Una mail deciderà gli Oscar?

Uno dei produttori di The Hurt Locker ha inviato, contrariamente alle regole dell'Academy, una mail in cui invitava le persone a votare per il suo film, preferendolo ad Avatar. E' partita una forte polemica, ma che effetti avrà?

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Nicholas Chartier aveva già fatto parlare di sé. In effetti, se vi ricordate questo articolo, Chartier era stato in bilico per essere riconosciuto dall'Academy tra i produttori di The Hurt Locker, che alla fine hanno deciso di fare un'eccezione alle solite regole e di nominare quattro produttori invece dei consueti tre. Ora, il problema è un altro e secondo qualcuno (non il sottoscritto, per quello che conta), potrebbe avere ripercussioni nella corsa agli Oscar. Infatti, in spregio alle regole (e/o per ignoranza), Chartier ha inviato questa mail (non straordinaria neanche dal punto di vista grammaticale e che ho cercato di mantenere fedele anche nella traduzione) ai suoi conoscenti:

Spero che stiate bene. Volevo scrivervi e dirvi che spero abbiate amato The Hurt Locker. Se è così e volete farci vincere, per cortesia dite a (nome cancellato) e ai vostri amici chi votare per gli Oscar, ditelo agli attori, i registi, i membri delle troupe, gli art director, gli effettisti speciali. Se tutti lo diranno a uno o due amici, vinceremo noi e non un film costato 500 milioni di dollari. Abbiamo bisogno che vincano delle pellicole indipendenti come i film che facciamo, così se ritenete che The Hurt Locker sia il miglior titolo del 2010, aiutateci!

Sono sicuro che conoscete tante persone che hanno lavorato con voi e che sono membri dell'Academy, che si tratti di un addetto stampa, uno sceneggiatore, un tecnico del suono, per cortesia prendetevi 5 minuti e contattateli. Per favore, chiamate una o due persone, tutto rappresenta un aiuto!

Cari saluti

Nicolas Chartier Voltage Pictures

Appena è scoppiato lo 'scandalo', dovuto a questo articolo del Los Angeles Times, Chartier ha inviato una mail di scuse, sostenendo che l'ignoranza sia stata alla base della sua decisione poco efficace. La prima cosa che viene in mente è: tutto qua? Sì, magari non è carino considerare brutalmente Avatar col tono che normalmente si utilizza per i film di Stephen Sommers o Michael Bay. E sì, comunque invitare le persone a votare in maniera così plateale contro un titolo è una violazione delle regole dell'Academy. Detto questo, con tutto quello che abbiamo visto nel corso degli anni, viene da pensare: tanto rumore per (quasi) nulla. E' un po' l'idea di Nikki Finke, che dopo aver ricordato tanti episodi discutibili (e non sanzionati dall'Academy) in questo periodo, ha promesso nel suo ultimo articolo di fare nomi e cognomi di chi sta avvelenando i pozzi (e non si è mai scusato).

Comunque, le opinioni sull'influenza di questo 'scandalo' divergono. Awards Daily ha paura che tutto questo possa rappresentare un brutto colpo per The Hurt Locker e ovviamente questa è l'opinione che porta avanti anche Pete Hammond, che ha tirato fuori la storia e ovviamente ha tutto l'interesse che diventi un casus belli. Ma, curiosamente, è proprio Hammond a mettere involontariamente in evidenza la goffaggine e la stupidità (non delle doti ottime, ma certo migliori della mala fede) di Chartier, arrivato a inviare la mail anche al cosceneggiatore di Tra le nuvole e a un produttore di Bastardi senza gloria (e qualcosa mi dice che queste persone avevano già scelto per chi votare).

Decisamente diversa la reazione di Kris Tapley, che ha estratto un pezzo dell'articolo di Hammond (quello in cui si dice che l'Academy non prende alla leggera queste cose) e ha semplicemente risposto "stronzate", facendo notare che tanti altri comportamenti non sono mai stati puniti. Chiaro fin dal titolo il parere di Jeffrey Wells: La storia che non c'era. Interessante invece la discussione di David Poland con un produttore di Avatar, che non sembra infastidito più di tanto dall'evento.

Insomma, quali saranno le conseguenze sulla corsa agli Oscar? Intanto, va detto che la maggior parte delle schede di votazione ormai è stata consegnata, considerando che la deadline è martedì 2 marzo. Insomma, anche chi volesse cambiare idea probabilmente non può più farlo, perché ha già inviato le sue decisioni. Ma soprattutto, un sostenitore di The Hurt Locker, della sua regista e degli sceneggiatori, dovrebbe cambiare idea per una mail poco opportuna? Mi sembra francamente eccessivo. Ovvio che, se poi Avatar (o un'altra pellicola) dovesse prevalere alla cerimonia, questo episodio verrebbe ingigantito, ma francamente non sono convinto che influirà sulla corsa. Di sicuro, è più utile per avere qualcosa di cui parlare in un momento in cui gli argomenti scarseggiano...

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