Il regista ha infatti sottolineato che nei dodici episodi non apparirà Alan Tudyk nel ruolo del droide K-2SO:
Non è coinvolto. Non ancora, almeno.
Gilroy ha però dichiarato che la preparazione per la seconda stagione è già in corso e l’incontro tra Cassian e il droide potrebbe avvenire nelle prossime puntate:
Si tratta di una seconda stagione, ma per me si tratta della seconda metà del romanzo. La prima stagione lo mostra mentre diventa un rivoluzionario e gli altri 12 episodi lo conducono a quello che accade in Rogue One.
Il protagonista ha inoltre sottolineato:
Credo che la fantascienza e le storie ambientate in una galassia molto lontana siano uno strumento grandioso per commentare il nostro mondo, o la tua vita e la mia vita e il modo in cui interagiamo. Dobbiamo esplorare il rivoluzionario che possiamo diventare per cambiare le cose, fermare la guerra e rendere questo mondo vivibile. Andor parla di quello. Penso possa ispirare molte persone su come si possa farlo da soli.
L’attore ha inoltre aggiunto:
Abbiamo potuto inventare, creare e sognare le risposte che non si trovano in Rogue One. Ho pensato che non avrei più potuto interpretare quel personaggio. E, improvvisamente, mi hanno chiesto se sarei stato disposto a recitare nella serie e ho risposto subito ‘Sì, certo’ perché ho sempre delle domande a cui vorrei fosse data una risposta.
Gilroy ha spiegato che Cassian Andor è un personaggio moralmente complicato in modo oscuro:
Sapete che ha combattuto fin da da quando era un bambino, giusto? Lo dice. Sapete che è stato coinvolto nella guerrilla. Sapete certamente che è stato un assassino. Uccide un alleato nella sua prima scena.
Lo showrunner ha ricordato inoltre la reazione del protagonista quando Jyn Erso è convinta che i leader della Ribellione non abbiano intenzione di provare a rubare i piani della Morte Nera e Cassian reagisce dicendo che se non lo faranno tutte le cose terribili che hanno fatto e il sangue versato saranno inutili.
Nella serie si vedrà quindi quanto accaduto in precedenza e i crimini che ha dovuto compiere per sostenere la lotta contro l’Impero. Diego Luna ha ribadito:
Si tratta di qualcuno che sta sopravivvendo in un periodo oscuro. Se conoscete l’universo di Star Wars e la sua storia, sapete che questi sono i giorni più oscuri.
Per prepararsi alla serie l’attore ha parlato a lungo con Tony Gilroy, pensando agli aspetti del personaggio che non erano stati inseriti nel film, contribuendo così a delinearne la storia e le caratteristiche con dettagli come il fatto che sia stato costretto a fuggire fino a quando decide di fermarsi e lottare:
Si tratta del percorso di un migrante, che è tutto quello da cui provengo. Quella sensazione di doversene andare è alla base di questa storia in modo davvero profondo e forte. Non poter rimanere dove appartieni e come questo di forma come persona, come ti definisce in molti modi, e cosa sei disposto a fare.
Lo showrunner ha anticipato che all’inizio non si preoccupa della Ribellione o delle lotte morali, essendo solo un ladro che pensa a se stesso:
Prova molta rabbia legata alla sua infanzia e all’Impero, ma non sa come usarla. Non crede a nulla. Ma è seducente in un modo che gli permette di manipolare le persone. Fa dei compromessi, cambia idea, è realmente il tipo perfetto per diventare una spia, un guerriero e un assassino. Come si arriva a quel punto e poi ci si sacrifica?
Gilroy ha ribadito:
La serie prende qualcuno che è contro la rivoluzione e lo trasforma nella persona più appassionata che darà se stesso pur di salvare la galassia.
Trovate tutte le notizie relative alla nuova serie di Star Wars nella nostra scheda.
Fonte: Vanity Fair
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