana ci arriva invece da La stampa e chi riesce a decifrarla potrà godere di tutta la nostra (eterna) stima:

Il film Fantomas sarà girato in 3D nello stile di Iron Man dove cattivo e supereroe si sovrappongono".

Leggo scrive praticamente la stessa cosa:

si tratterà di un Fantomas nello stile di Iron Man dove cattivo e super eroe si sovrappongono".

Si dice che copiare sia una fonte di adulazione, ma ovviamente copiare da certe agenzie di stampa non è un complimento nè per sé, né per chi riceve questa 'attenzione'...

Sono ultras di Bourne?
Tornando a 007 (ve ne avevamo parlato con un articolo dedicato di Quinto potere), arriva a discuterne anche La gazzetta del Mezzogiorno, che dice che l'agente segreto "ora rischia davvero la pensione". Esagerati, con gli incassi degli ultimi due, figuriamoci se qualcun altro non sosterrà il film...

Maverick invece ci segnala che durante il programma radiofonico Zac Attack (in onda su Radio105) la conduttrice aveva annunciato che:

rimarranno delusi i fan di Lady Gaga, che non canterà la canzone del prossimo Bond".

Ovviamente la notizia su Lady Gaga era una bufala smentita da tempo. Ma non è tutto:

è stato già scelto il prossimo attore che interpreterà l'agente 007: sarà Sam Worthington, la superstar di Avatar".

Come ci rivela Maverick, "per la conduttrice, ha avuto un certo peso nella scelta di Sam, il fatto che quest'ultimo sia nato a Londra".

D'altronde, visto che Daniel Craig è nato a Chester e Pierce Brosnan addirittura in Irlanda, è fondamentale essere nati a Londra per fare Bond...

Facciamo invece i complimenti a Bruna Magi che su Libero ha deciso che non frequenterà mai e poi mai i salotti buoni del cinema italiano, visto che in un articolo sugli attori che non vengono mai criticati ha detto l'equivalente de "la corazzata Potëmkin è una cacata pazzesca":

A proposito, spostandoci dalla commedia brillante al fronte dell’impegno, ecco l’onnipresente Alba Rohrwacher: ma siete sicuri che sia davvero la più brava? Ha sempre la stessa espressione, sia che interpreti la figlia minorata (“Il papà di Giovanna”), l’eroina di guerra (“L’uomo che verrà”), o la figlia lesbica di Tilda Swinton (“Io sono l’amore”). Ha un viso curioso e drammatico, con la lacrima in sospeso all’angolo dell’occhio, ci si impietosisce comunque. Presto sarà sugli schermi con il nuovo film di Silvio Soldini, “Cosavogliodipiù” nel quale si dà a spericolate acrobazie erotiche. Chissà se manterrà la stessa espressione anche nel vortice di bollenti desideri.

Per quello che conta, dieci minuti di applausi da parte mia. Comunque, del film di Soldini (che abbiamo recensito qui) e di certi giudizi/spoiler avremo modo di parlare nei prossimi giorni...

Vi ricordo che, per segnalarci articoli interessanti, potete scrivere su questo Discutiamone nel Forum Cinema  

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