The Walking Dead, Charlie Adlard: Non chiamatela graphic novel
Uno dei padri di The Walking Dead contro l'etichetta di graphic novel e i pregiudizi che si porta appresso
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Annosa questione che ci introdurrebbe in un labirinto di valutazioni tecniche, distinguo, ideali comunicativi, pregiudizi fastidiosi, logiche di mercato. Ognuno fa le proprie valutazioni e ne trae una posizione personale in materia.Se c'è una definizione che detesto è "graphic novel". Non è che un'etichetta che qualcuno piazza su qualcosa in modo da poter dire che tutto ciò che si chiama fumetto è per bambini... mentre "graphic novel" identifica un prodotto per gente matura... un riconoscimento del fatto che sia per adulti. Ma i fumetti sono letteralmente per tutti e non dovrebbe esistere nessuna etichetta.
Rimane divertente la notazione della nostra fonte, il sito Bleeding Cool: Adlard dovrebbe contattare AMC, che produce la serie TV di The Walking Dead, da poco ricominciata con la nuova stagione, dato che nei titoli di testa il fumetto viene definito come una serie di graphic novel.

Fonte: Bleeding Cool