Ormai è ufficiale: il colosso delle telecomunicazioni AT&T ha stretto un accordo per acquisire Time Warner, media company attiva nella produzione e distribuzione cinematografica e televisiva e proprietaria tra le altre di canali broadcast e via cavo come HBO, Turner, The CW, CNN, Cartoon Network, Boomerang, Adult Swim e di compagnie cinematografiche come la Warner Bros. e la New Line Cinema, di case di produzione come Castle Rock Entertainment, Warner Bros. Animation, Hanna-Barbera Productions, della compagnia di videogiochi Warner Bros. Interactive Entertainment e dell’editore di fumetti DC Comics.

Il valore dell’accordo, come riporta il Wall Street Journal, è di ben 85.4 miliardi di dollari (che diventeranno 108.7 includendo il debito di Time Warner), versati per metà in contanti e per metà in titoli. Gli azionisti di Time Warner diventeranno proprietari del 15.7% di AT&T, e gli asset provenienti dall’intrattenimento varranno circa il 15% delle entrate di AT&T.

L’intesa è stata annunciata ufficialmente in una conference call nella notte tra sabato e domenica: ora le autorità dovranno valutare l’accordo, cosa che non sarà così automatica visti gli evidenti dubbi antitrust che una simile acquisizione potrebbe sollevare (ci si aspetta una decisione definitiva entro la fine del 2017).

Ormai da diversi anni il settore media negli USA si sta trasformando: se da un lato Viacom è da tempo interessata alla CBS, da qualche anno ormai un altro colosso delle telecomunicazioni come Comcast ha acquisito la NBCUniversal – e anche in quel caso vi erano stati diversi dubbi antitrust. Simili fusioni infatti tendono a concentrare la distribuzione dei contenuti nelle mani di pochissimi, limitando la concorrenza.

Il vantaggio di un accordo con AT&T è presto detto: il secondo provider di internet wireless l’anno scorso è diventato anche il primo provider televisivo grazie all’acquisizione dell’operatore satellitare DirecTV (per 47.4 miliardi di dollari). Il risultato di questa fusione creerà il “primo operatore nel settore telefonico e dei servizi a banda larga degli Stati Uniti in grado di competere a livello nazionale con le compagnie televisive nella fornitura di servizi che includono sia telefonia mobile che video”. Il gruppo potrà “studiare forme innovative di contenuti costruiti per telefonia mobile e social, basandosi su HBO Now e sull’imminente lancio di DirecTV Now”. Il nuovo colosso si aspetta poi di risparmiare circa 1 miliardo di dollari l’anno in costi grazie alla fusione.

Inevitabilmente i vertici di Time Warner dovranno lasciare la compagnia, primo tra tutti il CEO Jeff Bewkes, che si dimetterà dopo un periodo di transizione cedendo il posto al CEO di AT&T Randall Stephenson, il quale ha definito l’operazione “perfetta perché unisce il miglior contenuto premium al mondo alla rete in grado di trasmetterlo su ogni schermo”.

Secondo l’accordo, nel caso Time Warner decida di accettare nei prossimi mesi una offerta più allettante, dovrà pagare ad AT&T ben 1.7 miliardi di dollari, mentre quest’ultima dovrà versarne 500 milioni nel caso le autorità decidano che l’accordo viola le regole dell’antitrust.

Vi terremo aggiornati!

Fonte: Reuters

 

 

Classifiche consigliate