Viale Ostiense 415, Roma.

Non lontano dalla Basilica di S.Paolo si svolge una scena di tesa iniziazione all’intimidazione psicologica tra i personaggi protagonisti di Rimetti A Noi I Nostri Debiti di Antonio Morabito. Si chiamano Guido e Franco e li interpretano rispettivamente Claudio Santamaria e Marco Giallini.

BadTaste.it è arrivato sul set del secondo lungometraggio del regista toscano Morabito in occasione dell’ultimo giorno di riprese della nuova pellicola diretta dall’autore de Il Venditore Di Medicine (2014). Quel film del 2014, sempre con Claudio Santamaria protagonista, era una storia amara ambientata nel mondo delle case farmaceutiche. Rimetti A Noi I Nostri Debiti parla invece di recupero crediti e del limite tra legalità e illegalità o lecito ed illecito. Ecco il nostro videoblog, con la partecipazione del regista e dei due protagonisti!

 

 

Ecco invece il resoconto della conferenza stampa giunta al termine di sei settimane di riprese ambientate a Roma (si è girato nei quartieri di Primavalle, EurPrati), per una coproduzione Italia, Albania e Polonia attraverso le società La Luna, Lotus Production, Leone Film Group, Rai Cinema più fondi MiBACT ed Eurimages:

Di cosa tratta il film?
Antonio Morabito: Di un mestiere paradossale un po’ già come facevo ne Il Venditore Di Medicine (Santamaria era un laido piazzista e informatore per le case farmaceutiche, N.d.R.). Stavolta affronto il recupero credito attraverso delle ricerche che ho fatto leggendo degli articoli del quotidiano spagnolo El Pais che trattavano di aziende che si occupavano del recupero crediti per conto terzi. Queste aziende, totalmente legali, tendono a umiliare i debitori attraverso una gogna mediatica che induca l’insolvente a saldare il debito. In Spagna è perfettamente legale ma quello che è interessante è che comunque il limite tra la pressione e lo stalking è comunque interessante. Il nostro film pone il protagonista Guido (Santamaria) nella spiacevole situazione di dover diventare un recuperatore crediti per poter a sua volta saldare il suo debito presso una società che si occupa di questo in Italia. Il suo training verrà effettuato presso un recuperatore “capo” più esperto di nome Franco e interpretato da Marco Giallini.

Claudio Santamaria: Il mio personaggio non può pagare. Ha problemi economici. Allora si rende conto che l’unica soluzione è andare a lavorare per i proprio creditori. Ma al ristorante, quando non hai soldi, ti puoi proporre di lavare i piatti. In questo caso però… rischi di sporcarti le mani. Sarà un viaggio per capire anche i lati più oscuri del suo carattere. È un film sulla sopravvivenza in una società che ci mette di fronte a cose che non ci piacciono ma che dobbiamo fare.

Marco Giallini: Io sono una sorta di “insegnante”. Se qualcuno dice al mio personaggio che vuole chiamare la Polizia, lui non si scompone perché è abituato e non ha nulla da nascondere ai poliziotti. Il mestiere del recupero crediti è ufficialmente legale, in piccole dosi, anche in Italia ma allo stesso tempo è interessante come il mio personaggio insegni a quello di Claudio tutti i trucchi del mestiere per superare il limite della legalità.

La scena di oggi, ultimo giorno di riprese, cosa racconta?
Antonio Morabito: Franco e Guido si trovano in un ristorante e Franco dà una lezione a Guido mostrandogli l’efficacia dell’umiliazione pubblica. Gli darà una dimostrazione umiliando davanti ai suoi occhi una cameriera.

È un film solo sul rapporto maestro-discepolo tra Franco e Guido?
Antonio Morabito: No. È un film di personaggi che non esclude anche momenti di leggerezza, in chiave di black comedy. Guido avrà forse un rapporto sentimentale con una ragazza che serve a un bar del Mercato di Primavalle. Franco ha una moglie interpretata da Agnieszka Zulewska. C’è anche Jerzy Stuhr nel ruolo di uno stravagante Professore che teorizza sul mondo dal suo tavolo da biliardo.

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