The Honourable Woman 1x01 "The Empty Chair": la recensione
Il conflitto israelo-palestinese in The Honourable Woman, spy thriller con Maggie Gyllenhall
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La donna del titolo è Nessa Stein (Maggie Gyllenhall, la ricorderete in Donnie Darko e Secretary), baronessa inglese di origini israeliane che in seguito all'uccisione del padre, fabbricante d'armi, ha preso in mano la compagnia di famiglia ristrutturandola a partire dalle basi. Il suo progetto, e quello del fratello Ephra (Andrew Buchan, volto noto agli spettatori di Broadchurch), è di rilanciare il dialogo in Cisgiordania passando per canali economici, anziché solo diplomatici, tramite la creazione di una imponente rete informatica: "terror thrives in poverty; it dies in wealth". Nemmeno il tempo di gioire per l'annuncio, che il progetto subisce una terribile battuta d'arresto. Il vincitore dell'appalto, un palestinese, viene trovato morto in quello che apparirebbe come un suicidio. A far luce sulla faccenda interviene l'MI6 tramite l'agente Hugh Hayden-Hoyle (Stephen Rea, visto in Utopia e V per Vendetta), che inizia a indagare a partire dagli ambienti israeliani, ritenendo che potrebbe trattarsi di un'azione del Mossad.
Nel più ampio contesto internazionale si inseriscono, fino a prendere il sopravvento, le vicende della famiglia Stein. Atika Halibi (Lubna Azabal), amica e confidente di Nessa, con la quale sembra condividere più di un segreto, è la bambinaia della famiglia di Ephra, si prende cura dei suoi figli, e sembra avere un rapporto piuttosto "materno" con il piccolo Kasim. Il cliffhanger di fine episodio riunirà in qualche modo questi due blocchi narrativi, anche se la maggior parte dei legami rimarrà nascosto sotto il rumore delle grida e degli spari.L'impronta inglese sulla produzione è chiara, e allontana la maggior parte dei paragoni con i prodotti d'oltreoceano, da Homeland a The Americans. Spy-thriller, eppure di spie non se ne vedono e, per quanto riguarda l'altro elemento, tutta la tensione viene riservata per gli ultimi minuti che, quasi in un omaggio hitchcockiano, si svolgono durante un concerto. Il resto sono lunghe carrellate all'interno di case tanto ricche quanto grigie, parecchi momenti di solitudine, opportunamente sottolineati da una colonna sonora che ad un certo punto ricorre anche ai Radiohead, e tanto lavoro d'atmosfera.
Il conflitto interno dei personaggi viene evidenziato da alcuni palesi accostamenti di montaggio – la maggior parte dei quali segue le vicende parallele di Nessa e Hugh – che rivelano inquietudini personali e differenze rispetto alle maschere pubbliche. Il lavoro d'introduzione quindi non è solo sulle dinamiche tra i personaggi, ma anche sul mood stesso della vicenda, cupo e pesante. Proprio questa coerente visione d'insieme, la mano sicura nella costruzione delle scene e l'ottimo cast rendono agevole la visione di un primo episodio che in altri casi avrebbe potuto mettere a dura prova lo spettatore.