Netflix starebbe pianificando un altro aumento dei prezzi, a partire dagli Stati Uniti e dal Canada, almeno secondo quanto riporta il solitamente bene informato Wall Street Journal.

Il gigante dello streaming dovrebbe lanciare gli aumenti in diversi territori in tutto il mondo: non sappiamo ancora di quanto, ma la misura potrebbe essere collegata al risultato degli scioperi degli attori e degli sceneggiatori, che si concluderanno con un nuovo contratto collettivo che costerà parecchio a streamer e studios (si calcola che solo il contratto della WGA costerà a Netflix lo 0.2% dei ricavi annuali). Ma non è tutto: Netflix sta uscendo vincitrice dalla cosiddetta “grande correzione” del 2022, implementando diverse strategie atte a generare maggiori profitti per ciascun abbonato. Una di queste è l’aumento dei prezzi, a quanto pare finora ben tollerato dagli utenti. L’ultimo aumento negli USA era avvenuto l’anno scorso: 15.49 dollari per il piano standard, 19.99 dollari per quello premio. Inoltre è stato introdotto un piano con pubblicità a 6.99 dollari, mentre è stato eliminato il piano base senza pubblicità da 9.99 dollari. Inoltre è ora possibile pagare 7.99 dollari extra per condividere l’abbonamento con qualcuno che non fa parte del proprio nucleo domestico.

Intanto è arrivata oggi la notizia che Jeremi Gorman lascerà la compagnia dopo poco più di un anno a capo della neonata divisione pubblicitaria. Al suo posto, Amy Reinhard sarà la nuova president of advertising.

Gorman si è occupata di lanciare ex novo la divisione pubblicitaria di Netflix: “In un solo anno ha costruito le fondamenta che ci servivano per avere successo – attirando brand di fama mondiale e creando un tram formidabile,” ha commentato Greg Peters, co-CEO dell’azienda.

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