Correva l’anno 2006 e Nintendo pubblicava (in Occidente) quel piccolo gioiello, a giudizio di chi scrive incompreso sia dal pubblico che dalla critica, di Chibi-Robo!. Un titolo difficile da inquadrare in un genere preciso, in cui si controllava un robottino alto 10 centimetri, il cui solo scopo era rendere felici gli abitanti della casa che lo ospitava, facendosi carico di mansioni come pulire lo sporco, mettere in ordine e scacciare piccoli e grandi ladri notturni; ed al giocatore stava invece controllarne il livello di carica, e attingere all’evenienza alle prese elettriche, spesso difficilmente raggiungibili. Per le curiose dinamiche di gameplay, che mischiavano platform, azione e rompicapo in maniera a dir poco peculiare e per il look tutt’altro che accattivante, Chibi-Ribo! non ottenne il successo sperato e meritato, ma il piccolo robottino seppe comunque colpire l’immaginario dei fan Nintendo più ortodossi, ben abituati a certe sperimentazioni, tanto da essere ripreso e i...