In un articolo dedicato al rapporto tra le major e le loro grandi star, l’Hollywood Reporter ha svelato qualcosa di molto interessante a proposito di Angelina Jolie.

L’ultimo progetto frutto della collaborazione tra l’attrice e la Universal Pictures – By The Sea – potrebbe costare alla major, stando alle fonti del sito, fino a 40 milioni di dollari.

Il motivo? Il film non è riuscito a valicare la soglia del milione dopo due settimane di sfruttamento in tutto il mondo – un dato molto sconfortante alla luce dello star power dei due protagonisti del film; il tutto a fronte di un budget di 25 milioni a cui vanno sommati 15 milioni di marketing. Insomma, un flop a tutti gli effetti.

Le ragioni sono varie, una su tutte una campagna promozionale – guidata dalla stesa Jolie – che ha glissato completamente sul fattore notorietà. È il caso dei trailer e delle locandine del film realizzate come per promuovere un piccolo film indipendente.  “Ai piani alti volevano venderlo come un film molto sexy, ma lei invece come un film sperimentale europeo” ha rivelato un insider.

Eppure, la Universal potrebbe incassare il colpo meglio di quanto sembri. Progetti come quello in oggetto sono molto importanti per le case di produzione: si tratta di veri e proprio favori per tenere gli attori “a bada” e al sicuro sotto la loro ala protettrice. Nel caso della Jolie, avere la possibilità di portare al cinema storie tanto personali dovrebbe tradursi in maggiore accondiscendenza verso blockbuster come La Moglie di Frankenstein – per cui il produttore Brian Grazer le avrebbe fatto un’offerta – o il tanto agognato sequel di Wanted.

Entrambi i film dovrebbero così portare alla Universal profitti di gran lunga maggiori delle perdite inferte da By The Sea, ma è sempre e comunque un rischio.

Il che ci porta a una domanda: la disastrosa performance di By The Sea metterà fine ai film “favori” di Hollywood? Staremo a vedere…

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