Con That’s What I’m Talking About, sequel di La Vita è un Sogno in cantiere, Richard Linklater ha posato gli occhi anche su un nuovo allettante progetto.

Secondo l’Hollywood Reporter il regista è in trattative per dirigere l’adattamento cinematografico di Dove vai Bernadette?, romanzo scritto da Maria Semple e pubblicato nel 2012.

La storia dell’opera ruota attorno ad una ragazzina di 15 anni che si ritroverà  cercare la propria madre scomparsa improvvisamente. Il romanzo è strutturato con uno schema cronologico di lettere, email e documenti dell’FBI ritrovati dalla ragazzina per ricostruire tutti gli eventi che hanno portato alla scomparsa della madre.

Questo adattamento, in cantiere da un paio di anni verrà scritto per il grande schermo da Scott Neustadter e Michael H. Weber, sceneggiatori di Colpa delle Stelle, (500) Giorni Insieme e The Spectacular Now sotto una produzione della Annapurna Pictures.

Questa la sinossi ufficiale del romanzo (via Amazon):

Bernadette Fox non è un tipo facile. Sarà forse a causa degli occhialoni da diva, dei modi scostanti o dell’abrasiva ironia con cui considera le cose del mondo. Sarà perché esce di rado, trascura la casa e non fa nulla per nascondere l’indifferenza nei confronti dei comitati scolastici e della piaga dei rovi infestanti. Quando la figlia Bee chiede un viaggio in Antartide come premio per la pagella perfetta, Bernadette si getta eroicamente nei preparativi. Consumata dallo sforzo di adattarsi a una vita che non le assomiglia affatto, è una donna sull’orlo di una crisi di nervi. Mentre gli intoppi e i disastri si susseguono uno dopo l’altro, all’improvviso Bernadette scompare, lasciando alla sua famiglia il compito di raccogliere i cocci. Il che è esattamente ciò che Bee decide di fare, ricostruendo con acume e pazienza la scia di mail, fatture, articoli di giornale e circolari scolastiche che la madre si è lasciata alle spalle, fino a svelare il clamoroso segreto che Bernadette nasconde da vent’anni. Sorprendente ritratto femminile, Dove vai Bernadette? celebra l’istinto di fuga che cova dentro ognuno di noi. Perché nell’ingorgo assordante delle nostre vite è l’imperfezione l’unica ancora di salvezza.