Forever 1x01 "Pilot"/1x02 "Look Before You Leap": la recensione

Troppo derivativo e appena sufficiente: Forever della ABC non convince

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C'è tanto, davvero troppo di già visto in Forever, il nuovo drama della ABC che ha debuttato questa settimana con una doppia premiére – due episodi trasmessi a distanza di un giorno – confermando nel secondo episodio dubbi e perplessità intravisti nel pilot. La sovrannaturale vicenda del dr. Henry Morgan copre velocemente due secoli di storia per giungere nella New York del presente e allinearsi in fretta ad un certo filone procedural e alla sua inesauribile fortuna. Troppi elementi, dalla mitologia alla scarna trama orizzontale all'evoluzione della storia alla caratterizzazione del protagonista possono essere ricondotti senza sforzo ai loro riferimenti più immediati. Buon casting e discreto intrattenimento, ma Forever rimane un progetto di medio-basso livello.

Voce narrante interna, iniziamo male. Un giorno non qualunque, il medico legale Henry Morgan (Ioan Gruffud) prende la metropolitana e incontra una bella ragazza russa. Da un semplice sguardo ai particolari ne deduce nazionalità, mestiere e prossimi appuntamenti. Non fa in tempo a godersi la gioia di aver ottenuto un appuntamento per le abilità dimostrate che un terribile incidente uccide tutti i passeggeri, lui compreso. Un immediato e breve flashback ci trasporta due secoli indietro, dove scopriamo come l'uomo abbia ottenuto l'immortalità. Il contatore segna quattro minuti, e in questo lasso di tempo abbiamo attraversato The Unbreakable, Highlander e Sherlock Holmes, facendo una breve pausa per raccontare le origini del protagonista. Titoli di testa.

Forever è impostato come un procedurale. Ce lo confermano gli eventi autoconclusivi del primo episodio, e soprattutto del secondo andato in onda, ma anche la scelta iniziale di mettere completamente a proprio agio lo spettatore presentando l'universo che si va a raccontare. Pochi collegamenti, un passato decisivo, ma liquidato in fretta e sempre per bocca del personaggio principale, alcuni co-protagonisti introdotti altrettanto velocemente. C'è il detective Jo Martinez (Alana de la Garza), che non conosce il segreto dell'uomo, ma inevitabilmente finirà per fare coppia fissa con lui per risolvere i vari casi. E c'è l'anziano Abe (Judd Hirsch), unica persona, forse, a conoscere la natura immortale di Henry. Infine, un misterioso personaggio, un nuovo immortale che sfida il protagonista ad una partita della quale ancora sappiamo poco.

Il filone orizzontale, nemmeno troppo impegnativo, della serie si limita a questo e, per quello che abbiamo visto nelle prime due puntate, occuperà una parte limitata negli episodi. Il resto è modellato su un certo tipo di "strane coppie" degli ultimi anni in tv: Castle, The Mentalist, Elementary, anche Sleepy Hollow a suo modo. A parte qualche piccola forzatura (le morti troppo ricorrenti di Henry, che potrebbero stancare presto), in realtà non c'è nulla di particolarmente sbagliato nelle puntate: il casting funziona, la serie "si fa guardare". Poco sforzo, zero originalità, risultato appena sufficiente.

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