South Park oscura Maometto per le minacce
Dopo aver mostrato nella duecentesima puntata Maometto in costume da orso, i creatori della popolare serie si sono ritrovati a dover censurare quella successiva. Probabilmente, una preoccupazione eccessiva...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Non è passata inosservata la duecentesima puntata di South Park, in cui il profeta Maometto è comparso diverse volte con un costume da orso. Ma anche l'episodio successivo si è fatto notare, considerando che tutti i riferimenti verbali a Maometto sono stati coperti da un bip e la scritta 'Censurato'. Cos'era successo?Come riporta la BBC, sul sito Revolution Muslim era comparso questo messaggio:
La cosa interessante è che l'autore del post, Abu Talhah Al-Amrikee, ha poi parlato con la Associated Press, confermando che il messaggio non volesse essere un incitamento alla violenza, ma un modo per aumentare la consapevolezza del problema e per far sì che non si ripetessero episodi del genere.Dobbiamo avvertire Matt e They che stanno facendo una cosa stupida e probabilmente finiranno come Theo Van Gogh (documentarista olandese ucciso per avere mostrato la situazione delle donne islamiche in un documentario, NdR) per la trasmissione della serie. Non è una minaccia, ma un avvertimento su quello che può succedere.
Il post è stato preso sul serio perché conteneva una serie di indirizzi (tra cui quello di una casa dei due creatori della serie), ma francamente è difficile pensare che una persona che vuole compiere un omicidio lo annunci su Internet firmandosi con nome e cognome. In questo senso, forse si è esagerato nella cautela. Peraltro, prima della duecentesima puntata i realizzatori volevano assolutamente mantenere queste sequenze perché "sarebbe stato ipocrita non prendersi gioco di loro per evitare conseguenze fisiche".
Tuttavia, evidentemente quando si parla di questi argomenti, le preoccupazioni non sono mai troppe. Già nel 2006 Comedy Central aveva impedito ai creatori di South Park di mostrare l'immagine di Maometto come sistema per commentare la polemica scoppiata dopo le vignette satiriche sul Profeta da parte di un giornale danese. Anche Roland Emmerich ha ammesso tranquillamente di aver 'distrutto' il Cristo redentore di Rio nella sua pellicola 2012 dopo aver pensato per un attimo alla Mecca, per poi rendersi conto che la prima opzione era decisamente più tranquilla. Insomma, inutile illudersi che ogni bersaglio sia permesso. E dove non arriva la censura, c'è l'autocensura. Fenomeno forse anche più pericoloso...