Last Night apre (male) il festival di Roma

Delude la pellicola con Keira Knightley, Eva Mendes e Sam Worthington, che dà il via al concorso della manifestazione. Discreto invece Quartier Lointain, una sorta di Ritorno al Futuro in salsa belga...

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festival di roma

 A cura di ColinMcKenzie

  • Last Night (Concorso)
    Non è esattamente un esordio coi fiocchi quello del Concorso romano, a meno di non voler considerare la passerella delle due magnifiche attrici Keira Knightley ed Eva Mendes. Purtroppo il film, senza essere orribile, è la classica pellicola borghese che già sarebbe risultata stantia negli anni settanta, figuriamoci nel 2010.
    Siamo infatti di fronte a una versione moderna di La mia notte con Maud, capolavoro di Eric Rohmer, che in questo caso ci viene presentato in versione doppia, ossia con i due protagonisti divisi che potrebbero tradire il proprio partner. E' ovvio che un prodotto del genere non può vivere di originalità, visto quanto il tema dell'ambiente borghese, dei matrimoni pieni di problemi e dell'incomunicabilità sia stato sviscerato negli ultimi decenni al cinema. Saranno quindi i dialoghi e soprattutto il cast a far funzionare (o meno) un film del genere, così come la complessità dei personaggi.
    Purtroppo, non basta una sfilata di appartamenti magnifici e che sembrano usciti da una rivista di settore per fare un buon film. In questo caso, sembra che la realizzatrice Massy Tadjedin abbia optato per la classica opzione "metto dei dialoghi piatti e banali, in modo da far capire quanto siano banali queste vite". Poi, magari, lo spettatore ci aggiunge le proprie vicende personali ed ecco che si riesce a costruire un senso di identificazione. Per qualcuno sarà così, ma non per me, perché sono convinto che al cinema i personaggi debbano avere qualcosa di più interessante della media (altrimenti, potremmo andare tutti al pub e basta).
    L'analisi di questa coppia è altamente superficiale, considerando che non si riesce mai a credere veramente che Sam Worthington e Keira Knightley siano sposati. E non va certo meglio con gli sviluppi della vicenda e le possibili nuove coppie, che magari risultano anche più convincenti di quella originale, ma certo non conquistano più di tanto. E se Sam Worthington conferma di essere un talento notevole, riuscendo a esprimere molte più sensazioni di quelle che gli offre un personaggio non straordinario, la Knightley delude su tutta la linea. Pensavo che dopo Espiazione fosse ormai maturata, ma invece qui torna a recitare pericolosamente di guance e sorrisetti scemi, come se non potesse assolutamente manifestare le sue emozioni in maniera più contenuta.
    In definitiva, il solito film che ci vuol far capire che anche i ricchi piangono e che la felicità coniugale non è facile da raggiungere per nessuno. Non una gran lezione, soprattutto se i momenti migliori, più che dagli interpreti, arrivano da un simpatico cane...

  • Quartier Lointain (sezione Alice)
    Certi film non puntano su grandi storie ed effetti speciali, ma questo non va visto come un difetto. Quartier lontain è una di queste pellicole, una sorta di Ritorno al Futuro più semplice e volutamente meno divertente, ma comunque molto sensibile.
    Il film è tratto dalla graphic novel giapponese di Jirò Taniguchi intitolata da noi In Una Lontana Città. E' la storia di un autore di fumetti, in crisi artistica e forse anche personale, che per errore arriva nel vecchio paesino in cui è cresciuto. In visita alla tomba della madre, sviene e si ritrova di nuovo quattordicenne, ma in una sorta di passato alternativo e diverso dalla realtà che si ricordava.
    Lo schema è abbastanza prevedibile, ma non per questo meno gradevole, tanto che a tratti viene da pensare a un Inception più umano (curiosamente, alcune scene sono girate sullo stesso ponte parigino). La storia è minimalista, ma con quell'attenzione ai personaggi e ai dubbi del giovane (solo in apparenza) protagonista da non poter lasciare indifferente lo spettatore.
    Peccato che il film non sembra osare più di tanto, e che si perda diverse occasioni. Per esempio, il discorso sulla crisi creativa o magari il fatto di sfruttare male un'attrice emergente come Alexandre Marie Lara.
    Ma i momenti carini non mancano, come una colazione amarcord o un omaggio cinefilo simpatico a Bella di giorno. E il senso di malinconia di quell'età non manca, cosi come un finale maturo e decisamente poco prevedibile. Nulla per cui strapparsi i capelli, ma un discreto prodotto medio...

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