Olivia de Havilland compie 100 anni!
Olivia de Havilland compie oggi 100 anni. Un gran bel viaggio da star della Golden Age di Hollywood a grande diva dello studio system a raffinatissima attrice del dopoguerra
C'è chi muore giovane come James Dean, Heath Ledger, John Belushi e Anton Yelchin.
C'è chi non ce la fa ad arrivare ai 30 (Dean, Ledger e Yelchin) e chi riesce a superarli di poco (Belushi).C'è chi ci lascia alla fine di un lungo percorso durato 86 anni come Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer.
Poi c'è lei: Olivia de Havilland. Una star, poi diva, poi grande attrice del '900 arrivata proprio oggi ai 100 anni di età.Molti di voi non l'hanno mai sentita nominare e questo non è né strano né tantomeno una colpa: ha lavorato nel passato. Remoto. Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana.
Ha recitato in classici come La Leggenda di Robin Hood (1938), Via Col Vento (1939), Gli Avventurieri (1939), La Porta d'Oro (1941), A Ciascuno Il Suo Destino (1946), La Fossa Dei Serpenti (1948), L'Ereditiera (1949)... e il serial tv Love Boat nei panni della Zia del Capitano Stubing.
Ha vinto due Oscar (su cinque candidature), due Golden Globe e una Coppa Volpi alla Mostra di Venezia.
Se avete amato Ave, Cesare! dei Fratelli Coen sappiate che la nostra Olivia quella cosa chiamata Golden Age di Hollywood l'ha vissuta sul serio e contribuito a creare con un mega contrattone da sette anni dentro la Warner Bros in grado di trasformarla, giovanissima, in star ma che gestì la sua immagine, e vita, nei minimi particolari portandola quasi verso la depressione. E facendola pure incavolare di brutto. Fu il perenne love interest di Errol Flynn (insieme in otto film) con il quale ebbe, necessariamente, una quasi love story senza particolare pepe o passione (torna alla mente l'uscita romantica organizzata dallo studio system tra Hobie Doyle e Carlotta Valdez in Ave, Cesare!).
Ce la ricordiamo ovviamente per la sua dolcissima Melania di Via Col Vento. Non un personaggio buonista ma buono. C'è una bella differenza. Ma l'esplosione definitiva in termini artistici arriva con A Ciascuno Il Suo Destino (1946) dove è una madre che attraversa con fierezza e intelligenza il tempo, le acconciature, le mode, i drammi di una vita intera, seguendo a distanza un figlio che non la conosce come la Ramazzotti del finale de La Pazza Gioia.
È il ruolo che la libera da tutte le frustrazioni del periodo Warner, conclusosi addirittura in tribunale per farvi capire quanto la De Havilland non sopportasse più le prepotenze dello studio system.
Da A Ciascuno Il Suo Destino parte la seconda parte della sua carriera, quella più matura dove la ragazza nata 100 anni fa a Tokyo da genitori inglesi può finalmente essere anche più complessa, per non dire perfida, rispetto alla perenne fidanzatina d'America, e di Errol Flynn, dell'inizio di carriera.
L'ultima grande prova? Piano... piano, dolce Carlotta (1964) di Robert Aldrich dove Bette Davis fa la matta e l'amicona Olivia fa invece la composta. Eppure... è di lei che hai più paura.
E così, piano piano, anno dopo anno, la nostra Olivia è arrivata ai 100.
Auguri a questa star della Golden Age, poi grande diva dello studio system e infine bravissima attrice.