Ufficialmente qui a Lucca Comics & Games 2015, esordisce la nuova collana Star Comics, Roberto Recchioni presenta: I Maestri dell’Orrore. Dopo l’introduttivo numero 0, L’ospite di Dracula dunque, ecco arrivare contemporaneamente 4 classici della letteratura horror.

I Maestri dell’OrroreLa cosa è nata una sera dopo una chiacchierata con la direttrice di Star Comics, Claudia Bovini. Si stava lavorando all’idea di un nuovo prodotto sì commerciale ma che potesse risalutare originale, prezioso e al tempo stesso dare spazio a talenti emergenti del nostro panorama. La mia proposta alla fine fu: “Perché non facciamo graphic novel tratti da grandi opere della letteratura?” Claudia ne fu subito entusiasta.

[…] Così cominciai a pensare quali titoli e tre furono scontati, erano una certezza. Per il quarto ho avuto un po’ di titubanze. Non si poteva non considerare un nome come H.P. Lovecraft. Ma quale opera? Le più note poco si prestavano perché mai viene descritto volutamente, l’orrore o la raccapricciante malvagità. Poi mi si accese una lampadina… E così il quartetto era fatto:

Dracula di Bram Stoker, affidato a Michele Monteleone e a Fabrizio des Dorides, Frankenstein, di Mary Shelley toccato a Giulio Antonio Gualtieri e Francesco De Stena, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson, finito al trio Stefano Marsiglia, Francesco Francini e Riccardo Frezza e Alle montagne della follia, in cui si sono cimentati Giovanni Masi e Federico Rossi Edrighi.

Ha spiegato Recchioni, soffermandosi sulla veste grafica molto accattivante e curata e sottolineando l’azione di ripulitura dalle incrostazioni che i vari soggetti hanno subito duranti tutti questi anni nelle più svariate rivisitazioni cinematografiche, televisive e anche fumettistiche.

Quindi ha voluto che ognuno dei team creativi in sala, si presentasse e raccontasse la propria esperienza. Michele Monteleone che è parso il meno imbarazzato al microfono, ha ribadito l’attenzione prestata nella trasposizione:

L’impegno nostro è stato tutto focalizzato a non tradire l’originale, a rimanervi aderenti il più possibile e parliamo di centinaia di pagine in prosa.

Quindi ha concluso Recchioni su un possibile proseguo dell’iniziativa:

Se piaceranno al pubblico potremmo proporre altri quattro evergreen. Dovremo farlo scegliendo comunque tra quelli dove ormai ogni royalty sia decaduta e siano divenuti in tutti i sensi, patrimonio dell’umanità.