Un cervello. Un atleta. Una fuori di testa. Una principessa. Un criminale.

Cinque adolescenti, apparentemente molto diversi, eppure così simili che sono costretti a passare un pomergiggio, quello di sabato 24 marzo 1984, nella biblioteca della Shermer High School. Il loro preside, Richard Vernon, li ha obbligati a questa forma di “detenzione scolastica” per via della loro condotta e, in aggiunta alla punizione, li ha anche sottoposti alla scrittura di un tema, intitolato “Chi sono io?”.

È questa la trama di The Breakfast Club, pellicola scritta e diretta da John Hughes, capolavoro e quintessenza della cinematografia americana degli anni ottanta. Nonché una delle più appassionanti storie di crescita e formazione adolescenziale del cinema tutto.

Il film veniva proiettato per la prima volta nei cinema americani il 15 febbraio del 1985, dopo la première avvenuta il 7 febbraio (in Italia sarebbe giunto il 27 settembre).

In un’intervista concessa al Time, Molly Ringwald, Claire Standish nel film, ha parlato di questa gemma della settima arte.

Vi proponiamo la nostra traduzione dei passaggi più interessanti.

 

Quali sono i tuoi pensieri sul film, ora che sono trascorsi ben tre decenni?

Se qualcuno al tempo mi avesse detto che dopo trent’anni mi sarei ritrovata a parlarne al telefono con te non ci avrei mai creduto. Ho sempre amato questo film, fin da quando lo stavamo girando, ma ammetto che non pensavo sarebbe stato così longevo.

A cosa si deve questa longevità secondo te?

Perché non c’è mai stato nulla capace di rimpiazzarlo. È un classico, si svolge in un giorno, noi avevamo solo un guardaroba. Meno possibilità di diventare datato attraverso l’abbigliamento. Poi il tema alla base vale ieri come oggi, non importa chi sei, da dove provieni, tutti gli adolescenti avvertono questa sensazione d’inadeguatezza.

Come ti relazionavi al personaggio di Claire? Eri come lei? Time

Assolutamente no. E ho voluto interpretarlo proprio perché era così diverso. Era mia sorella ad assomigliarle, era lei quella popolare a scuola. Inizialmente ero stata scritturata per la parte di Allison, poi andata a Ally Sheedy, ma volevo davvero vestire i panni di Claire – che nella prima stesura era semplicemente Cathy – perché per me era una vera e propria sfida, oltre che il personaggio con cui all’inizio c’è meno empatia.

Il tuo ricordo più bello delle riprese?

È stato un film speciale, anche perché è stato girato tutto in sequenza. Per cui quando lo guardate assistete alla progressione di quello che abbiamo fatto. Poi anche per John Hughes si trattava del secondo film dopo Sixteen Candles – Un Compleanno da Ricordare quindi era tutto abbastanza nuovo anche per lui. Lui era il sesto membro del Breakfast Club.

E uno imbarazzante?

Come è avvenuta l’intera sequenza di danza. Inizialmente doveva essere solo il mio personaggio che si metteva a ballare. E non sono mai stata una brava ballerina, avevo preso delle lezioni, ma ero più una cantante. Non sapevo davvero cosa fare allora John ha avuto l’idea di farci ballare tutti. Ed è diventata una scena di ballo collettiva, forse la più datata del film.

Ti sei mai chiesta come sarebbe il film se fosse girato oggi?

Sì, certo. Tutti starebbero zitti e starebbero davanti ai propri smartphone a messaggiare con gli amici!

L’Huffington Post ha pubblicato un video che ci fa vedere dove sono i cinque protagonisti del film, Emilio Estevez, Anthony Michael Hall, Judd Nelson, Molly Ringwald e Ally Sheedy, oggi.