Ma ora questi ultimi (e ovviamente la Disney) stanno minacciando di lasciare lo stato a causa di una controversa legge sulla libertà religiosa che potrebbe essere varata dal governo locale. Si tratta di una legge che va a sovrapporsi alla recente decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti sulla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, e tutela gli ufficiali religiosi che non intendono celebrare cerimonie per matrimoni dello stesso sesso permettendo inoltre alle organizzazioni religiose di non assumere impiegati che violano i dettami del loro “credo religioso”. Secondo questo stesso principio, tali organizzazioni potranno anche rifiutare servizi di assistenza, di educazione o di beneficenza a persone che non corrispondano al loro credo religioso. Si tratta di una legge dalla formulazione vaga che per questo rischierebbe di essere estesa anche a scuole, attività sanitarie, attività commerciali e servizi di adozione.
Al momento la legge è al vaglio del governatore Nathan Deal, al quale ora la Disney e i Marvel Studios hanno inviato oggi una comunicazione:
Disney e Marvel sono compagnie inclusive, e sebbene abbiamo avuto grandi esperienze nel girare i nostri film in Georgia, abbiamo deciso che lasceremo lo stato e porteremo i nostri affari altrove nel caso passasse qualsiasi legislazione che avalli pratiche discriminatorie.
Ad Atlanta è stato girato Ant-Man, e a breve inizieranno le riprese di Guardiani della Galassia, Volume 2. L’intenzione dei Marvel Studios è quella di girare nello Stato anche Avengers: Infinity War, il che comporta centinaia di milioni di dollari in investimenti e centinaia di posti di lavoro a maestranze locali (oltre all’indotto). Nel comunicato la Disney cita esplicitamente la Marvel, ma è implicito che anche le produzioni di ABC Studios e Walt Disney Studios sarebbero incluse nel boicottaggio.
Anche AMC Network, che produce The Walking Dead, ha chiesto che il governo non faccia passare la legge (senza però citare un boicottaggio):
Crediamo che qualsiasi tipo di discriminazione sia riprovevole. Apprezziamo il fatto che il governo di Deal abbia resistito a una versione precedente di questa legge e gli chiediamo di rifiutare anche la versione attuale.
Anche numerose altre società e organizzazioni (anche sportive) hanno invitato il governatore a rigettare la legge. Deal non ha ancora annunciato se firmerà o se si opporrà a questa legge discriminatoria.
Fonte: Collider
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