Sappiamo bene che Tom Cruise è il più importante “poster boy” della Chiesa di Scientology, l’organizzazione fondata nel 1954 dallo scrittore L. Ron Hubbard.

E sappiamo altrettanto bene che la questione Scientology è stata chirurgicamente evitata durante le interviste rilasciate dalla star per la promozione di Mission: Impossible – Rogue Nation, anche da chi come Jon Stewart è notoriamente sul pezzo e propenso alle domande scomode (anche se “casualmente” il suo The Daily Show viene trasmesso da Comedy Central che fa parte della Viacom, gruppo media fra le cui sussidiarie compare anche la Paramount, produttrice del blockbuster in questione).

A parlare di questa situazione mediatica è ora il regista di Crash Paul Haggis, che di Scientology è stato membro fino al 2009, in un’intervista rilasciata al The Daily Beast:

Il suo team stampa è molto intelligente, ma che dire dei giornalisti? Non so come possano continuare a definirsi tali tutti quei giornalisti che hanno accettato di non porre domande in merito a Scientology a Tom Cruise.

Haggis è consapevole che gli esponenti dei media, sostanzialmente, non potevano porre quesiti in merito su esplicita richiesta dello staff di Cruise, ma aggiunge:

Sì, va bene, ma c’è una cosa chiamata integrità giornalistica e talvolta ci sono cose ben più importanti della promozione di un film. È così smaccatamente ovvio. C’era questo elefante enorme dentro la stanza e ogni professionista dell’informazione ha accettato di non trattare questo tema. A quel punto non sei più un giornalista, ma un Pr. Vergognatevi tutti.

La testimonianza di Paul Haggis circa la sua adesione, e successiva fuoriuscita da Scientology, può essere ascoltata in Going Clear, l’acclamato documentario diretto da Alex Gibney e prodotto dalla HBO.

 

https://www.youtube.com/watch?v=yWNTHse6Mfs

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