Chi tenta di emulare un capolavoro, rischia grosso.
Se poi il capolavoro è nientemeno che My Fair Lady, la posta in gioco è davvero alta. Tanto di cappello, dunque, al coraggio del regista esordiente Régis Roinsard, che col suo Populaire, presentato ieri sera al Festival del Cinema di Roma, ammicca continuamente al grande film di Cukor del 1964. Ambientato in un dopoguerra volutamente patinato e tenue, Populaire segue le vicende di Rose Pamphyle, goffa ma graziosa ragazza di paese che, a un futuro come casalinga, preferisce l’intrigante mestiere di segretaria. Assunta dal fascinoso Louis, Rose mostra da subito due caratteristiche innegabili: una spiccata predisposizione al disordine e alla gaffe e, con grande sorpresa del suo datore di lavoro, una straordinaria velocità nel battere a macchina. Colpito dal bizzarro talento della fanciulla e intrigato dalle scommesse fatte con l’amico Bob, Louis decide di prendere Rose sotto la sua ala protettiva ...
La vie en rose di Régis Roinsard riscuote un fiume di meritati applausi. Ecco la recensione di Populaire, opera prima fuori concorso al Festival di Roma...
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