Bella ed Edward 'avvinghiati mentre fanno sesso'?
Il Tgcom pubblica un'immagine castissima dei due protagonisti di Twilight e riesce a costruirci un romanzetto osé. Qualcosa di simile avviene anche per la prima foto di Spider-Man, mentre termina in maniera bizzarra la telenovela "Vincere agli Oscar"...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Iniziamo da una segnalazione/critica molto intrigante su un nostro pezzo, che arriva dal blog di Roberto Recchioni (importante autore di fumetti italiano) e che riguarda il nostro articolo sul film che verrà tratto da Missile Command. Magari è un po' bizzarro che ci venga imputato un commento che in realtà non è mai stato fatto, tuttavia il senso della critica è ragionevolissimo, oltre che utile per capire meglio il fenomeno di un videogioco che non è il caso di sottovalutare. E poi, figuratevi se da questa rubrica ci possiamo permettere di offenderci per chi critica gli articoli degli altri, anzi.***E arriviamo a un double bill che ecciterebbe anche Quentin Tarantino. Ce lo regala il meraviglioso Tgcom (grazie ad Antonio per la segnalazione), che si è dedicato sia a Twilight che a Spider-Man. Il primo è un pezzo fantastico, perché dice cose come:
Ora, il bello è che l'articolo viene ovviamente corredato dalla foto in questione (la trovate qui a destra), in cui non si vede una mazza (neanche un accenno di tetta, mannaggia!). E dall'espressione rilassata dei due, non sembrano esattamente impegnati in una torrida scena di sesso.Nell'immagine si vedono i protagonisti di una delle storie d'amore più tormentate del grande schermo, Edward e Bella, avvinghiati mentre fanno sesso. [...] E la foto che è apparsa in Rete testimonia che tra i due ci saranno momenti hot".
Intrigante anche il pezzo su Spider-Man, che commenta la prima foto di Andrew Garfield così:
Un'altra particolarità dell'immagine diffusa dalla casa di produzione del film Sony è che il superero (sic!) è senza maschera. Ma non è una casualità perché è il periodo in cui il giovane protagonista scopre i suoi poteri e indifeso e confuso non sa bene come affrontare questa nuova vita, non immaginando minimamente che sarà poi in grado di salvare vite umane.
Qualche fan ha anche notato come il nuovo protagonista non abbia i muscoli ben sviluppati e anche la grafica del ragno sul suo petto sembra quasi uno schizzo, non definito, come appunto se l'eroe non sapesse ancora chi è o cosa stia facendo.
Tutte ipotesi meravigliose, ma anche piene di fantasia, visto che si tratta di un'immagine promozionale e che magari non sarà neanche presente nel film (Spider-Man senza maschera in giro per strada? Non proprio una grande idea...). E comunque, le riprese sono già in corso!
***Capita che, ogni tanto, qualcuno mi chieda dei miei rapporti con i giornalisti che vengono citati (di solito non in tono entusiastico) su questa rubrica. In realtà, possiamo bene dire che molti di loro non ci leggono, basta vedere come si continuano a dire assurdità senza porsi nessun problema e dopo che su questa rubrica sono stati segnalati errori pacchiani.
Per esempio, continuano le voci su Vincere agli Oscar. Dopo Il Messaggero, anche Repubblica non vuole essere da meno e coinvolge un pezzo da novanta come Maria Pia Fusco, impegnatissima a scrivere che:
Giovanna Mezzogiorno è stata inserita tra le migliori interpreti nelle previsioni per gli Oscar per il ruolo di Ida Dalser in Vincere che a sua volta figura tra i migliori film da candidare, insieme a Filippo Tmi come attore non protagonista".
Peccato che, come vi avevamo spiegato, quelle del New York Times non erano assolutamente delle previsioni, ma un elenco di artisti preferiti dai tre critici del quotidiano. Ugualmente esilarante quindi il titolo dell'articolo "Aria di Oscar". Giustamente, il Messaggero dopo aver dato il via alla bufala, insiste con un'intervista di Gloria Satta a Bellocchio. Strillo "Parla il regista, che per i critici americani deve vincere l'Oscar". Inizio articolo: "Mentre l'Italia della risata perpetua si lascia travolgere dallo tsunami Zalone, Marco Bellocchio rischia di ritrovarsi in finale all'Oscar. Per i critici americani più influenti, Vincere è degno di conquistare non una ma tre statuette". In tutto questo, non riesco a capire perché, se due critici mettono Vincere tra i loro preferiti (artistici, non come probabili vincitori!) in alcune categorie, si stabilisca che poi sia il titolo che deve conquistare la statuetta rispetto agli altri.
Ci regalano soddisfazioni anche Giuseppina Manin sul Corriere della Sera ("Il suo film più recente, Vincere!, sulla tormentata vicenda di Ida Dalser, prima moglie di Mussolini, è in questi giorni plurisegnalato per le nomination all'Oscar dalla critica Usa"), Il tempo ("Il film, uscito in Usa lo scorso anno, sarebbe per i critici da Oscar", articolo non firmato) e Il giornale, che con Maurizio Caverzan nel titolo mette in bocca delle parole che Bellocchio non pronuncia nell'intervista ("Ecco perché il mio Duce sbancherà gli Usa"), per poi nello strillo scrivere "Il film sul figlio segreto di Mussolini rischia di concorrere agli Oscar nella categoria principale".
Il bello è che, come ha scritto l'Ansa ieri:
Non sarà eleggibile agli Oscar "Vincere" di Marco Bellocchio (e quindi neanche Giovanna Mezzogiorno e Filippo Timi) perché da regolamento, per l'iscrizione all'Academy Award, non possono partecipare i film che in America escono in contemporanea in VOD (Video on Demand) e in sala, come è avvenuto per il film di Bellocchio distribuito in USA dalla IFC. Il film, che non è stato scelto a rappresentare l'Italia nel 2009 (bensì venne scelto "Baarìa"), avrebbe potuto teoricamente partecipare come film uscito in America nel 2010.
Oggi, ovviamente, tutti a strapparsi le vesti per questa 'delusione', ma nessuno che si scusi con i propri lettori per la vaccata detta. E una domanda dovrebbe sorgere spontanea: se il distributore ha deciso di far uscire il film in contemporanea anche in VOD, conoscendo bene il regolamento, sarà mica perché sapeva che un titolo del genere non ha nessuna possibilità di essere candidato agli Oscar maggiori?
Infine, alcune cose da dire. Per chi si sorprende del fatto che Bellocchio non riesca a trovare finanziatori per il suo prossimo progetto e parla di successo negli Stati Uniti, ricorderei che il film ha raccolto oltreoceano 619.000 dollari, cifra normale per questi titoli d'essai, ma certo non esaltante (e sicuramente non sufficiente per farsi notare dai giurati dell'Academy). E poi, se un critico del New York Times mette Vincere nella sua top ten si fanno articoloni su Bellocchio, ma di Guadagnino e delle numerose top ten in cui è entrato Io sono l'amore ne parliamo sostanzialmente solo noi. E non aspettate sempre i dispacci degli uffici stampa, fate qualcosa anche per conto vostro, su!
Dovrebbe bastare questo per capire che ci leggono poco, ma prendiamo un altro caso, gli incassi de La vita è bella. Prima si diceva che Benvenuti al sud era molto vicino ai 31,2 milioni de La vita è bella, mentre ora tanti scrivono che Zalone riuscirà a superare il film di Benigni. In realtà, come ripetuto fino alla nausea, i 31,2 milioni indicati sono un dato incompleto, frutto di un Cinetel che all'epoca monitorava meno sale di oggi. La Siae, grazie al fatto di poter controllare tutti i biglietti venduti, parla di 47 milioni incassati dalla pellicola che ha vinto tre Oscar. Magari Zalone arriva anche lì, ma l'asticella è posta decisamente più in alto. Senza dimenticare ovviamente i tanti grandi successi degli anni sessanta, settanta e ottanta, che magari nella realtà dei fatti hanno raccolto più soldi (soprattutto se si considera l'inflazione), ma che non figurano nelle classifiche ufficiali per i problemi segnalati sopra...
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