Quando ormai si può già iniziare a fare il countdown al ritorno sugli schermi britannici di Sherlock, Steven Moffat e Mark Gatiss hanno rilasciato un’interessante intervista alla BBC in cui parlano della creazione dello show e rivelano qualche nuovo dettaglio.

  • Moffat ha spiegato che hanno iniziato fin dalle prime fasi della creazione della scorsa stagione a pensare a come far morire Sherlock Holmes (Benedict Cumberbatch) nell’episodio finale, ma volendo mostrare direttamente l’evento, a differenza di quanto accade nei romanzi. Gli autori volevano farlo vedere tra le braccia di Watson (Martin Freeman), facendo credere al pubblico che fosse veramente morto, e poi sorprendendolo con la rivelazione che è ancora in vita.
  • Nella terza stagione Sherlock ritorna a Londra e si mostrerà come affronterà la sua vita, il tempo passato, quello che è accaduto, ed eventi legati alla quotidianità come nel secondo episodio, ad esempio, quando dovrà fare da testimone al suo amico Watson. Nei primi episodi della stagione gli sceneggiatori hanno voluto mostrare i momenti drammatici, come il suo ritorno dalla morte, ma anche l’arrivo della futura signora Watson (Amanda Abbington) e dopo questi eventi così importanti hanno poi deciso che storia sviluppare nelle puntate.
  • Mark Gatiss ha spiegato che volevano avere dei nuovi personaggi che potessero rimanere stupiti dalle capacità del detective, ma anche mostrare la sua evoluzione perché sta continuamente migliorandosi. Steven ha ricordato che Sherlock è un genio ed è interessante osservarne il continuo cambiamento, i legami che stabilisce con le persone, e questi aspetti sono un elemento essenziale per la buona riuscita dello show.
    Watson, inoltre, all’inizio della stagione si sente perso ma poi l’entrata in scena di Sherlock gli ridà la vitalità, facendogli capire che ha bisogno della presenza del detective nella sua vita.
  • Gatiss pensa che Mary sia un personaggio essenziale per i nuovi episodi perché è un elemento inedito che costringe Sherlock a trovarsi in una situazione diversa in cui non sa bene dove posizionarsi.
  • Il nuovo nemico del detective è un personaggio ispirato alle storie di Sir Arthur Conan Doyle, ma modificato, sarà un malvagio fantastico che darà i brividi e nella sua mente non si considera affatto cattivo, anche se desideroso di potere. Sherlock prova per lui odio e disgusto, a differenza di quanto accaduto con Moriarty.

Fonte: BBC