Pubblicato nel 2021 su PlayStation VR e sui vari visori compatibili con PC, Song in the Smoke convinse tutti grazie a un’atmosfera unica e alla grande libertà concessa al giocatore. Due elementi a dir poco essenziali quando si parla di survival “tradizionali”, ma ancora più importanti quando ci si addentra nel mondo della realtà virtuale. L’intenzione è infatti quella di far provare al pubblico un’esperienza totalizzante, in grado di fargli credere di dover davvero imparare a sopravvivere per evitare di perire in modi inaspettati.

PlayStation VR2 è disponibile da poche settimane, un tempo utile per cominciare a comprendere le potenzialità del nuovo visore di Sony. Un visore in grado di regalare enormi soddisfazioni e, grazie all’introduzione degli schermi OLED con risoluzione 4K, capace di imporsi come nuovo standard per il mercato attuale. I ragazzi di 17-BIT hanno quindi deciso di portare la propria opera in una nuova versione “Rekindled”, nel tentativo di attirare nuove persone all’interno della loro avventura preistorica. Abbiamo passato diverse ore a cercare di nasconderci dai numerosi predatori che popolano Song in the Smoke e, finalmente, siamo pronti a raccontarvi la nostra esperienza.

Song in the Smoke: Rekindled

UNO SPLENDIDO CONTESTO

Song in the Smoke ci mette nei panni di un guerriero intenzionato a fare qualsiasi cosa per sopravvivere in un mondo preistorico costellato di pericoli mortali. Un mondo dove natura e mito si fondono per dare vita a una leggenda destinata a rimanere incisa nella pietra per l’eternità.

I ragazzi di 17-BIT sono riusciti a dare vita a un mondo di gioco carico di atmosfera. La narrazione rimane molto criptica e non ha intenzione di raccontare una vera e propria storia. L’idea dei dev, infatti, è quella di posizionare il giocatore all’interno di una propria personale avventura basata sulla sopravvivenza. Certo, nel corso del gioco vengono presentate divinità e creature che sembrano avere una loro funzione all’interno del world building, ma difficilmente la scrittura entra più nel dettaglio. Il risultato finale è un titolo che sprizza carisma da tutti i pori, ma che, proprio per la sua natura ludica da survival, accantona la narrazione per dare più spazio all’immedesimazione. Una scelta che comprendiamo, ma che ci ha fatto desiderare anche un titolo in grado di esplorare maggiormente l’affascinante mondo ideato dal team nipponico.

Song in the Smoke: Rekindled

IL POTERE NELLE TUE MANI

La scelta di limitare la narrativa per dare priorità all’esperienza survival è tanto uno svantaggio dal punto di vista dello storytelling, quanto un vantaggio dal punto di vista ludico. Song in the Smoke, infatti, riesce a intrattenere proprio per una serie di meccaniche davvero appaganti. Il giocatore dovrà interagire manualmente con ogni elemento dell’inventario e dell’ambiente per influenzare il mondo di gioco. Unire un bastone con dell’erba secca e una pietra focaia, per esempio, darà vita a una torcia. Torcia che, se strofinata contro una parete di pietra, si accenderà e permetterà di vedere anche negli anfratti più bui. Questo ragionamento può essere applicato a qualsiasi cosa, dalla caccia alla mera sopravvivenza.

Il cacciatore che interpreteremo, infatti, deve imparare a procacciarsi il cibo, a rimanere al caldo e a gestire con attenzione il proprio equipaggiamento. Gli sviluppatori sono riusciti a dare vita a momenti di grande immedesimazione, senza però dimenticare del tutto la comodità tipica dei videogiochi. Ecco che quindi sarà possibile salvare la partita nei falò che creeremo nel corso dell’avventura e trovare diversi modi per evitare una morte prematura e permanente.

Song in the Smoke: Rekindled

UN TITOLO PER TUTTI

Nonostante la natura di survival, infatti, Song in the Smoke risulta abbastanza permissivo e, proprio per questo, potrebbe essere il titolo perfetto per coloro che non si sono mai avvicinati a questo genere videoludico. Discorso diverso per gli utenti hardcore, che potrebbero rimanere delusi da tanta “generosità” da parte del gioco.

In ogni caso, l’opera targata 17-BIT permette all’utente di esplorare un mondo davvero affascinante, costruito su aree di medie dimensioni, ma ricche di dettagli. In questo modo la sensazione di smarrimento viene meno e il titolo ottiene una certa linearità che ammettiamo di aver particolarmente apprezzato. Tra un’azione stealth e una sessione di crafting intenso, Song in the Smoke ci è entrato rapidamente sottopelle, facendoci vivere un mondo preistorico davvero totalizzante.

Song in the Smoke: Rekindled

L’ESTETICA CHE NON TI ASPETTI

Da un punto di vista visivo, Song in the Smoke si dimostra essere un titolo estremamente furbo. La grafica, infatti, vanta un design minimale e dipinto con colori pastello. Una scelta che ci sentiamo di premiare e che, grazie anche allo schermo di PlayStation VR2, ha saputo lasciarci a bocca aperta in più di un’occasione. Impossibile non rimanere esaltati di fronte alla luce emessa dal fuoco, che riflette in modo realistico su tutte le superfici, o davanti ad alcune sezioni dove il nero smette di essere influenzato dai colori dell’ambiente circostante, per diventare una profonda macchia d’inchiostro.

A questo si aggiunge un buon comparto audio che, seppur non memorabile, contribuisce all’immedesimazione generale. Segnaliamo anche la presenza di un’ottima localizzazione in italiano, che permette all’opera di essere fruita anche da chi non conosce bene la lingua d’Albione. Un plauso, infine, all’utilizzo dei PlayStation VR2 Sense, che trasmettono il feeling di ogni colpo dato e subito in modo estremamente realistico.

Song in the Smoke: Rekindled è la miglior versione possibile del già ottimo survival per la realtà virtuale. Ancora una volta il nuovo visore di Sony riesce a dimostrare di valere il prezzo che costa, dando vita a porting di grande qualità e in grado di lasciare a bocca aperta. Il gameplay e l’immersione nel mondo ideato da 17-BIT raggiunge qui il suo massimo splendore. Un risultato che, a fronte di una spesa di circa 30 euro, ci sentiamo di consigliare anche (e soprattutto) a chi non è avvezzo al genere dei survival. Se cercate un’esperienza di questo tipo, Song in the Smoke: Rekindled è al momento la migliore scelta possibile per i possessori di PlayStation VR2.

VOTO8.5
Tipologia di gioco

Song in the Smoke: Rekindled è un survival che ci vede interpretare un cacciatore intento a sopravvivere in un mondo preistorico.

Come è stato giocato

Il titolo è stato giocato su PlayStation 5, tramite PlayStation VR2, grazie a un codice cortesemente fornitoci dagli sviluppatori.