Su queste pagine vi sarà forse capitato di leggere articoli in cui abbiamo parlato della Warner Bros. definendola uno studio “filmmaker driven”, ovvero dove i registi ingaggiati dalla major godono di una notevole libertà creativa sulle pellicole cui lavorano.

Cosa non scontata in un contesto cinematografico sempre più dominato dai franchise e da ambiti in cui i registi devono mettersi al servizio dell’Universo al quale stanno lavorando mediando fra stile personale e linea editoriale. Adesso però l’arrivo al vertice della Warner Bros Film Studio di Toby Emmerich, boss per nove anni della sussidiaria New Line Cinema, potrebbe tradursi in una situazione in cui quei progetti che non ricadono sotto i brand di Harry Potter, della DC Comics o della LEGO, potrebbero subire dei tagli di budget non indifferenti e, soprattutto, finire per essere diretti da registi meno “pretenziosi” dal punto di vista della direzione creativa e del final cut. La notizia arriva dall’Hollywood Reporter che, ovviamente, specifica anche un paio di nomi, Christopher Nolan e Clint Eastwood, che, per ovvie ragioni di prestigio e garanzia commerciale e critica, non verranno toccati dalla nuova politica.

In buona sostanza, secondo alcuni, la politica della Casa Madre potrebbe essere “contaminata” da quella della controllata New Line, nota per riuscire a dare forma a pellicole dal budget contenuto e, spesso, dagli incassi elevati (come nel caso degli horror del “Conjuring Universe” diretti o prodotti James Wan)

Un executive legato alla major avrebbe riferito al magazine (in forma anonima) che secondo lui le previsioni di una “new lineizzazione” della Warner sono esagerate, ma che magari alcuni elementi della sua cultura potrebbero effettivamente essere assorbiti:

C’è stato un elevato dispendio di denaro in progetti privi di senso. Diciamo che sotto la guida di Emmerich non produrrebbero un film come The Judge con Robert Downey Jr. per 60 milioni di dollari. Magari per 35, forse.

 

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