Ann Dowd, attualmente interprete di Zia Lydia nella serie The Handmaid’s Tale, ha ricevuto il SeriesFest Impact in Television Award e, per l’occasione, ha parlato con il produttore Warren Littlefield, nel team dello show tratto dai romanzi di Margaret Atwood, per parlare della sua carriera e delle esperienze vissute sul set dei progetti di cui è stata protagonista, tra cui anche The Leftovers. La star ha ricevuto il riconoscimento nell’ambito della settima edizione del festival televisivo che si svolgerà online fino all’11 luglio.

L’attrice ha spiegato che crescendo la recitazione è sempre stata considerata come un hobby, non  un lavoro e pensava di voler essere un medico. Il  padre di Ann l’ha sempre sostenuta nelle sue scelte e la sua morte, avvenuta durante l’ultimo anno del liceo ha avuto su di lei un grande impatto, rendendola ancora più determinata nel suo progetto di essere una studentessa di medicina. Gli studi le causavano però molta pressione e ansia, essendo un campo molto competitivo, mentre recitare le suscitava sempre grande gioia. Ann ha poi aggiunto:

La mia meravigliosa compagna di stanza, Maribeth Carr, ha perso il fratello tragicamente e il dolore è qualcosa che abbiamo capito. E questo è stato importante perché il lutto ti porta a mettere tutto in prospettiva, rivaluti le cose di cui ti preoccupi, a cui pensi. Quando una vita viene persa ti rendi conto che devi fare attenzione a ciò che è veramente importante. E lei mi ha detto: ‘Vuoi realmente essere una dottoressa?’. E ho semplicemente risposto ‘No, vorrei essere un’attrice’. E quindi ha aggiunto ‘E allora perché non reciti?’.

Dopo quattro anni di studio, anche grazie al suo insegnante di chimica Mike McGrath che le aveva detto che non era felice e non era una situazione positiva, Dowd ha qauindi deciso di abbandonare il suo progetto di laurearsi in medicina e ha dato spazio alla sua passione per la recitazione, non preoccupandosi nemmeno nei momenti più difficili dal punto di vista economico ed emotivo. La star ha raccontato a Littlefield che un sera stava lavorando come cameriera e dall’altra parte della strada si trovava un teatro e in programma c’era il debutto dello spettacolo About Last Night con protagonista Elizabeth Perkins, che era stata sua compagna di studi, è andata a casa e ha pianto perché non sapeva cosa stava facendo ma poi è arrivato un senso profondo di calma e ha pensato che sarebbe andato tutto bene e che a 50, in particolare 56, avrebbe avuto ruoli da protagonista. Dopo aver pensato che non voleva aspettare così a lungo si è comunque resa conto che doveva stare tranquilla e, per uno strano scherzo del destino, la sua parte in Compliance è avvenuta proprio a 56 anni.

Ann Dowd ha ricordato che quando era arrivata a New York ha detto a se stessa che avrebbe avuto un agente e sarebbe riuscita a recitare sul palco, essendo convinta che il potere di realizzare i progetti sia dentro di noi, pur facendo i conti con la propria ansia e i momenti in cui era terrorizzata dalle audizioni.

L’attrice ha poi parlato di un’altra pagina importante della sua carriera spiegando che inizialmente non capiva The Leftovers perché non aveva chiaro il concetto, chiedendosi se fosse un progetto sci-fi considerando che alla base c’era l’idea che il 2% della popolazione fosse misteriosamente scomparsa. Ann è però rimasta conquistata dal personaggio di Patty e ha sottolineato:

L’esperienza con Damon Lindelof è stata straordinaria, non riuscirò mai a dimenticarla. Justin Theroux è inoltre diventato uno dei miei più grandi amici, è un attore e una persona incredibile.

Dowd ha inoltre ammesso che non aveva alcun desiderio di vedere gli episodi di cui era protagonista perché aveva già vissuto l’esperienza di raccontare quella storia sul set e aveva provato l’intensità del racconto. Dopo The Leftovers i responsabili del casting di The Handmaid’s Tale erano talmente entusiasti della sua performance e grandi fan dell’attrice da tempo, chiamandola per offrirle la parte di Lydia senza nemmeno pensare all’ipotesi di fare un’audizione, situazione che ha sorpreso Ann quando ha ricevuto la telefonata in cui le si chiedeva se fosse interessata. La lettura dello script ha poi conquistato l’attrice che ha accettato al volo l’opportunità. La star, parlando della quarta stagione, ha dichiarato parlando dell’esperienza di recitare con Elisabeth Moss impegnata nel doppio ruolo di attrice e regista:

Lizzie è incredibile e capisce tutto. Siamo in sintonia e ci fidiamo una dell’altra… Quando si pensa a tutti gli elementi che devi tenere in considerazione mantenendo la calma essendo una regista perché si porta dell’ansia in questo mondo ed è qualcosa che si percepisce… Voglio dire, sono ancora sconvolta perché arrivi sul set per interpretare la scena e non hai alle spalle settimane di prove.

Parlando di Lydia e del romanzo sequel I Testamenti in cui si svela qualche dettaglio del destino del suo personaggio, inoltre, Ann Dowd ha spiegato:

Non è una donna sentimentale sotto tutti i punti di vista, è incredibilmente intelligente, divertente e consapevole. Quando ti abitui a parlare con lei ti rendi conto che è 90.000 volte più intelligente di quanto io potrei mai essere. Semplicemente non mi preoccuperò di cosa dirò, ma queste cose a cui partecipa Lydia, pensando all’amore presente nella sua vita, è quello che farà cadere le sue certezze. La mente e il cuore andranno in direzioni diverse…

Ann ha quindi spiegato perché non ha mai valutato l’ipotesi di lavorare dietro la macchina da presa:

Non ho le capacità per farlo, non so come raccontare a livello visivo una storia.

La conversazione con Warren Littlefield ha regalato anche divertenti aneddoti come il fatto che Ann, sul volo di ritorno a New York dopo aver vinto l’Emmy per la sua interpretazione in The Handmaid’s Tale, si sia ritrovata in aereo accanto a Seth Reiss e, dopo un iniziale scambio di battute, ha iniziato a parlare con lui conversando per ore, situazione che ha dato vita a una grande amicizia. Seth, inoltre, ha scritto un pilot ispirato a quell’esperienza e potrebbe presto diventare una serie.