In un’intervista rilasciata in occasione dei cinquant’anni di Weekly Shonen Jump, rivista nipponica edita da Shueisha, il mangaka Masashi Kishimoto, autore della celebre serie Naruto, ha profusamente parlato del suo rapporto con uno degli archi narrativi più memorabili: quello dedicato al personaggio di Pain.

L’approccio con quella parte della storia è stato “doloroso”, dal momento che Kishimoto si è trovato a dover sviscerare i temi dell’odio e della vendetta mettendosi nei panni dei suoi personaggi e dovendo cercare di elaborare come, con diverse esperienze alle spalle, essi avrebbero potuto reagire:

 

La famiglia di Sasuke è stata uccisa, quindi il suo cuore è colmo di un sentimento di vendetta. Ma Naruto non ha vissuto la stessa esperienza, e qualcuno che non è nella stessa posizione non può dire nulla di convincente a riguardo. Ciò che ha affermato Naruto non poteva risultare sensato per qualcuno come Sasuke. Ma più tardi, quando Naruto stesso ha perso Jiraiya, che era stato una figura paterna per lui, ha potuto comprendere i sentimenti di Sasuke per la prima volta. A quel punto, cosa avrebbe dovuto fare Naruto? Stava per provare odio per la prima volta.

 

Alla luce di tutto ciò, Kishimoto si è reso conto che stava per toccare un tasto piuttosto dolente; il suo editor gli ha consigliato di approfondire maggiormente l’argomento, ma un dubbio si era ormai fatto strada nell’autore:

 

Se avessi creato una storia su Naruto che insegue il suo odiato nemico e lo sconfigge, che cosa ne avrebbero tratto i più giovani? Volevo farlo nel modo giusto. Ma non sono riuscito a trovare velocemente una soluzione, e questo mi ha tenuto sveglio la notte. Anche quando riuscivo a dormire, mi svegliavo in un bagno di sudore, oppure continuavo a rigirarmi nel letto. È stato estenuante.

 

Nel momento di maggior difficoltà e sofferenza, Kishimono ha concluso che non poteva risolvere il suo problema:

 

Era una questione che non potevo risolvere facilmente. Stavo soffrendo, quindi era naturale che anche il mio personaggio soffrisse. Alla fine, Naruto ha deciso di perdonare il suo avversario. Dunque Sasuke è un personaggio che non può perdonare, mentre Naruto riesce a farlo. Quando ho deciso che i miei personaggi avrebbe reagito in quel modo, mi sono mosso in quella direzione. Anche se ero consapevole che sarebbe stato doloroso farlo, e come autore sapevo che non potevo fare una cosa qualunque. Se si provano a forzare le cose, i lettori se ne accorgono.

 

In conclusione, il maestro Kishimoto ha affermato che, appena l’arco narrativo di Pain si è concluso, è riuscito di nuovo a dormire sogni tranquilli.

Naruto è stato pubblicato tra l’ottobre 1999 e il novembre 2014 su Weekly Shonen Jump; attualmente è in corso di serializzazione uno spin-off sequel della saga intitolato Boruto: Naruto Next Generations, scritto da Ukyo Kodachi e disegnato da Mikio Ikemoto, con la supervisione del maestro Kishimoto, che segue le vicende di Boruto Uzumaki, figlio di Naruto. Entrambi i fumetti sono disponibili in Italia per Planet Manga.

 

Naruto, intervista a Masashi Kishimoto

 

 

 

 

Fonti: AshitanoGin | Comicbook