Survivor, la recensione
Survivor è un action thriller spionistico con Milla Jovovich inseguita da un cattivissimo, e bravissimo, Pierce Brosnan nei panni di un killer terrorista
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Ci voleva l'australiano amicone di Andy e Lana Wachowski James McTeigue (V per Vendetta, The Raven) per restituirci un Pierce Brosnan semplicemente magnifico come killer professionista canuto e accigliato sotto il nickname de L'Orologiaio (in realtà è un mestiere che nel film costui svolge veramente). L'elegante e letale Brosnan è sicuramente la cosa migliore di questo thriller action figlio di Salt in cui Milla Jovovich salta di qua e di là, da Londra a New York, per prevenire un attentato terroristico in quel di Times Square durante la sera di capodanno.
Ma non sarà per niente facile.
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Ma non sarà per niente facile.
Accerchiata, inseguita e sospettata dai suoi stessi colleghi (tranne uno) questa impiegata del Foreign Office Usa assegnata a Londra sembra proprio il Cary Grant di Intrigo Internazionale di Hitchcock visto che non può compiere un singolo gesto senza che il mondo non pensi che sia un'assassina.
Prima maltrattata per dei sospetti (forse fondati) circa il Dottor Emil Balan (prova super da parte del tormentato caratterista inglese Roger Rees) e infine inseguita dal suddetto Orologiaio-Brosnan pagato per ucciderla, la Jovovich è più resiliente che Resident Evil mostrando anche una dolcissima passività che da lei non ti aspetti proprio. Il thriller è forse un po' scontato in tutti i suoi aspetti (potreste prevedere la sceneggiatura minuto dopo minuto) ma che bella mano che ha McTeigue per le scene d'azione e che eleganza produttiva dietro quei "soli" 20 milioni di dollari di budget impiegati per far sembrare il film molto molto più costoso e soprattutto abitato da uno dei casting più bizzarri degli ultimi anni per un action dal sapore spionistico (Robert Forster, Frances de la Tour, Dylan McDermott, James D'Arcy e Angela Bassett tutti in piccoli ma saporiti ruoli di non protagonisti).Ma lo show, ripetiamo, è tutto di Milla & Pierce.
Lui all'inizio è quasi divertito da quella bella impiegata che continua a sopravvivere ai suoi tentati omicidi ma poi, piano piano, comincia a lasciar trasparire tutta la spregevole irritazione di un presuntuoso abituato a vedere le sue vittime cadere al primo colpo. McTeigue sembra divertirsi un mondo in questa guerra dei sessi tanto da inserire anche dei tocchi da commedia adulta visto che le armi dell'Orologiaio si fanno sempre più enormi, e soprattutto lunghe, mano a mano che la sua frustrazione personale cresce nei confronti di quella donna che non vuole accettare il suo bacio della morte. L'ex James Bond è veramente uno spasso. Bellissimo il suo look da vecchio sexy e irresistibili le sue continue smorfie di disappunto (caratteristica così tipica dell'Orologiaio da comparire manifesta anche sul manifesto del film).Era dai tempi del durissimo spy movie Quarto Protocollo (1987) di John Mackenzie che non vedevamo Pierce Brosnan così chiaramente a suo agio nei panni sensuali di un grande villain cinematografico.