Helix (prima stagione): la recensione
La recensione della prima stagione di Helix, la serie di Syfy ambientata in una base nell'Artico
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Piccolo ripasso della storia: tutto ha inizio quando in una base nell'Artico un pericoloso virus inizia a diffondersi con effetti terribili e devastanti, trasformando le sue vittime in mostri brutali e assetati di sangue. Sul posto giunge un team di scienziati del CDC, guidato da Alan Farragut (Billy Campbell, il candidato sindaco di The Killing). Completano il gruppo – almeno nei ruoli fondamentali – l'ex moglie Julia Walker (Kyra Zagorsky) e la giovane dottoressa Jordan Hayes (Sarah Jordan). Fin dal loro arrivo alla base i tre scopriranno come nulla è ciò sembra, e come il dottor Hiroshi Hatake, l'uomo a capo della struttura, abbia tenuto nascosta una parte fondamentale della storia.
Tra segreti, azione, infetti parecchio imbruttiti e più momenti surreali di quanto piacerebbe ricordare, si svolge una storia che fonde idealmente fantascienza e orrore claustrofobico. I riferimenti, da La Cosa ad Andromeda ad Alien, si sprecano, ma sono anche molto lontani. Con una premessa del genere, portata avanti facendo corrispondere la durata di ogni episodio ad un nuovo giorno alla base, c'era il rischio di trovarsi con il fiato corto e la difficoltà di mantenere la tensione alta. Il primo blocco di episodi potrebbe idealmente concludersi con l'uccisione di un certo personaggio e la definitiva scoperta da parte di Alan e degli altri del gioco impari condotto fino a quel momento da Hiroshi.A quel punto subentreranno nuovi elementi nella storia. Un'organizzazione che affonda le proprie radici in un passato davvero lontano, rapporti di parentela insospettabili, nuove storyline e maggior attenzione a personaggi fino a quel momento in secondo piano. Su tutti il Maggiore Sergio Balleseros (Mark Ghanimé) e Daniel Aerov (Meegwun Fairbrother), che giocheranno un ruolo più importante nel momento in cui nella contesa si inserirà anche un nuovo contendente: la ILARIA. Il distruttivo finale riporterà ogni cosa ad una nuova origine. La seconda stagione rappresenterà anche una fase completamente nuova della storia con nuovi ambienti, nuovi rapporti tra i personaggi e nuove motivazioni.
Al di là di tutte le mancanze tecniche di Helix, forse la prima cosa che si dovrebbe sottolineare è l'assenza di empatia. Detto molto chiaramente: protagonisti, antagonisti o semplici comprimari, di ciò che accade ai personaggi non ci importa mai molto, e quei pochi sentimenti provati sono generalmente negativi a causa dei comportamenti bizzarri e delle interpretazioni poco convincenti che li corredano. Non si può entrare nel dettaglio delle tredici puntate: tanto per fare un esempio, ad un certo punto Jordan nasconderà un particolare rilevante ai suoi colleghi, e per mantenere il segreto cederà al ricatto di un Vettore (così si chiamano gli infetti) nascondendolo e mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti. E comunque la situazione si risolverà in una bolla di sapone molto rapidamente, come molte delle parentesi gettate nella mischia nel corso degli episodi e rapidamente sciolte all'avvicinarsi del finale (su tutte quella – anche importantissima – della cura per la malattia).Quindi fondamentalmente noia, caratteri poco carismatici, alcuni miscasting (il personaggio di Spencer Chissik incute ben poco timore), effetti visivi insufficienti anche per un network come Syfy, che certo non ha i mezzi di altri canali. Ad un certo punto sembra che il rapporto tra Hiroshi e Constance, madre di Spencer, possa in qualche modo riecheggiare quello tra Numero Sei e Gaius Baltar, ma è solo l'illusione di un momento.