Nei primi istanti del terzo episodio di Life is Strange 2, quando la narrazione torna al presente e l’interessante (e propedeutico) flashback a tre mesi prima dell’incidente del primo episodio viene esaurito, c’è una inquadratura a mezza figura di una ragazza nuda dalla cintola in su che augura il buongiorno al nostro Sean il quale, poco imbarazzato, la saluta e si accinge ad iniziare la giornata.

Questa è l’istantanea che più caratterizza l’episodio che funge da giro di boa del gioco. I Dontnod continuano a calcare su temi più adulti e su un racconto più elaborato degli stessi, ma sempre con la stessa delicatezza ed intelligenza che contraddistingue lo studio francofono.

Daniel e Sean continuano il loro viaggio verso il Messicoe nel farlo si imbattono di nuovo in Cassidy (la ragazza che avevamo già incontrato nel secondo episodio) e nel suo gruppo, composto da ragazzi vagabondi, degli hippy dell’era moderna, che tra un viaggio clandestino su un treno e l’altro cercano di dare un senso...