La Lucky Red ci parla di Sorrentino e Studio Ghibli
Abbiamo intervistato Francesca Capobianchi, marketing manager della Lucky Red, che ci ha parlato dei nuovi progetti della società e di un film dello studio di Miyazaki che finalmente arriverà da noi…
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Iniziamo dal nuovo film di Sorrentino, This Must Be the Place, presentato negli scorsi giorni...
Lucky Red sarà coproduttore del film, mentre a occuparsi della distribuzione ci penserà Medusa. E' un progetto molto costoso e il ruolo di Banca Intesa è stato importante per completare il budget. Le riprese si svolgeranno per tre settimane in Irlanda, così come in tre location Usa. Io mi sto occupando molto anche del product placement collaborando con Indigo e Medusa, mentre il film è già stato venduto in diversi Paesi grazie al lavoro della Pathé. Per ora, non c'è un distributore americano, ma è una scelta che abbiamo fatto per avere una maggiore libertà creativa. Non c'è ancora una data di uscita, ma se tutto va bene la speranza è di presentare il film a Cannes 2011. Devo dire che Sorrentino ha un controllo preciso di tutti gli aspetti legati al film, non solo quelli creativi, ma anche quelli produttivi e legati al product placement.In questi giorni sta tenendo molto bene nelle sale italiane Il segreto dei suoi occhi. Quando lo avete acquistato? E che lavoro è stato fatto per la promozione della pellicola?
Noi lo abbiamo acquistato subito dopo la vittoria agli Oscar, anche se lo avevamo visto prima di quel successo. E' un film che era già piaciuto a tutti in ufficio e quindi una volta comprato abbiamo anche cercato di accelerare tutte le fasi di lavoro (compreso il doppiaggio) per poter uscire in tempi rapidi. Penso che il film abbia tanti spunti forti, in particolare l'aspetto thriller, che abbiamo cercato di evidenziare rispetto alla storia d'amore, un tema che mi interessava meno. Un'altra cosa su cui abbiamo puntato molto e che ha fatto discutere i giornalisti, è il lungo piano sequenza allo stadio, che spicca rispetto allo stile classico del resto del film. Questo ci ha permesso di puntare anche su un target più maschile e collegarla ai mondiali di calcio. Così, abbiamo fatto una campagna mirata, con un poster che è piaciuto allo stesso regista, che ci ha fatto i complimenti. Peraltro, abbiamo sfruttato molto la sua presenza in Italia, con interviste e backstage che poi abbiamo utilizzato anche su Internet.
Un vostro film di cui si è discusso molto, soprattutto per le scelte fatte, è stato Colpo di fulmine. Come è andata l'esperienza?
Era veramente una pellicola difficile su cui lavorare e per questo abbiamo fatto delle scelte forti, anche discutibili, ma con l'intenzione di incuriosire un pubblico più vasto. Il risultato finale è stato sostanzialmente quello che ci aspettavamo, d'altronde si trattava di un buon prodotto, che però non era facile da spiegare al pubblico. In effetti, anche negli altri Paesi ci sono stati dei problemi, compresi gli Stati Uniti.E' da poco uscito Brotherhood, film vincitore dell'ultimo Festival di Roma. Questi otto mesi di distanza non l'hanno penalizzato?
È sicuramente trascorso molto tempo, ma abbiamo fatto in modo di “rinfrescare la memoria” agli spettatori, organizzando con lo stesso festival una nuova attività stampa più a ridosso dell’uscita del film in sala. Tuttavia, il target di pubblico che era interessato a questo prodotto lo aspettava con grande interesse, come dimostrano le tante telefonate che ci sono arrivate. Abbiamo anche cercato di collegare il film alle numerose iniziative che stanno avvenendo in questo periodo, come il Gay Pride e il Gay Village, mentre abbiamo riflettuto (per poi lasciar perdere) su possibili collaborazioni con realtà come casa Pound.Un argomento che interessa molto i nostri lettori sono i vostri piani per quanto riguarda lo Studio Ghibli. Cosa puoi dirci a proposito?
Dopo Totoro che abbiamo lanciato l’anno scorso, a Novembre 2010 faremo uscire al cinema Porco Rosso, mentre invece a Dicembre uscirà in home video il primo film di Takahata Pom Poko.Avete dei film che porterete a Venezia?
Per ora siamo in ballo con due titoli, speriamo di avere notizie già la prossima settimana (ossia questa, ndr), anche perché è veramente difficile scegliere le date di uscita e lavorarci senza sapere se saranno al Lido o meno.Molte case di distribuzione mediopiccole si lamentano dello strapotere delle major per quanto riguarda le copie dei loro film che gli esercenti proiettano. E' anche il vostro caso?
Bisogna dire che questo è un problema soprattutto di chi ha film da multiplex, mentre noi lavoriamo molto sul Circuito cinema. Però anche noi abbiamo vissuto situazioni simili con prodotti come Colpo di fulmine e soprattutto per Hachiko, che essendo uscito il 30 dicembre ci ha costretto ad aspettare fino all'ultimo per vedere le disponibilità. Di sicuro, non aiutano le tante uscite tecniche delle major, che possono comunque occupare molte sale.Come vedi la distribuzione nei prossimi anni? Pensi che si potranno proporre dei film direttamente su Internet?
Credo sia un'ipotesi molto remota, anche perché vedo Internet come un'ottima alternativa all'home video tradizionale e non all'uscita in sala. E' vero comunque che i costi per un'uscita, anche in una trentina di copie come per Brotherhood, sono altissimi, tra diritti, doppiaggio, stampa delle copie e lancio promozionale. Magari si potranno in futuro ridurre le spese presentando copie digitali dei propri titoli...
E cosa pensi di iniziative come la scelta della Warner di far arrivare The Blind Side direttamente in televisione e home video?
Un po’ mi dispiace di una scelta come questa. In generale la vedo sempre come una sconfitta non tentare di far arrivare nei cinema un film che ha permesso alla sua protagonista di vincere l'Oscar. L’atteggiamento di Lucky Red anche rispetto ai prodotti più difficile è sempre quello di trarre il massimo dai film con l’uscita sala, potenziandone tutti gli aspetti.Cosa pensi del 3D? Siete interessati a titoli del genere?
Non abbiamo preclusioni verso il 3D, anche se temo che si tratti di un fenomeno che si sta esaurendo. Il rischio è quello di arrivare troppo tardi, appunto quando ormai si sgonfia il fenomeno.E come vedi l'estate italiana?
La realtà è che la gente non ha voglia di andare al cinema d'estate, inutile far finta che non sia così. Peraltro, il problema per tutti è l'allungamento dell'estate, per cui ognuno ha timore di incocciare a maggio il primo weekend in cui tutti vanno al mare o magari anche di lanciare delle cose a settembre, periodo in cui può ancora fare caldo. Comunque noi, a differenza delle major, cerchiamo di sfruttare anche questo periodo dell'anno, che consente di ottenere più sale del normale. Proprio per questo, abbiamo deciso di far uscire The Box il 23 luglio.Come pensi si evolveranno le window tra uscita in sala e in home video?
Noi gestiamo l'home video direttamente, quindi cerchiamo di non creare danni a nessuno di questi settori. Diciamo che forse non bisognerebbe generalizzare, perché una window uguale per tutti ha poco senso. Noi per esempio abbiamo dei titoli che reggono a lungo, magari grazie al passaparola, mentre altri titoli più commerciali sfruttano tutto il loro potenziale in poche settimane. Sicuramente, le window si accorceranno rispetto a quelle attuali e forse bisognerà iniziare a riflettere attentamente anche su altre window, come quelle del download legale.
In generale, come vedi la situazione per il cinema d'autore?
Inizio a temere che le società coinvolte in questo settore stiano perdendo pubblico per varie ragioni. Una è la difficoltà che hanno le sale d'essai, ma che per altri aspetti non riescono a creare per lo spettatore un'esperienza così soddisfacente come quella dei multiplex e che rischiano quasi di risultare un sacrificio per la mancanza di comodità. Poi c'è anche una competizione esterna, perché magari molti appassionati non hanno problemi ad aspettare il passaggio su Sky o su Premium.