La conclusione di Obi-Wan Kenobi lucra sull’eccellente (e discusso) lavoro fatto nei film da George Lucas e si immerge nella nostalgia. Per questo è decisamente migliore degli altri, alla pari quasi dei primi due. Non per meriti tecnici, dato che la regia di Deborah Chow è ancora piatta e funzionale alla storia, lo è invece per quei frammenti di emozione che la saga di Star Wars ancora sa raccogliere nel grande mucchio di delusioni e speranze infrante.
Perché arrivati a fine corsa bisogna essere onesti. Obi-Wan Kenobi non è un totale fallimento, ma lo sembra per via di tutto quello che sarebbe potuta essere e non è. Schiacciata tra le due trilogie la serie usa tantissime energie per dare l’illusione che qualcosa succeda quando invece non cambia nulla. Si può capire benissimo che cosa è successo tra La vendetta dei Sith e Una nuova speranza anche senza questa “Star Wars Story”. Perché di questo si tratta: un film allungato in forma di serie. E si vede. Un progetto da cui si sarebbe dov...
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