rains of castamere game of thrones

 

Sono passati pochi giorni alla messa in onda, negli USA, del penultimo episodio della terza stagione di Game of Thrones, ma i fan sono ancora in lutto per quanto accaduto durante le Nozze Rosse.

Dell’episodio, e dei tragici risvolti di quanto accaduto in esso, parla nel dettaglio l’autore dei romanzi delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, George R.R. Martin, in una intervista esclusiva a Entertainment Weekly di cui vi riportiamo i passaggi più interessanti.

Quando hai deciso, mentre scrivevi i romanzi, che avresti ucciso Robb e Catelyn?
L’avevo deciso sin dall’inizio o quasi. Non il primo giorno, ma presto. L’ho detto spesso: voglio che i miei romanzi siano imprevedibili. Mi piace che ci sia molta suspense. Ho ucciso Ned nel primo libro e ho sconvolto moltissime persone. L’ho ucciso perché tutti pensano che sia lui l’eroe e che sì, avrà dei problemi, ma alla fine ce la farà. La cosa prevedibile ora era pensare che il suo figlio maggiore lo avrebbe vendicato. Tutti se lo aspettavano. Quindi ucciderlo è diventata la cosa più logica da fare.

Ma i fan possono quindi sperare che ci sia un lieto fine a tutto questo?
Ho detto più volte che mi aspetto un finale agrodolce.

Che reazione hanno avuto i lettori a questa scena, negli anni?
Estrema. Sia positiva che negativa. E’ stata la scena più difficile da scrivere. E’ a due terzi dal libro, ma ho finito di scrivere tutto il libro e poi mi ci sono dedicato. E’ stato come uccidere due figli.

[…] Ti sei mai pentito di aver scritto quella scena?
No. Non come scrittore. E’ forse la scena più potente dell’intera saga. Mi ha fatto perdere dei lettori, ma me ne fatti ottenere molti altri. Sarà difficile vedere quella scena sullo schermo. Anche io amo questi personaggi, e in una serie televisiva finisci per conoscere gli attori. Concludi il rapporto con loro, e io sono legato a Richard Madden e Michelle Fairley.

Cosa vorresti dire ai lettori che sono arrabbiati per questa scena?
Dipende da cosa dicono loro. Cosa puoi dire a una persona che ti dice che non rileggerà il tuo libro? La gente legge libri per motivi diversi. Alcuni leggono per fuggire, per consolarsi. Alcuni dei miei vecchi lettori hanno detto che leggono fiction come via di fuga. Non vogliono essere stroncati da qualcosa di terribile, e allora leggono fiction nelle quali vincono sempre i buoni, vogliono conferme che la vita è bella. Lo vogliamo tutti, a volte. Non biasimo le persone che cercano quello, ma non è il tipo di storia che scrivo io, nella maggior parte dei casi. Non è il caso delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Cerco di essere realistico sulla vita. Ci sono momenti di felicità, ma anche di dolore e terrore. Penso che la fiction migliore catturi la realtà nelle sue luci e nelle sue ombre.

[…] Le Nozze Rosse sono basate su qualche fatto storico?
Le Nozze Rosse sono basate su alcuni eventi reali accaduti nella storia Scozzese. Uno si chiama la Cena Nera, il re di scozia stava combattendo il clan Black Douglas, li contattò per fare pace. Offrì al giovane Conte di Douglas un passaggio sicuro. Lui venne al castello di Edinburgo e fecero una grande festa, ma alla fine della festa gli uomini del re iniziarono a battere su un solo tamburo, portarono un piatto coperto e lo misero davanti al Conte, scoprirono il piatto e c’era il simbolo della morte. Lui capì subito, lo trascinarono fuori e lo giustiziarono.
L’ispirazione più grande mi è venuta dal Massacro di Glencoe. Il Clan MacDonald passò la notte dal Clan Campbell supponendo che venissero applicate le leggi dell’ospitalità. Ma i Campbell uccisero ogni MacDonald. La Storia contiene sempre episodi uguali o peggiori a quelli che mi invento io.

Fonte: EW