James Joyce - Ritratto di un dublinese, la recensione
Abbiamo recensito per voi la biografia a fumetti di James Joyce realizzata da Alfonso Zapico
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Una caccia non semplice da portare a termine, per questo dublinese dal talento enorme, troppo avanti per essere compreso dai suoi contemporanei, troppo ribelle per una vita normale, ma troppo appassionato per non innamorarsi perdutamente. E, forse, troppo divertente per essere preso sul serio, ammesso e non concesso che questo sia mai stato suo desiderio. Non ha molto senso qui raccontare l'esistenza di un uomo curioso e brillante che riuscì a diventare uno dei più influenti scrittori della Storia senza smettere di essere un ubriacone di quartiere, molesto e caciarone, un amico tanto prezioso quanto poco sincero e un marito tanto affezionato quanto sessualmente infedele.
Zapico, in questa biografia pura, priva di riferimenti alle trame dei suoi libri, ce lo mostra dalla nascita fino alla morte, e forse anche un po' oltre, dopo un lavoro di ricostruzione del personaggio enorme, che emerge tutto quanto dalla sua sceneggiatura. Nelle duecento pagine e oltre del suo fumetto, riesce a condensare la personalità strabordante di James Joyce raccontandoci i suoi periodi per punti, con grande rapidità, soffermandosi soltanto sugli episodi più significativi e cogliendo, attraverso di essi, periodi di settimane, di anni, di mesi. Fare la fame a Parigi, tampinare i grandi intellettuali a cavallo tra due secoli a Londra, farsi arrestare a Vienna, diventare un elegante italiano a Trieste. Sempre con Dublino nel cuore, nel sangue, sotto la pelle. Dublino bizzarra e ribelle, focosa e impraticabile, da perdonare e da ammirare quanto il suo figlio più glorioso.Non è rapida, la lettura di James Joyce - Ritratto di un dublinese. Sarebbe quasi un'offesa, se lo fosse. La vita dell'autore di alcuni dei romanzi più complessi e sperimentali della storia della Letteratura non può essere, o meglio non deve, sintetizzata in pochi accenni, nemmeno da un autore di fumetti. Il quale, con grande impegno, deve essersi passato tomi di biografie e faldoni di corrispondenze postali. Perché se certamente molta della ricostruzione del personaggio è affidata alla fantasia di Zapico, come l'illustrazione puntuale di dialoghi e momenti intimi, è indubbio il valore della documentazione di quest'opera, che lascia davvero ammirati.
Non è rapida, ma riesce a essere leggera, pur essendo fedelmente realistica e poco romanzata, proprio per l'assenza di una volontà enciclopedica, per la capacità che Zapico ha di cogliere esattamente il momento significativo, magari inventandoselo. Leggera e divertente, se si conosce un po' il personaggio storico James Joyce. Spassosa se lo si ammira e si sono lette le sue opere. Sarebbe interessante l'esperienza da totali ignoranti. Ci piacerebbe rileggere il fumetto senza aver dato un esame su Ulisse, senza avere Gente di Dublino sulla mensola, senza citazioni dal Ritratto nella timeline di Facebook. Non possiamo. Ma possiamo promettervi una cosa: se avrete per le mani James Joyce, tra le pagine ci trovate l'occasione preziosa di avvicinarvi a un gigante tramite una scorciatoia, di apprezzare un personaggio prima ancora di uno scrittore. Di uno scrittore non facile, ma che cela dietro tutte le sue difficoltà dei tesori immensi. Zapico è stato bravo: ha confezionato per voi un passaggio segreto. La chiave l'avete da sempre a portata di mano. Si tratta della vostra curiosità.