La conferenza incentrata su Dragonero andata in scena Lucca Comics & Games 2017 è stata moderata dall’editor Luca Barbieri e dai due creatori del titolo, Luca Enoch e Stefano Vietti.

È una fiera toscana particolarmente ricca per quanto riguarda la serie fantasy di Sergio Bonelli Editore: sono state infatti presentate le due collane spin-off, quella per i più piccoli, Dragonero Adventures e quella per adulti, Senzanima. Sono nate, ha precisato Enoch, grazie alla solidità dell’universo di Dragonero, creato con infinita pazienza insieme al collega e curato in ogni dettaglio, compreso il suo antico passato.

Dragonero Adventures, come è stato detto nel panel dedicato alla linea young, sarà uno spillato a colori di sessanta pagine, più quattro schede dedicate alle armi presenti nella storia e altre curiosità. Ci sarà una storia di trentotto pagine che seguirà la trama principale e che coinvolgerà il primo cattivo della saga, il Burattinaio; il secondo racconto di ventidue tavole, invece, si focalizzerà sul quotidiano dei protagonisti.

Appariranno personaggi e ambientazioni nuove rispetto alla serie regolare, come la casa paterna di Ian, ma tutto sarà in piena continuity con la serie regolare. Alcuni momenti del primo capitolo, Tre giovani eroi, disegnato da Riccardo Crosa, torneranno in forma di flashback sulle pagine di Dragonero 54: Uccisore di draghi (a giorni in edicola), sempre illustrato da Crosa. Correlata al fumetto, la trasposizione a cartoni animati Dragonero Animated Series, in collaborazione con la RAI.

Il già citato numero 54 della serie regolare e il successivo di dicembre, Il risveglio del rinnegato, costituiranno il prequel all’attesissima Saga delle Regine Nere. Nei due brossurati di fine anno si chiuderanno infatti tutti gli intrecci principali finora sviluppati. Il megaevento inizierà a gennaio e continuerà per ben dieci mesi. È stato un progetto estremamente complesso e costoso in termini di fatica e impegno, ha confessato Enoch, che vedremo all’opera anche come disegnatore di uno degli episodi.

La saga, dove tutti i comprimari saranno presenti, ognuno con un ruolo ben preciso, esordirà e si chiuderà con due albi illustrati da un veterano come Giancarlo Olivares, character designer delle Regine Nere. Altro curioso esperimento sarà un albo di Gianluca Pagliarani che contemplerà una battaglia che si svolge nell’arco di un giorno. Ci sarà anche un epilogo – come accade spesso nei crossover americani – affidato alle matite di Alessandro Bignamini. Da lì in poi si apriranno nuovi scenari narrativi, ha spiegato Vietti, che alimenteranno il futuro del titolo.

Veniamo alla seconda collana spin-off, quella adult: Senzanima. Il titolo si riferisce al nome della squadra di mercenari a cui si unisce un Ian sedicenne, ribelle e testardo come la maggior parte dei suoi coetanei. È un’opera di formazione, ha chiarito Enoch. Seguiremo il protagonista fino alla maggiore età, e in questo periodo detto “dei tumulti”, l’Impero Erondariano sarà attraversato da piccoli conflitti tra città e signorotti locali. Si è voluto riflettere in qualche modo la condizione politica dell’Italia del ‘400, l’epoca dei capitani di ventura.

Ci saranno scene forti e personaggi tutt’altro che irreprensibili, vicende effettivamente adatte a un pubblico adulto che mostreranno gli orrori della guerra. Ci si allontana dunque e non poco, ha sottolineato Vietti, dal linguaggio classico bonelliano. Luca Enoch e Mario Alberti (salito sul palco a conferenza iniziata) hanno sviluppato il concept art della serie. Il secondo, colorato da Andres Mossa, è l’artista che firma il cartonato che segna il debutto di Senzanima.

Ci sarà una prima stagione di dodici storie legate tra loro che vedranno far squadra alcuni grandi talenti provenienti dalla serie regolare, come Ivan Calcaterra, Alfio Buscaglia, Manolo Morrone, e new entries come Riccardo Burchielli e Alessandro Vitti. In termini di dimensioni, il formato regolare sarà quello di Adventures, ma brossurato e non su carta patinata.

 

Lucca 2017: Dragonero