Scott Snyder risponde alle domande di Comic Book Resources su Dark Nights: Death Metal. Già in varie occasioni vi abbiamo riportato le sue dichiarazioni su questo evento colossale, disegnato come saprete da Greg Capullo, che intreccia le fila sparse dallo sceneggiatore in tutte le sue storie interne all’Universo DC, dal suo ciclo di Batman in poi.

Il progetto coinvolge ancora una volta il Batman che Ride, le trame di Perpetua viste su Justice League e un mondo folle, tenuto sotto il giogo di un esercito di Cavalieri Oscuri malvagi e bizzarri.

 

Death Metal #1, copertina di Greg Capullo

Snyder – Wonder Woman avrà un ruolo importante perché, in fine dei conti, questa storia parla della verità. Nel corso degli anni, abbiamo tentato varie volte, alla DC e nel mondo dei comics, di rendere un momento specifico più importante di quelli che l’hanno preceduto, allontanandoci dall’idea che le nostre storie siano un’unica grande epopea. In altre occasioni, credo che ci siamo invece concentrati troppo sul passato e non abbiamo spinto abbastanza concetti coraggiosi, per quanto misurati e proporzionati.

Le mie storie preferite sono quelle che onorano il passato, rispettano la verità del nucleo di valori dei personaggi e sono sempre cauti nello stravolgerla, ma poi cercano di aggiungere qualcosa che sia attraente. Come fa Geoff Johns, come fa Jason Aaron alla Marvel. Adoro quel che ha scritto Jeff Lemire, per esempio, e il modo in cui Brian Michael Bendis stia arricchendo di elementi la figura di Superman. Per me, questo è il modo migliore di procedere, e Wonder Woman è il simbolo di questa idea.

Per come funzionano attualmente Perpetua e il Batman che Ride, quel che accade è che quest’ultimo apprende che le crisi del passato hanno contratto la linea del tempo dell’Universo DC. Alcuni momenti precisi rappresentano un nodo, separato dal nostro passato e dal nostro futuro. Il Dottor Manhattan, in Doomsday Clock, ha cercato di raddrizzare le cose per la linea temporale, ma per qualche ragione non ci è riuscito fino in fondo. Gli eroi sono in cerca di un modo più decisivo per riunire tutto l’Universo DC in un’unica linea del tempo che connetta tutti quanti e che renda manifesto il fatto che sono tutti parte di un’unica comunità.

Death Metal #1, variant cover di Artgerm

Wonder Woman è in cerca di un modo per troncare i legami che Perpetua ha imposto all’Universo DC, in maniera che tutti i suoi colleghi possano ricordare le storie che hanno dimenticato, che possano sentirsi nuovamente uniti e affrontare la più dura verità riguardo tutti gli eroi: il fatto che sono le nostre azioni e il nostro retaggio a definirci e che questo a volte significa morire, affondare assieme alla nave, combattere fino alla morte e sopravvivere solo nell’eredità che lasciamo a chi raccoglie i nostri ideali. Non che tutti stiano per morire, non preoccupatevi!

Anche se si chiama Dark Nights: Death Metal, non è un evento in cui abbiamo in progetto di stravolgere completamente l’Universo DC cancellando tutti i super eroi che amate. L’idea è che Wonder Woman creda fermamente che il Multiverso sia sull’orlo della distruzione, che stia per essere ucciso, e che ci sia un modo per catturare le energie che portano alle crisi e usarle per connettere nuovamente tutto quanto assieme.

 

A proposito del nome, Death Metal, Snyder concede la maggior parte dei meriti a Greg Capullo, appassionatissimo del genere musicale, e chiarisce che ha a che fare con lo spirito dell’opera, con l’atteggiamento di chi è senza freni, con la voglia di mettere concetti e immagini folli sulla pagina, con una sorta di purezza dell’ispirazione e della potenza dell’espressione artistica. Nella storia vedremo Batman come Signore della Morte. Wonder Woman come Regina dell’Inferno e Superman con un braccio rubato a Darkseid e i capelli da rockettaro.

 

Death Metal #1, variant cover di Greg Capullo

Snyder – La storia sarà aperta anche a chi non ha seguito le trame a cui è connessa. Nella prima pagina, il Sgt. Rock fa un riassunto a vantaggio di tutti e vi dice quel che c’è da sapere. Potete gettarvici senza recuperare altre storie, ma se lo fate, i riferimenti hanno tutto un altro sapore. Volevamo consegnare ai lettori qualcosa che fosse un premio per tutti coloro che ci seguono da anni, che celebrasse la loro dedizione ai personaggi, nonché l’evoluzione di tutti loro dagli anni Trenta, passando per i Settanta e arrivando a storie recenti come Doomsday Clock.

Se avete letto le nostre saghe di questi ultimi anni, certamente ci sono molte soddisfazioni che vi aspettano. Se non l’avete fatto, vogliamo darvi l’impressione di poter diventare dei fan proprio a partire da questa lettura e saltando a bordo. Vi gettiamo nell’acqua alta della piscina, ma la piscina è grande, ci stiamo tutti. Non c’è nulla che vi trascinerà sul fondo, nulla che non capirete e che vi impedirà di godervi l’avventura.

Lex Luthor sarà la vera scheggia impazzita di Death Metal. Respinto dalla dea che ha adorato, Perpetua, ha un ruolo importante e sorprendente. Se avete letto Justice League e avete seguito tutte le sue trame, sapete che una delle missioni in cui gli eroi si getteranno ha lo scopo di scalzare la Legion of Doom dal trono su cui Perpetua l’ha messa.

 

Snyder confessa che i tempi con cui si sarebbe dovuti arrivare a questo erano molto più rapidi, nei progetti. Metal, Hell Arisen e Death Metal sarebbero dovuti uscire con una cadenza più ravvicinata, ma i progetti sono cambiati in corso d’opera, anche alla luce delle recenti ristrutturazioni in casa DC e all’uscita di scena di Dan DiDio. Rileggere le due storie appena citate, prima di gettarsi su Dark Nights: Death Metal, dà un’impressione più compiuta di come tutto fosse progettato dall’inizio.

 

 

Fonte: Comic Book Resources