View Conference non è solo film d’animazioni ed effetti speciali: può essere anche serie TV e irriverenza soprattutto se parliamo di Mucca & Pollo con il suo creatore: David Feiss.

L’autore è stato invitato al Festival del Cinema d’Animazione e degli Effetti Speciali per presentare il suo ultimo prodotto: Boog & Elliott 4, dei Sony Animation Studios.

Ciao David! Sono cresciuto con Mucca e Pollo. L’adoravo. Era una serie animata quasi per adulti, molto irreverente che hai scritto e diretto. Torneresti a realizzarne di simili?

Assolutamente, senza ombra di dubbio. Adorerei fare una cosa come quella.

Vanno molto di moda i Remake, i Reboot… faresti mai una cosa simile per Mucca e Pollo?


Certamente! Se Cartoon Network fosse interessata io mi lancerei subito in un progetto simile.

Com’è nata l’idea di Mucca e Pollo? E il personaggio di SenzaBraghe?

In realtà in modo davvero semplice. Una sera dovevo leggere una storia a mia figlia, per farla addormentare. Aveva più o meno 6 anni (ora ne ha 28) e avevo finito di leggere tutti i libri che avevamo così me ne sono inventata una con i due animali che ho sempre reputato più stupidi: un pollo e una mucca. Quando mi sono reso conto del potenziale ho deciso di presentare l’idea a Cartoon Network. Ma mancava qualcosa… SenzaBraghe. Un cattivo era già presente ma non aveva la forza di SenzaBraghe. L’ispirazione mi è venuta di notte: in poche parole l’ho sognato. Ero talmente felice che mi sono svegliato improvvisamente alle 3,00 per disegnarlo.

Ci sono progetti simili in futuro?

Assolutamente sì, ma anche nel film appena uscito di Boog & Elliott. All’interno è presente il mio marchio, la mia comicità. Basta vedere lo Spot TV che ho inserito: è stato completamente realizzato fuori dai canoni di Boog & Elliott con degli evidenti richiami all’estetica e ai movimenti che caratterizzano Mucca & Pollo.

La tua carriera è basata per lo più su produzioni in 2D. Tu sei trovato bene con il passaggio in 3D? 


Sì! Il mio è uno stile molto spigoloso e geometrico, l’animazione 3D mi ha aiutato a renderlo ancora più reale e soprattutto a portelo vedere, una volta realizzato, non solo in modo frontale ma da qualsiasi angolazione.

Quali sono le difficoltà che sorgono dovendo dirigere un film arrivato al suo quarto capitolo? 


In realtà non troppe. Personalmente avevo già lavorato a questa saga, nel primo film ero Head of Story. Così mi è bastato riprendere alcuni delle numerose idee che avevo avuto e che non sono state utilizzate e finalmente sfruttarle. Per questo stesso motivo conoscevo bene i personaggi. La sequenza dove gli animali entrano in contatto con un aereo, per esempio, l’avevo pensata per il primo capitolo ma l’ho usata solo ora.

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