I nostri classici delle Feste di Natale

Quali sono i film che meglio rappresentano le Feste di Natale? Ecco i nostri

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


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Per tutti noi - e speriamo anche per i nostri lettori - le Feste di Natale vogliono dire una cosa: cinema, cinema, cinema. E non solo in sala, ma anche in home video o in televisione (basti pensare alla tradizionale visione di Una Poltrona per Due).

Ecco quindi che ci sono dei film che per ciascuno di noi significano automaticamente "feste di natale". Ciascuno di noi ne ha scelti due: potete leggere qui sotto quali sono e perché. E non dimenticatevi di dirci, nei commenti, quali sono i vostri!

Alessia Pelonzi

  • A Qualcuno Piace Caldo
    D'accordo, col Natale c'entra poco o niente. Ma ogni occasione è buona per vedere, rivedere, commentare e ricommentare il capolavoro di Billy Wilder, un vino incapace di invecchiare perché eccelso già dalla spremitura. Una commedia talmente avanti sui tempi da risultare tuttora irraggiungibile.

  • The Hunt
    Se lo spirito natalizio rischia, col suo eccesso di zuccheri, di cariarvi tutti i dentini, ecco una cura drastica e catartica: il dramma di Thomas Vinterberg è una spietata analisi della suggestione collettiva, un'acuta e coraggiosa riscrittura dell'abusato concetto di innocenza infantile. Ambientata durante un Natale in cui nessuno, al di là dell'ostracizzato protagonista, sembra essere più buono.

Andrea Bedeschi

  • Die Hard - Trappola di Cristallo
    Die HardSì, ok, questo è un periodo di buoni sentimenti, di luci colorate, di regali scambiati e via discorrendo, ma è anche bene ricordare che, come recita un adagio popolare, “i parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più fanno male”. E il John McClane del primo, leggendario, indimenticabile Die Hard lo sa bene: cercare di riconciliarsi con la moglie e i figli volando da New York a Los Angeles durante le feste di Natale non è un’idea saggia. Specie se l’infausta decisione avviene in contemporanea all'operazione di Hans Gruber, deciso a impadronirsi dei 640 milioni di dollari di titoli al portatore conservati nel caveau nel grattacielo della Nakatomi.
    Il Natale può far male ed è bene cercare di non farsi trovare scalzi durante un attacco di criminali della (fu) Germania dell’Est. Poi, come ci ricorda Brad Bird, questo film è praticamente perfetto perché lo spettatore sa sempre cosa accade e dove. Chissà, magari se Peter Jackson si fosse riguardato il film di Joh McTiernan prima di girare la Trilogia di Lo Hobbit...

  • Batman - Il Ritorno
    Il Natale a Gotham City è testimone di strani accadimenti: la nascita di un orrendo bambino pinguino, l’avvento di una sexy donna gatta, l’attacco di una banda di freak nota come il Circo del Triangolo Rosso durante l’inaugurazione dell’albero di Natale Municipale di Gotham.
    Ma per fortuna la città ha un protettore, strano e bizzarro quanto i criminali che deve combattere.
    Prima del tracollo artistico di Alice in Wonderland, prima della sterile riproposizione di stilemi ormai triti e ritriti di Frankenweenie, prima che Tim Burton diventasse il fantasma di sé stesso, il filmaker di Burbank sapeva davvero celebrare il Natale!

Andrea Francesco Berni

  • Babbo Bastardo
    Il mio film di Natale per eccellenza. Visto al cinema quasi per sbaglio, ha cambiato per sempre il mio modo di percepire le festività. Detto questo, è una commedia straordinaria, ben diretta e straordinariamente recitata da Billy Bob Thornton. La sua interpretazione, da sola, vale la visione del film.

  • Un qualunque film trash
    Ogni anno, il 31 dicembre, vedo un film trash con i miei più cari amici per celebrare la fine dell'anno. Non è importante che lo sia volontariamente o involontariamente, l'importante è che sia trash - un film brutto, quasi inguardabile, che ci faccia desiderare ardentemente l'arrivo della mezzanotte e, nel contempo, ci faccia fare quattro risate. Un anno toccò a Gigli (con Jennifer Lopez e Ben Affleck), un altro anno a The Hottie and the Nottie (con Paris Hilton). Quest'anno molto probabilmente opteremo per una combo: la maratona di The Lady (la webserie di Lory Del Santo) e Dracula di Dario Argento.

Gabriele Niola

  • La spada nella roccia
    Non è chiaro cosa l’abbia portato ad essere un classico delle vacanze natalizie, in realtà è il più grande romanzo di formazione contemporaneo, uno dei rari classici Disney (assieme a Dumbo e pochi altri) che sovverte il tipico messaggio conservatore di adesione al sistema e di conformazione. La spada nella roccia ha una forza unica anche perchè invita a non rispettare per forza le regole con cui si è nati, quelle che l’ambiente di provenienza impone ma a scegliere le proprie ed essere fedeli solo a quelle: “...e ho intenzione di barare, fino all’ultimo trucco” dice Merlino ad Anacleto spiegandogli che cambierà Semola. Il personaggio più saggio e positivo della storia, la vera guida morale spiega subito che non rispetterà le regole, perchè quelle regole lì, quelle del mondo di Semola fatto di giostre e piatti da lavare, non le tollera e non sono di certo le sue (in seguito invece, nella battaglia con Maga Magò, rischierà di morire solo per dimostrare a Semola che lo guarda la fedeltà alle proprie, la coerenza e la forza dei propri assunti). Lo stesso Semola crede nel sistema scudiero/cavaliere, pensa che il suo sia un compito difficile e importante, lo pensano tutti quelli intorno a lui. Merlino ha intenzione di barare più che può per insegnargli che tutto quello che gli hanno sempre detto sono solo cazzate.

  • Il canto di Natale di Topolino
    È l’unica versione accettabile ammettiamolo, almeno assieme a quello di Zemeckis (per certi versi più raffinato ed estremo ma non ancora un classico). Non c’è momento migliore per gustarsi la storia delle storie che solo un pretesto narrativo vuole svolgersi a Natale ma in realtà racconta dei momenti di purificazione personale, delle notti insonni (quella del pentimento di Don Rodrigo nei Promessi Sposi non è diversa) al cui risveglio si è diversi. È capitato a tutti.

Matteo Tosini

  • Sospesi nel Tempo
    sospesi nel tempoSarà l'aria delle feste o più verosimilmente la vaga assonanza con Il Canto di Natale di Dickens (che probabilmente ho notato solo io), ma Sospesi nel Tempo, sesto film della filmografia di Peter Jackson, riesce sempre ad insinuarsi tra i miei "film di Natale". Un divertente diamante grezzo che racchiude senza dubbio tutti i pregi del regista neozelandese. Datato 1996, questo fantastico lungometraggio sbalordisce ancora oggi grazie ai dinamici effetti speciali (targati Weta Digital) e alla disarmante creatività registica. Un film che gli amanti della settima arte non possono non aver visto.

  • Toy Story
    Per chi come me è venuto al mondo esattamente a metà tra animazione tradizionale e digitale (cinematograficamente parlando), ricorda con sommo orgoglio il capostipite di quest'ultima variante animata: Toy Story. “I giocattoli sono vivi”, e con loro la nostra fanciullezza che, per quanto banale, sfocia sempre nel suggestivo periodo natalizio. Con l'intento di guardare al futuro John Lasseter ha creato un varco temporale in grado di far tornare lo spettatore indietro nel tempo, quando la spensieratezza e la creatività guidava tutte le nostre scelte. Senza dubbio “Il Mondo dei Giocattoli” rimane ancora il mio film d'animazione Disney/Pixar preferito.

Francesco Alò

  • Vacanze di Natale (1983) di Carlo Vanzina
    Adoro questo film e lo trovo un capolavoro della filmografia vanziniana insieme al coevo Sapore di mare (che rivedo ogni estate). E non perché è l'inizio della tradizione Filmauro del Cinepanettone arrivato quest'anno alla sua fine ufficiale. Questo è il film che vedo e rivedo da più di 20 anni in occasione del 25 dicembre. Il perché della mia visione è legato al perché consiglio di vederlo. Un po' perché mi ricordo quell'Italia lì, così diversa da quella depressa di oggi, e mi viene quasi da piangere a ripensare come eravamo tutti (non solo io ma anche i miei genitori e i loro amici) più ottimisti e pieni di gioia di vivere. Inoltre... i Vanzina, da veri eredi della commedia all'italiana, riuscirono a raccontare un'epoca e le classi sociali del nostro paese intuendo dei grandi cambiamenti sociologici. Prima di tutto: il consumismo la stava facendo da padrone e la tradizione religiosa stava perdendo alcun tipo di senso a favore di un atteggiamento maggiormente edonista nei confronti della festività natalizia. E poi... Ovindolo... come dice Mario Brega. Ovindoli, invece, come si dovrebbe dire in realtà. Erano gli anni in cui quella località sciistica abruzzese stava esplodendo a discapito proprio di luoghi di culto come Cortina. Beh... la mia famiglia composta da due genitori giovani, belli e pieni di energia (e pensare che avevano la mia età ora!) avevano comprato la famosa seconda casa delle vacanze (quando c'erano i soldi per poterlo fare)... proprio a Ovindoli. Per cui per me Vacanze di Natale è un grande film che racconta il mio paese che non c'è più e la mia infanzia. Diciamo che non c'è più nemmeno quella. Ecco perché per uno nato nel 1974 è fondamentale rivederlo a ogni Natale. E, devo ammettere, è sempre bellissimo. Ogni anno.

  • Il Signore degli Anelli - La compagnia dell'anello (2001) di Peter Jackson
    È un'esperienza da fare soprattutto per questo Natale 2014. Erano gli anni in cui i fan sfegatati di Tolkien e di questa attesissima traduzione cinematografica dovevano andare a Londra per vederlo prima della sua brutta uscita italiana di gennaio. Per cui è un film che fa pensare a dicembre e al dicembre di ben 13 anni fa quando si arrivava a Londra terrorizzati ed eccitati (in compagnia di un caro amico che scriveva sul forum di Caltanet dove anche il piccolo Andrea Francesco Berni partecipava a divertenti dibattiti tolkieniani e jacksoniani) senza sapere bene cosa ci saremmo trovati davanti agli occhi. A Natale 2014 consiglio di rivedere questo capolavoro perché è un grande film dove il sogno di catturare in immagini Tolkien diventa straordinaria realtà cinematografica per la prima volta nella storia della settima arte dopo il tentativo andato male di Ralph Bakshi. Oggi il successo del fantasy sembra scontato. All'epoca era una scommessa difficilissima da vincere. Non posso dunque non rivedere il film fra qualche giorno. E sono convinto che mi commuoverò.

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