Jeffrey Katzenberg contro Scontro tra titani

Il boss della Dreamworks attacca la pellicola epica e la scelta della Warner di trasformarla in 3D, sostenendo che questa strada potrebbe uccidere la gallina dalle uova d'oro. E come dargli torto?

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

L'unico difetto di questo pezzo di Variety (che segnaliamo giusto per scrupolo, anche se non riuscirete a vederlo) è che è bloccato da un paywall e il sistema funziona così 'bene' che non si riesce neanche a registrarsi per vedere tre articoli gratuiti. Poco male, tanto c'è sempre qualcuno che copia e incolla (come Hollywood Elsewhere), a dimostrazione di quanto funzionino certi sistemi.

Comunque, si tratta di un intervista con Jeffrey Katzenberg, patron della Dreamworks, che parla della situazione del 3D. Con entusiasmo? Non proprio e la colpa è della conversione di Scontro tra titani in un 3D fasullo e insulso (finalmente, dopo aver visto il film, posso dirlo senza timore di smentite), così come dell'annuncio che decine di prodotti di questo tipo arriveranno nei prossimi mesi/anni (a meno che qualcuno non veda improvvisamente la luce, magari grazie alle critiche ricevute da Scontro tra titani).

Si potrà dire che Katzenberg è arrabbiato anche per ragioni personali, considerando che Scontro tra titani ha cercato, con questa mossa, di sottrarre pubblico al suo Dragon Trainer, uscendo soltanto una settimana dopo in America. Tuttavia, difficile dargli torto in queste dichiarazioni:

Abbiamo visto il 3D al suo meglio grazie ad Avatar e ora, con Scontro tra titani, al suo peggio. E' impossibile fare qualcosa di qualità inferiore al lavoro svolto su Scontro tra titani. Complimenti, avete ingannato gli spettatori".

Inizio forte, ma in effetti posso testimoniare che scendere sotto il livello del 3D di Scontro tra titani sarà un'impresa (anche se magari qualche pellicola horror a basso costo ci riuscirà). Ma cosa prevede per il futuro Katzenberg?

Quanto ci vorrà al pubblico per capire la differenza tra bello e orribile? Un film, tre, cinque? Quando avverrà, ci saranno altri 20, 30 o 40 film in cantiere, ma noi avremo già ucciso la gallina dalle uova d'oro. [...] Stiamo chiedendo agli spettatori di pagare il 50% in più per vedere queste pellicole, quindi penso proprio che ci sarà una ricaduta. Gli spettatori scapperanno in fretta e il 3D scomparirà, perché senza un'entrata extra che ripaghi il costo degli esercenti per l'investimento, credo che tutto crollerà".

Magari su questo Katzenberg è fin troppo pessimista (inizio a pensare che major come la Warner rivedranno la loro scelta di convertire tanti titoli in 3D, vista la pessima pubblicità ricevuta e i risultati non straordinari), ma capisco che sia meglio gridare al lupo ora che quando i danni saranno irrimediabili. Ma qual è l'opinione sulle possibilità tecniche di queste conversioni?

Vi posso dire senza alcun dubbio che al momento non esiste nessuna tecnologia che possa prendere un film in 2D e trasformarlo in un'ottima esperienza 3D in postproduzione. E' come prendere un film in bianco e nero e colorizzarlo. Abbiamo visto delle conversioni di film 2D in 3D, che funzionano bene in televisione. Su uno schermo piccolo, le immagini reggono meglio, quindi penso che ci sarà un mercato domestico per le conversioni 2D. Ma ritengo che sarà un disastro per i cinema..."

Onestamente, penso che l'idea che il pubblico abbia bisogno di vedere prodotti (film o eventi sportivi) in 3D a casa sia discutibile e che molte aziende si stiano creando speranze eccessive a riguardo, ma chi vivrà vedrà. Comunque, anche la mania di colorizzare i vecchi film è rapidamente crollata (per fortuna, mi sento di aggiungere). Ma perché Katzenberg è tanto arrabbiato?

Gli utili che ottiene un'uscita 3D di successo per gli studios sono maggiori del calo del mercato dei DVD negli ultimi due anni. Negli ultimi 40 anni, ogni volta che c'è stata una crisi nel nostro settore, è arrivato qualcosa a salvare l'industria del cinema. La televisione, la televisione via cavo, i VHD, i DVD. [...]

In questo caso, forse le aspettative di Katzenberg sono un po' troppo alte e legate a film come Avatar e Alice in Wonderland, che ovviamente non è assolutamente detto (e lo stiamo vedendo anche ora) che rappresentino lo standard dei risultati 3D. Se guardiamo ai dati di incassi negli Stati Uniti nel 2009, oltre al fenomeno Avatar c'è soltanto un altro titolo in 3D nei primi dieci ed è Up (peraltro, un 3D interessante ma non certo rivoluzionario).

Insomma, Katzenberg ha ragione da vendere quando si lamenta dell'inflazione di prodotti 3D taroccati. Ma forse sono proprio le aspettative dell'industria che lui ben rappresenta (il 3D che deve salvare tutta la baracca) a essere eccessive...

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