Maschi da evitare, la recensione
Abbiamo recensito per voi Maschi da evitare, fumetto satirico di Davide Calì e Veronica "Veci" Carratello
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
In apertura e in chiusura, una cornice sulle mamme e sulle loro preoccupazioni, sul peso dell'esperienza che ogni donna ultratrentenne single conosce: andare a trovare la propria madre, di solito per il pranzo della domenica, sentire aggiornamenti sul più e sul meno e poi, immancabile, la domanda sul compagno, sul sistemarsi, sull'amore che non arriva mai. Ignara, la mamma, delle difficoltà di oggi. Per educarla a che genere di personaggi ci siano in giro, ecco una carrellata parodistica e caricaturale di ben venti tipi di maschi da evitare, raccontata dalla penna di Davide Calì e dalla matita di Veronica "Veci" Carratello.
C'è una casistica ricchissima. Dal palestrato pieno di sé al nerd all'ultimo stadio, dal giovane affascinante ma vuoto di contenuti al mammone classico. Caricature in una pagina e mezza, con una media di otto vignette per tipo, in cui trovano spazio brevissime storielle di speranze infrante e ritratti di tipi umani che mai e poi mai potrebbero soddisfare il cuore di una donna.Curioso vedere un uomo, come lo scrittore Davide Calì, prendere in giro il proprio genere. Curioso e sano, dato che l'autoironia è una delle qualità fondamentali per la sopravvivenza d'oggigiorno. Non temiamo di sbagliare nell'ipotizzare che il contributo della Carratello, che già abbiamo apprezzato su Freezer e David Bowie - L'uomo delle stelle, non si sia limitato alle belle e divertenti caricature che si muovono sulle sessantacinque pagine di questo agile libretto.
Agile e simpatico, anche se non sempre allo stesso livello. Manca un po' la risata convinta, in Maschi da evitare, che lascia un po' delusi per quanto attiene a comicità. Peccato, perché, a fronte di un'idea non certo nuova, ci sarebbe proprio voluto il guizzo, magari anche cattivo e tagliente, lo sguardo non banale che sa rivelare il difetto in maniera istantanea. Solo in alcuni casi i due autori ci sono riusciti.Il risultato è un volumetto che fa sorridere, ma che, non avendo molto di nuovo da dire, avrebbe forse beneficiato di un po' più di forza. Non sappiamo se consigliarlo o sconsigliarlo alle donne single, frustrate dall'umanità maschile che le attornia. Certamente, è una lettura utile per noi maschietti. Siamo un po' tutti da evitare, quando siamo in giornata no. Una prospettiva su di noi meno assolutoria e un bagno di umiltà con il sorriso ci fanno certamente bene.