Festival di Cannes, la fiera dello spoiler

Cosa c'è di meglio che rivelare al pubblico le trame dei film nei minimi dettagli? Almeno, questa sembra l'idea dei giornalisti dalla Croisette. Facciamo nomi e cognomi nel nuovo Quinto potere...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie


Forse sono ossessionato io dagli spoiler, ma temo proprio che (come loro solito) i giornalisti da Cannes si stiano scatenando. Giuseppina Manin sembra proprio rivelare le cose importanti che succedono in Un homme qui Crie. Lo fa per lo stesso film anche Fulvia Caprara, che peraltro rivela l'inizio (vabbeh), un po' tutto quello che avviene in mezzo e soprattutto la fine di Housemaid, titolo presentato in concorso. E non si tratta di eventi di poco conto, complimenti. Mereghetti la segue, anche se non allo stesso livello, facendo capire tante (troppe) cose. Nello stesso articolo, si intuiscono alcuni particolari di Wall Street 2 che avremmo preferito non leggere. 

Tornando alla Caprara, il meglio lo offre parlando della Principessa di Montpensier, per cui ci rivela la fortissima scena d'apertura del film (lo so, non è che sono ossessionato io, ma è talmente tosta che non andrebbe rivelata). Ma su questo titolo nessuno può far meglio di Natalia Aspesi, che ci rivela proprio tutto, scena iniziale già citata, sviluppo e tipo di finale. La cosa bella è che adotta anche la scusa, "chi ha letto il poetico e gelido racconto pubblicato nel 1662 (da Madame de Lafayette, NdR) sa che...". D'altronde lo abbiamo letto tutti, ci mancherebbe, che problema c'è? La Aspesi ci rivela nei dettagli anche la pellicola di Allen. L'impressione è che non ci siano grosse sorprese comunque, ma insomma...

Fabio Ferzetti sul Messaggero sembra proprio raccontarci la trama e il finale del nuovo film di De Oliveira. Spero tanto di aver capito male, mentre invece per quanto riguarda il suo pezzo su Housemaid, nessun dubbio, ci ha detto tutto. Ringraziamo sentitamente...

Dina D'isa ci regala invece sul Tempo una sinossi stracompleta di Robin Hood. A parte quante frecce scocca Russell Crowe durante il film, c'è proprio ogni cosa, minuto per minuto...

Sempre da Cannes...
Abbiamo già detto in diverse occasioni che gli applausi ai film durante i Festival sono un parametro fallace, anche perché spesso vengono dalle claque del film. Non sappiamo se sia avvenuto lo stesso per Le quattro volte, titolo italiano presentato sulla Croisette, ma segnaliamo giusto per piacere lo straordinario titolo ultrà della Gazzetta del Mezzogiorno: "Il grande successo del regista Frammartino sulla Croisette. Viva la Natura, viva la Calabria". Il possibile triplete dell'Inter è nulla in confronto...

Sulla Stampa, esce un appello di Costa-Gavras per Polanski. "Ha 67 anni, lasciatelo tranquillo". Non discuto (per una volta) la questione della sua libertà, ma l'età: veramente sono 77 gli anni. Difficile dire chi abbia sbagliato, probabilmente l'agenzia di stampa che ha dato la notizia, visto che anche Cinecittà News la riporta così (un po' inquietante che nessuno dei redattori di un sito del genere se ne sia accorto).

E giusto per non essere sempre e solo polemici, il giurato Alberto Barbera tiene un diario da Cannes per la Stampa e vengono fuori bei pezzi come quello su Victor Erice, regista di un titolo di grande culto (lo potete trovare in molte top 100 dei migliori film della storia) come Lo spirito dell'alveare. Barbera ricorda come Erice, per vedere i film italiani che erano censurati durante il franchismo, imparò la nostra lingua per goderseli in originale all'Istituto italiano di Cultura di Madrid. Storia affascinante, come i film di Erice...

Vi ricordo che, per segnalarci articoli interessanti, potete scrivere su questo Discutiamone nel Forum Cinema  

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