Bad School - L'Ospedale Più Pazzo Del Mondo, di Garry Marshall
Il Bad School di questa settimana è L'Ospedale Più Pazzo Del Mondo, prima regia cinematografica del grande Garry Marshall ora in sala con Mother's Day
Garry Marshall era stanco di sola televisione. Dopo aver creato e coccolato per anni i serial La Strana Coppia, Happy Days, Laverne & Shirley e Mork & Mindy lanciando le carriere di Ron Howard, Robin Williams, Henry Winkler e sua sorella Penny Marshall (emozionante sentirla come voce off all'inizio di Mother's Day), l'uomo nato nel 1934 da maschi Masciarelli (ebbene sì: origini abruzzesi per il nostro come nel caso di Bradley Cooper) voleva allargare i suoi orizzonti e anche la screen ratio dei suoi prodotti audiovisivi. Svezzatosi al The Dick Van Dyke Show, Marshall era già parte di quella schiatta di registi che adoriamo perché cresciuti dentro lo spettacolo, i set, in mezzo alle regole rudi dell'intrattenimento di massa, costretti a ritmi infernali ma, grazie a questa gavetta seriale, pronti a riconoscere prima di altri un talento, una faccia, una battuta. Stiamo parlando dei Mel Brooks, James L. Brooks, Vittorio De Sica, Vanzina Bros, Jerry Lewis, Rob Reiner, Carl Reiner, Ben Stiller, Seth MacFarlane. Gente preziosa perché immersa fin dalla culla dentro la frenesia dello show biz e quindi anche in grado di, sanamente, odiarlo e quindi cercare altro per quanto il nazionalpopolare era penetrato nelle loro ossa, occhi, anima. Nel 1982, quindi, basta con la tv. È tempo di volare al cinema per il regista ora arrivato con Mother's Day alla pellicola numero 18.
D'accordo con il giovane produttore Jerry Bruckheimer, Marshall sa che vuole realizzare una commedia lasciando salotti e vite middle class della commedia umana che conosceva bene per qualcosa di più estremo, brutale e pericoloso.
Un ospedale.
Più pazzo del mondo... però
Dopo l'immortale creatura dei coniugi Hursley General Hospital (1963) e ben prima di E.R. o Grey's Anatomy, si sa già quanto l'ospedale possa essere un ottimo luogo da sit-com, come il bar di Cin Cin o l'appartamento movimentato di Friends (anche i fratelli Avati ci provarono in Italia con il pub di È Proibito Ballare dove recitavano dei giovanissimi Gabriele Muccino, Stefano Dionisi e Eleonora Danco), per far entrare e uscire personaggi nonché creare situazioni di intensità drammaturgica. Marshall lo sceglie per ambientarci una commedia demenziale dove deve essere più spinto nelle gag sia dal punto di vista sessuale che del politicamente scorretto rispetto ai suoi show tv. Il modello è Airplane! (1980) tradotto in italiano L'Aereo Più Pazzo Del Mondo grazie a Vito Matassino all'epoca Direttore Marketing e Pubblicità della United International Pictures il quale rientra, come il Roberto Cimpanelli che traduce per noi italiani Evil Dead ne La Casa, in quell'esercito di geniali autori nascosti di preziosi adattamenti linguistici che poi hanno segnato una o più generazioni aiutando quei prodotti stranieri a penetrare nel nostro immaginario collettivo. Ma torniamo a Marshall: aspiranti dottori, ognuno con una specializzazione diversa, pronti a passare un anno da "matricole" presso un ospedale incasinato peggio di un college sotto la supervisione del tostissimo e umorale Dr. Joseph Prang (Dabney Coleman).Young Doctors In Love
Sono giovani, carini e occupatissimi. Mentre l'altoparlante dice cose senza senso (gag cominciata dal Robert Altman di MASH passando poi per gli speaker pazzi e conflittuali de L'Aereo Più Pazzo Del Mondo) impariamo a conoscere i nuovi camici bianchi tra cui spiccano i nostri protagonisti Doctor Simon August (Michael McKean) e Doctor Stephanie Brody (Sean Young). Lui è antipaticissimo, traumatizzato (non regge la vista del sangue) e di Beverly Hills. Lei è gioviale, sensibile e forse in un precario stato di salute. Subito si sente la mano di Marshall: McKean, già utilizzato benissimo dal regista nel ruolo cult di Leonard "Lenny" Kosnowski in Laverne & Shirley, riesce a trasformarsi perfettamente nel ruolo dell'eroe romantico sprezzante e sexy nascondendo quell'aria da simpatica ma perenne spalla come è accanto all'amicone Christopher Guest a partire da This Is Spinal Tap (1984). La Young è bellissima, vivace, disinibita e molto più rilassata rispetto alla raggelata e raggelante Rachel uscita da un quadro di Klimt in Blade Runner (1982) di Ridley Scott. Marshall dimostra di saper trasformare subito la recitazione sit-com in un'interpretazione cinematografica. La camera è più vicina al volto, l'insieme è più significativo della singola battuta, il primo piano necessita un viso forte ma non caricaturale, il fascino significa carisma. Less is more e quindi McKean, anche per via del suo altolocato e anaffettivo spoiled child di Beverly Hills, recita serissimo e senza smorfie come già aveva fatto Robert Hays nei panni di Ted Striker ne L'Aereo Più Pazzo Del Mondo della Zaz, uno dei migliori dieci film di sempre (al di là della commedia) secondo un certo signore di nome Woody Allen. È il segreto di tanto cosiddetto cinema demenziale: è il contesto ad essere folle... mai i protagonisti. Simon e Stephanie, dunque, dopo vari battibecchi da commedia romantica saranno i due young doctors in love al centro della scena. Adorabili. Ma anche gli altri non scherzano.Squadra
Prima che Peter Dinklage diventasse il nano più cool della Storia, occhio a Gary Friedkin (emozionante ritrovarlo come Shorty in Mother's Day) nel ruolo dell'aspirante Dottor Chamberlain con foto di John Fitzgerald Kennedy nell'armadietto. Adoriamo due momenti con lui: quando sale sul letto di un paziente per vederlo da vicino ricevendo il brusco ordine, nonché colpetto di torcia in testa, da Prang di tornare al suo posto e la gag fisica che lo vede coinvolto nel tentativo disperato, in background, di riporre la cornetta su un telefono a muro in corridoio per lui veramente troppo alto. Subito, ripetiamo, si sente la mano di un regista di particolare sensibilità in grado di riconoscere ed esaltare con la sua cinepresa tanti tipi diversi di uomini e donne. Marshall è un vero umanitarista. Tutti i suoi film sono colmi di adorazione per l'essere umano in quanto tale, a prescindere dal lavoro, dal ruolo sociale, nascita e, ovviamente, razza. Non ci sembra un caso che con lui alla regia Pretty Woman (1990) sia Pretty Woman. Nessun altro regista sarebbe stato in grado di capire fino in fondo e realizzare con divina naturalezza quella super favola se non lui. Torniamo alla squadra attorno a Simon e Stephanie: c'è il bello con anima (Ted McGinley prima di essere l'odioso capo Alpha Beta de La Rivincita Dei Nerds), il sensibile liberal (Patrick Collins), l'infermiera rigida (Pamela Reed), il furbastro "discotecaro" (Taylor Negron), il ragazzone goffo (Rick Overton), il mentore squinternato (Harry Dean Stanton, raffinato degustatore di urina), il contract killer sfigato (Michael Richards, già potentissimo qui ben prima di diventare il Kramer di Seinfield) e il capoclan malavitoso italiano colpito da ictus (Titos Vandis, in realtà greco).
E poi c'è lui.
Hector-Garry: A Love Story
Garry Marshall dice che gli porta fortuna. Leggenda vuole che si siano conosciuti giocando a basket. Forse c'è anche qualcosa di più della scaramanzia nel suo rapporto speciale con Hector Elizondo. Diciotto film insieme, a partire proprio dal bellissimo L'Ospedale Più Pazzo Del Mondo. Più di De Niro/Scorsese (8) e Wayne/Ford (12). Prima di essere l'alleato di Julia Roberts in Pretty Woman e fumare il sigaro in Mother's Day, dove si trova un suo accenno a una certa forchetta da insalata scatenante sorrisone con qualcosa in più da parte di Julia Roberts, Elizondo è stato in questo ospedale il figlio di un boss con ictus costretto a travestirsi da donna per poter andare a trovare il papà in incognito. La sua quasi love story alla Tootsie (il capolavoro di Pollack esce in Usa a dicembre 1982, cinque mesi dopo questo esordio di Marshall) con il delicato Doctor Rist di Patrick Collins... è un film a parte dove si vede che attore sopraffino sia questo caratterista di origini basco-portoricane.
Elizondo-Marshall: anime gemelle con stessi valori umani e artistici.
Conclusioni
Diciamo la verità: al buon Garry non apparteneva troppo la sovversione grafica stile Zaz. Tutti gli inserimenti più assurdi (tipo la tomba di Carrie con braccio demoniaco che spunta dal terreno nella scena al cimitero in cui Stephanie va a rincuorare Simon) si percepiscono come messi lì per poter raggiungere l'obiettivo che si era dato con il giovane Bruckheimer di copiare il successone ad alta quota Zaz del 1980. Il suo film si infiamma, facendoci già sentire fortissimo il Marshall Touch, quando si può giocare sulla trasformazione sexy di Pamela Reed (se c'è un regista femminista è questo signore qui) oppure quando nasce l'amore sincero tra Collins e quella donna sboccata in realtà interpretata da Elizondo oppure quando Simon invita Stephanie a una gara di sputi per poterle rubare la saliva al fine di analizzarla medicalmente.
Oppure quando i due "dottorini" in amore imparano a conoscersi sempre meglio e sono dolcemente nervosi prima di fare l'amore per la prima volta.
L'Ospedale Più Pazzo Del Mondo contiene già al suo interno il regista più umano di Hollywood.
Il suo nome è Garry Marshall.