Durante la seconda giornata di Lucca Comics & Games 2018, saldaPress ha tenuto un panel dedicato a disegnatori e coloristi italiani che hanno collaborato o tuttora lavorano con Robert Kirkman, sia sulle sue storie da lui scritte sia sotto la direzione editoriale di Skybound, etichetta da lui creata per Image Comics.

Moderati da Andrea G. Ciccarelli, direttore della casa editrice bolognese, la conferenza ha coinvolto Giuseppe Camuncoli, Lorenzo De Felici, Annalisa Leoni, Davide Gianfelice e lo stesso Kirkman. L’incontro ha toccato vari temi: i primi passi di ognuno con Image, il rapporto lavorativo con l’editor statunitense e, in modo più generico, che esperienza sia per un editore americano lavorare con autori italiani.

Verso il termine dell’evento, giunto il momento delle domande da parte della platea, è stata posta una domanda diretta al creatore di The Walking Dead e Invincible proprio riguardo la celebre serie televisiva a tema zombi, quesito che ha messo in discussione gli ascolti televisivi e ha aperto una parentesi interessante sul rapporto del prodotto tra i due media.

Queste le parole di Kirkman:

 

The Walking Dead vol. 28

Sto molto attento a tenere la serie TV e il fumetto separati, facendo in modo che la prima non influenzi il lavoro che porto avanti sul secondo. Quando ci sono personaggi presenti in tutti e due le versioni cerco di scrivere quella a fumetti in modo che non sia influenzata dallo show, e le stesse scelte avvengono nel comparto commerciale e nel business.

L’impressione che gli ascolti della nona stagione siano calati terribilmente derivano da alcuni articoli non accurati, con percezioni falsate della verità. Certi pezzi tendenziosi servono a generare traffico: un ciclo di notizie realizzate per far funzionare le news in rete. D’altra parte, gli ascolti di una serie TV iniziano a calare dopo la terza stagione, mentre nel nostro caso è successo dalla settima. È un enorme successo.

Secondo me, gli ascolti vengono misurati in modo non totalmente accurato. Ora la serie TV si guarda in modo diverso: in ritardo, su altre piattaforme, per esempio su Internet. Credo che la percezione sia lievemente falsata rispetto alla verità. Per me, lo show è difficile che venga cancellato, anzi: ha ancora fin troppi spettatori, e conseguentemente c’è troppa pressione su di noi! [Ride] Mi aspetto che sia la serie che il fumetto possano avere una vita lunga. […] Quando mi capita di fare discorsi simili e confronti con Il Trono di Spade, la risposta che do è che quest’ultima continua ad avere ascolti sempre maggiori perché è una serie molto migliore! [Ride]

In questo momento, serie TV e film sono collegati ai fumetti in modo intrinseco e organico. Il fatto che vengano adattati tanti fumetti in serie e film è legato al fatto che hanno molti aspetti in comune, anche se su media differenti: escono regolarmente mese dopo mese, c’è una storia forte raccontata nel corso del tempo e una lenta trasformazione dei personaggi, o almeno questo è quello che riescono a fare le serie e i fumetti migliori.

Quando gli autori di prodotti televisivi sceneggiano fumetti, questi hanno un periodo d’apprendimento per capire il linguaggio, durante il quale faticano un po’. Superato questo ostacolo iniziale, si appassionano e iniziano a capire rapidamente come fare. Lo stesso modo in cui gli sceneggiatori televisivi riescano al passare alla sceneggiatura dei fumetti corrisponde in modo naturale a ciò che accade ai lettori: la serie TV di The Walking Dead ha aumentato il numero di lettori, e tale fattore è uno dei fondamenti di Skybound: adattando fumetti in serie televisive, non solo aumentiamo le nostre attività commerciali e la rendita, ma attiriamo l’attenzione degli spettatori sui fumetti.

 

Italiani in Skybound