La miniserie The Dropout racconta la storia vera di Elizabeth Holmes, parte affidata ad Amanda Seyfried, e di come il suo sogno di innovare il mondo delle analisi mediche abbia portato a inganni, menzogne e conseguenze drammatiche per i pazienti e le persone che hanno lavorato per la sua Theranos.
Nel cast del progetto disponibile su Disney+ c’è anche Naveen Andrews nel ruolo di Sunny Balwani, partner (segreto) nella vita e nel lavoro di Elizabeth.
Durante una roundtable con la stampa internazionale, l’attore ha svelato cosa l’ha attirato della storia e come ha lavorato sulla sua interpretazione.

Naveen Andrews ha spiegato che è stato attirato dall’aspetto personale ed emozionante della storia raccontata in The Dropout:

Penso fosse il fattore principale, il fatto che fosse così disperatamente infatuato di lei. E, secondo me, lo è ancora. L’aspetto romantico della storia era interessante: cosa saresti disposto a fare per amore? Fino a dove ti spingeresti per qualcuno che ami? E sì, ho provato un’empatia personale legata al fatto che fosse nato in Pakistan, abbia affrontato questa sensazione di essere al posto sbagliato, abbia messo in discussione la propria identità, in un certo senso si sentisse senza radici.

Andrews ha inoltre sottolineato che sono dei personaggi circondati da un certo alone di mistero:

Non so se sappiano chi sono e perché compiono certe scelte. Ed è un altro elemento interessante.

L’interprete di Sunny ha raccontato che non ha compiuto molte ricerche sull’imprenditore, che ha un’età molto vicina alla sua, e perché pensa sia necessario sospendere ogni giudizio che si potrebbe avere:

C’è solo una limitata ricerca accademica che si può fare perché in un certo senso è come avere uno scheletro a cui devi dare la carne. Non giudicare il personaggio è un imperativo, non si può sottoporre il personaggio al mio concetto, o quello di altre persone, di moralità. Penso sia la cosa più importante anche se sia essenziale studiare, capire da dove proviene, avere una certa somiglianza fisica, anche per quanto riguarda il peso, un certo modo di muoversi, una certa tensione o rigidità che è all’interno del personaggio, anche quando si stanno rilassando. Ho pensato fosse davvero rigido. Poter entrare emotivamente all’interno di un personaggio è la parte complicata, l’aspetto più difficile.

La miniserie è, ovviamente, tratta da una storia vera, e Naveen ha parlato di come realtà e finzione si sono intrecciate durante le riprese:

Si tratta di una situazione davvero strana e piuttosto unica, soprattutto per quanto riguarda la miniserie perché gli eventi si stavano svolgendo in tempo reale mentre stavamo girando le scene sul set. Giravamo una scena e poi correvamo a scoprire cosa era accaduto nel processo. E quello aveva un’influenza diretta sulla sceneggiatura perché venivano resi pubblici dei messaggi che poi Liz Meriwether inseriva nello script. Era una situazione davvero strana!

Andrews ha quidi svelato che non ha provato a contattare Sunny:

Ripensandoci penso fosse la scelta giusta. Penso sia impossibile evitare di giudicare qualcuno quando si entra in una stanza. Lo facciamo immediatamente e in modo istintivo, è un tratto del nostro essere umani. Sfortunatamente è quello che facciamo e lo avrei fatto. Non sarei stato libero di creare un personaggio perché si tratta di quello, di un personaggio. Per poter essere libero nella mia interpretazione non devi avere preconcetti legati a chi pensi sia una persona, non funzionerebbe.

Durante la sua carriera Naveen Andrews ha assistito a numerosi cambiamenti nel settore dell’intrattenimento:

Sono vecchio e il mio figlio sedicenne è quello che sa usare il telefono e il computer, mentre io riesco a malapena a far funzionare Zoom per lavoro. Sì, leggo molto. Non guardo le cose che propone la televisione. Sono un figlio degli anni ’70, non dovrei vergognarmi nel dirlo. Sono in un certo senso sconcertato da tutte quelle cose e dalla velocità con cui avviene il cambiamento, un po’ mi spaventa.

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L’attore ha poi raccontato che si è reso conto di cosa si possa provare quando si ha la possibilità di compiere il binge watching di una serie:

Abbiamo avuto la première e hanno mostrato il primo episodio e poi un montaggio di quelli successivi e mi sono reso conto, perché sono un po’ lento a capirlo, che è quasi come un’iniezione di energia che ti dà voglia di fare il binge watching. Ho pensato ‘Oh, dopo averlo visto guarderò tutte le puntate di seguito’. E non può essere qualcosa di negativo.

Il protagonista di The Dropout ha commentato il fatto che Elizabeth Holmes abbia avuto come punto di riferimento Steve Jobs portando i suoi “insegnamenti” all’estremo e, in parte distorcendoli, spiegando che secondo lui la miniserie porta a farsi una domanda:

C’è qualcosa a cui si dovrebbe rispondere: ‘Questi imprenditori dovrebbero avere un potere, un benessere e un’influenza su come viviamo la nostra vita illimitati attualmente? Ed è una buona cosa?’.

Nel cast di The Dropout c’è anche l’attore Stephen Fry nel ruolo di Ian Gibbons e Naveen Andrews ha rivelato che per lui è stato particolarmente importante essendo un suo grande fan, oltre al fatto che erano gli unici due attori britannici impegnati nella produzione. L’attore ha inoltre spiegato:

Lui sentiva il peso della responsabilità. So che ha parlato con la vedova di Ian. Non si può dimenticare quello che gli è successo, si tratta di un progetto su persone realmente esistenti, ci sono state delle vere conseguenze. La sua presenza e il modo in cui ha interpretato quel personaggio è un costante reminder di quell’aspetto.

Naveen ha però aggiunto:

Per recitare, come ho detto in precedenza, ho dovuto lasciare da parte quello che provavo. Era irrilevante. Per quel che mi riguarda, quel tipo di crudeltà è incomprensibile, ho dovuto mettere da parte ciò che provavo.

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