Abbiamo tutti sentito parlare di “revenge porn”, la diffusione illegale e non consensuale di immagini o video sessualmente espliciti, considerato un reato ormai in molti ordinamenti, nonché una pratica in preoccupante ascesa. La cosa più curiosa di Pam & Tommy, distribuita in Italia da Disney+, e pubblicizzata con cartelloni e poster  che tappezzano le città di mezzo mondo, è che la storia di un crimine ignobile sia presentata oggi come un misto tra una frizzante commedia, una storia romantica ed un dramma, senza preoccuparsi troppo di come sfrutti nuovamente uno dei suoi protagonisti, riportando alla ribalta una vicenda traumatica della sua vita.

Indiscutibilmente Pamela Anderson è stata un sex symbol, divenuta famosa negli anni Novanta nel ruolo di C.J. Parker. Con indosso il suo striminzito ed iconico costume rosso in Baywatch, l’attrice ha costruito la sua carriera sul proprio aspetto fisico, mostrando ampiamente un corpo che ha fatto sognare milioni di persone anche dalle patinate pagine di riviste per adulti come Playboy. Ma se anni di “me too” sono serviti a qualcosa, è proprio comprendere che tra scelta consapevole e sfruttamento illegale c’è un’enorme differenza.

Il contesto conta

Quando si racconta una storia, a seconda di quale sia lo scopo per cui si scelga di farlo, il modo in cui i suoi protagonisti vengono contestualizzati al suo interno ha un enorme valore narrativo. Per fare un esempio pratico, entro i primi 4 episodi di Pam & Tommy, Rand Gauthier (Seth Rogen), l’uomo che ha confessato di aver rubato la cassaforte in casa di Pamela Anderson e Tommy Lee dopo essere stato bruscamente licenziato da quest’ultimo senza essere pagato per il lavoro di ristrutturazione di cui si stava occupando nella loro villa, non solo viene presentato con una certa simpatia, soprattutto per il modo comicamente rocambolesco in cui organizza il “furto perfetto”, ma viene contestualizzato anche da diversi flashback, allo scopo di umanizzarlo, mostrando come abbia sofferto fin da bambino. Il che, chiariamolo, non è di per sé sbagliato, ma diventa sospetto se paragonato al trattamento riservato ad altri personaggi.

Pamela Anderson, nella fattispecie, una persona che ha pubblicamente parlato più volte del suo traumatico passato (l’attrice ha rivelato di essere stata molestata alla tenera età di 6 anni, di aver subito violenza a 12 ed uno stupro di gruppo al suo primo anno di liceo) non viene concesso lo stesso trattamento, non è presentata come una persona che subisce l’ennesimo trauma a causa del suo aspetto e sebbene l’intento degli autori sia chiaramente quello di schierarsi con lei in questa triste vicenda, non fanno lo sforzo di contestualizzare mai il personaggio, come viene invece fatto con il suo aguzzino.

“La più grande storia d’amore mai rubata”

Pam & Tommy è stata pubblicizzata come “la più grande storia d’amore mai venduta” e chiunque abbia visto gli episodi dello show distribuiti fino ad ora, ha la netta impressione che, pur nella loro eccentricità, la Anderson e Lee siano stati trascinati nel fango da chi ha sfruttato quel video e, più avanti, da tutti coloro che ci hanno ironizzato sopra, nel racconto di una solida coppia innamorata ed unita, incappata inconsapevolmente in una tempesta, proprio come accadrebbe in un’epica storia d’amore.

Peccato che non lo sia stata poi molto e che la cosa non venga mai esplicitamente dichiarata nella serie, se non per un trascurabile cartello nei titoli di coda.

Nei tre anni del loro burrascoso matrimonio, Tommy Lee è stato arrestato e condannato a 6 mesi di prigione per aver picchiato la moglie mentre teneva in braccio il loro secondo figlio Dylan e con il primogenito Brandon come testimone, in una sentenza che parlò di un “preoccupante ed intollerabile schema di abusi e violenza” che condusse poi al loro divorzio e che ha avuto delle ripercussioni anche in anni più recenti.

Nel 2018, dopo aver rilasciato un’intervista a Piers Morgan in cui la Anderson ha parlato del suo matrimonio con il batterista dei Mötley Crüe, Tommy Lee reagì con una serie di accesi tweet nei confronti della ex moglie che portarono ad un violento alterco con il figlio Brandon, in cui i due finirono per venire alle mani.

Sebbene Tommy Lee non esca benissimo dalla serie, la critica nei suoi confronti sembra però limitarsi a sottolineare come non riesca a comprendere quando quel video possa essere dannoso per la vita e la carriera della Anderson, riprendendolo in sostanza per una mancanza di sensibilità, ma assolvendolo nel complesso e mostrandolo per lo più come un marito innamorato.

La battaglia legale e le reazioni dei protagonisti, ieri e oggi

Come si potrà vedere dal video sottostante ed in parte anche da quello che apre la serie Pam & Tommy e come previsto dalla protagonista della serie, la distribuzione di quel video fu un incubo per Pamela Anderson, che per anni dovette subire le battutine e gli ammiccamenti del mondo dello spettacolo in quello che oggi sarebbe considerato un inaccettabile caso di “victim shaming”. Ecco perché, quando all’attrice è stato chiesto se volesse prendere parte al progetto in qualità di consulente, ha categoricamente rifiutato, non volendo rivivere quello che ha definito l’unico rimpianto della sua vita.

Pam & Tommy non è il primo prodotto hollywoodiano che racconta la storia di un crimine tramutatasi un uno scandalo da pruriginoso giornale di gossip, ma a differenza di quanto fatto in casi più recenti, che hanno visto protagoniste persone come Marcia Clark (il pubblico ministero coinvolto nel caso di O.J. Simpson, di cui il The National Enquirer pubblicò alcuni scatti rubati in topless) e Monica Lewinsky (che ha agito dal consulente in American Crime Story), interpellate ed entrate attivamente a far parte di questi progetti, nella serie di Hulu si è fatta una netta scelta di procedere comunque e raccontare la vicenda in un certo modo, andando contro il parare della sua protagonista e sfruttandone nuovamente l’immagine, una posizione piuttosto ironica per un prodotto che vorrebbe denunciare un abuso.

Come abbiamo già avuto modo di raccontare, Pamela e Tommy, stremati da una battaglia legale infinita, dopo aver firmato un accordo con la Internet Entertainment Group, Inc. per una fetta sui diritti sulla distribuzione del video su Internet, si ritrovarono a fare nuovamente causa alla compagnia quando quest’ultima violò gli accordi e prese a vendere il video anche su supporto DVD e VHF in negozi specializzati, con il giudice della corte distrettuale degli Stati Uniti, Dean D. Pregerson, che inizialmente si pronunciò in loro sfavore.

Secondo Pregerson, infatti, avendo i querelanti firmato un accordo precedente per la distribuzione del video su Internet, “qualsiasi persona ragionevole” avrebbe concluso che avessero rinunciato a rivendicazioni passate, presenti e future verso il querelato, proprio in forza di quanto già stipulato con la IEG. La sentenza venne poi ribaltata nel 2002 dallo stesso giudice, che condannò la società al pagamento di 740.000 dollari quando i suoi rappresentanti non si presentarono in aula in sede di dibattimento, soldi che la Anderson disse di non aver mai ricevuto dalla società che aveva nel frattempo dichiarato fallimento.

Nei primi anni della vicenda legale, per spiegare le motivazioni dietro la decisione di firmare l’accordo per la distribuzione del video, l’attrice, allora incinta del suo secondo figlio, dichiarò:

Pensavo che lo stress stesse avendo delle ripercussioni sulla mia gravidanza e mi sono detta che non sarei più andata in tribunale per essere interrogata da avvocati strani ed arrapati e che non avrei più parlato della mia vagina“.

Tommy Lee, al contrario, intervistato da Rolling Stone nel 2001, e non dissimilmente da ciò che lo vediamo affermare nella serie, parlando del video dichiarò:

Non vedevo il problema, era solo un nostro filmino delle vacanze in cui ci sono solo due che scopano“.

Oggi, mentre una persona vicina alla Anderson ha fatto sapere che l’attrice non avrebbe mai guardato la serie, Tommy Lee, che è stato anche in contatto con Sebastian Stan, che lo interpreta nello show, su ET ha affermato:

Da quello che mi è stato detto la storia è molto bella. Quello che è successo, in realtà, non lo è stato, ma [Stan] mi ha detto che è tutto molto selvaggio. Sento come sia passata un’eternità ormai, ma è una bella storia e la gente dovrebbe conoscerla. È forte. Sono entusiasta“.

Infine e nel caso ve lo foste chiesto, a noi la curiosità è venuta, secondo Google Trends, dalla messa in onda della serie, le ricerche su base mondiale del video incriminato sono schizzate alle stelle, raggiungendo quota 100, il massimo valore che per il sito indica la maggiore frequenza di ricerca del termine. Per buona pace di una vicenda che alcuni speravano fosse ormai storia passata.

Google trends-Pam & Tommy

La miniserie Pam & Tommy, distribuita su Hulu negli Stati Uniti, va in onda in Italia ogni mercoledì su Disney+.

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