Star Wars Rebels 1x10, "Idiot’s Array": la recensione
Se nell’inevitabile andamento di alti e bassi che caratterizza ogni serie TV deve prima o poi arrivare un passo falso, per Star Wars Rebels quello è...
Spiace non tanto per il risultato finale, che a tratti può risultare comunque piacevole e divertente, ma per le premesse che poneva e che potevano fornire risultati molto più elevati. Prima tra queste premesse, l’entrata in scena della guest-star odierna, un Lando Calrissian più giovanile e scapestrato dell’”amministratore responsabile” che incontriamo ne L’Impero Colpisce Ancora, per cui viene arruolata direttamente la voce originale di Billy Dee Williams, e che fa la sua entrata in scena - ovviamente! - a un tavolo da gioco in cui dà una bella lezione sul gioco d’azzardo ai nostri sprovveduti e ingenui Ribelli. Insomma, un esordio perfetto che pare promettere un’avventura scalmanata nei “bassifondi” di Lothal e un gioco di intrighi e colpi di scena in cui Lando trascinerà i nostri protagonisti regolari. E in teoria la strada su cui l’episodio si sviluppa è quella... ma purtroppo, giocando al ribasso anziché alzando la posta, tanto per mantenere il gergo dei tavoli da gioco.
Cominciamo col dire cosa funziona in Idiot’s Array (per i più curiosi diremo che il titolo proviene da una combinazione di carte del Sabacc, il gioco d’azzardo più popolare della galassia di Star Wars, nonché quello a cui Lando e Han si sono giocati la proprietà del Falcon). Funziona il ritorno a una storia di gruppo dopo la lung full-immersion nelle vicende Jedi di Ezra e Kanan degli ultimi episodi, e funziona anche la scelta di optare per un’avventura più movimentata e leggera, ruolo per cui il personaggio di Lando è perfetto.Idiot’s Array si perde per strada per il fatto di non avere un crescendo o un climax di alcun tipo, risolvendosi in una serie di gag più o meno divertenti a cui però non si abbina mai un obiettivo o un retroscena accattivante: anzi, quando l’oggetto del contendere di tutta la missione si rivela essere un... maiale gonfiabile dotato di presunte doti di fiuto minerarie, è facile cedere alla tentazione di abbandonare ogni coinvolgimento e sperare che l’episodio si concluda in fretta e senza troppi danni per tornare a qualcosa che sia non necessariamente più serio, ma quanto meno più coinvolgente.
Barcolla anche la scelta della nemesi di turno, un signore del crimine di bassa lega di nome Azmorigan che, nel tentativo di contendere a Lando il possesso del suddetto maiale, finisce per possedere per breve tempo una riluttante (e seccata) Hera come schiava, distinguendosi per tutte le sgradevolezze e le perversioni che i signori del crimine starwarsiani devono necessariamente avere. Gli spettatori più filologici ameranno riconoscere in Azmorigan uno dei bozzetti preliminari proposti per la figura originale di Jabba (una prassi che Rebels adotta spesso e volentieri), ma è ben poco a cui aggrapparsi per farne una figura interessante. Giunge fuori tempo massimo anche la chiamata in causa dell’Impero, che interviene in finale di puntata con un tentativo non troppo convinto di arrestare la nave responsabile del contrabbando del maiale, ma la tensione è ormai a livelli minimi.Non tutto è da buttare in Idiot’s Array: la caratterizzazione e l’interpretazione di Lando sono impeccabili, il personaggio di Hera continua a distinguersi come pilastro di buon senso e di competenza in mezzo a un gruppo che ne è disperatamente a corto e l’uso di Kanan, figura solitamente solenne e affidata a temi seri, come personaggio comico, o comunque in grado di prendere sonore cantonate e tutt’altro che al controllo della situazione, è una sfaccettatura divertente e riuscita a cui il personaggio dovrebbe ricorrere più spesso. Manca quell’equilibrio tra divertimento e “posta alta in gioco” che caratterizzava episodi analoghi del passato, come per esempio Droids in Distress, dove l’entrata in scena delle guest star si fondeva a una trama molto più interessante e rilevante per i protagonisti della serie. A livello di rilevanza, Idiot’s Array si assesta accanto al famigerato episodio della “caccia al frutto” di Fighter Flight, che però aveva dalla sua la bontà di dichiararsi episodio marginale fin dall’inizio, senza sciupare l’intervento di un personaggio amato - e, ripeto, in sé azzeccatissimo - come Lando Calrissian a tale scopo. Come tutte le altre guest star comparse finora, anche Lando si congeda ripromettendosi di incrociare di nuovo il cammino dei Rebels. Se questo episodio dovesse fungere da preludio per un suo ritorno in scena più significativo e coinvolgente, forse Idiot’s Array recupererebbe valore. Per ora, nonostante vari momenti genuinamente divertenti, conserva il retrogusto di un’occasione sprecata.